The Electric State, l'intervista a Millie Bobby Brown e Chris Pratt: “Parliamo di temi importanti"

Le due star ci hanno raccontato come è stato costruire i loro personaggi, per poi immergersi nell'atmosfera anni '90 immagina dai fratelli Russo. Il film è su Netflix dal 14 marzo.

Millie Bobby Brown e Chris Pratt, protagonisti di The Electric State

Due grandi star, una coppia di registi iconici, un'ambientazione suggestiva. Ci sono tutti ingredienti per rendere The Electric State uno dei film del momento e richiamare l'attenzione del pubblico quando sarà disponibile su Netflix dal 14 marzo. Alla guida del progetto troviamo infatti i fratelli Russo, celebri per aver segnato il Marvel Cinematographic Universe e ora al servizio di una storia affascinante adattata dall'opera di Simon Stålenhag e densa di temi attuali: si parla si macchine integrate nella nostra quotidianità, di conflitto uomo/robot e accettazione, di intelligenza artificiale tra pericoli e sviluppi, ma nella cornice originale e suggestiva di una versione alternativa dei nostri anni '90.

The Electric State Millie Bobby Brown Chris Pratt Scena
Millie Bobby Brown e Chris Pratt in una scena del film dei fratelli Russo

Temi di cui abbiamo avuto modo di parlare con i due protagonisti del film Netflix, Millie Bobby Brown e Chris Pratt, che con i Russo aveva già avuto modo di lavorare in casa Marvel: due interpreti di grande carisma che catalizzano l'attenzione degli spettatori e fanno sì che la storia giri nel modo giusto, interagendo con grazia e grinta con la moltitudine di adorabili robot che li circonda.

Costruire Michelle e Keats

Millie Bobby Brown è Michelle, un'adolescente orfana che riceva la visita di un buffo robot chiamato Cosmo, che sembrerebbe essere controllato dal fratello Christopher, che lei credeva morto. The Electric State parte da qui, dal suo viaggio alla ricerca del fratello scomparso, una missione a cui si unisce suo malgrado il Keats di Chris Pratt, contrabbandiere di bassa lega accompagnato dal suo collaboratore robot Herman. Due personaggi ben caratterizzati anche nel look, con i lunghi capelli biondi di Michelle e la capigliatura eccentrica e i baffi di Keats. I due interpreti hanno potuto dare input sulla loro costruzione e definizione? "I Russo ci hanno dato pieno controllo dei nostri personaggi" ci ha detto Millie Bobby Brown, "siamo molto fortunati per questo. So che Chris ha costruito il suo personaggio in ogni dettaglio, fino all'ultimo oggetto di scena, allo stile dei capelli e il modo di camminare. L'ha curato sin dal primo secondo in cui l'ho visto sul set. Anche io ho creato il look del mio personaggio e l'ho costruita nel corso delle riprese."

E si vede nella partecipazione che i due dimostrano in scena. "Quello che si vede su schermo" ha detto ancora l'attrice, "sono le nostre parti infantili all'opera. Siamo stati fortunati ad avere questo controllo creativo e metterla in pratica in questo parco giochi, di poter costruire qualcosa di così speciale e unico per lo spettatore." Un parco giochi, un ambiente in cui sperimentare, che per Chris Pratt è stato molto familiare: "il film è ambientato in una versione alternativa degli anni '90 e io sono un figlio di quell'epoca, è stato bello fare questo viaggio nella memoria e ripensare alla musica che ascoltavo allora, le persone che hanno avuto un'influenza nella mia vita, per aiutare a costruire un personaggio che fosse credibile come prodotto di quel periodo: un figlio degli anni '80 che ha avuto il suo massimo sviluppo nel decennio successivo. È così che ho guardato al personaggio."

Vivere mondi passati

The Electric State Millie Bobby Brown
Michelle con Cosmo in The Electric State

Come detto, il film è ambientato in una versione alternativa degli anni '90, ma Millie Bobby Brown ha già vissuto il decennio precedente in Stranger Things, e si accinge a riportarci in quel mondo per l'ultima stagione: com'è interpretare personaggi in periodo diversi dal nostro, senza gli oggetti che diamo per scontati? "La cosa migliore nel creare e interpretare un personaggio in un mondo senza tecnologia è che è tutto più difficile e crea più opportunità di avventura" ci dice Chris Pratt facendo un esempio significativo: "Se Bruce Willis avesse avuto il cellulare in Die Hard, Nakatomi Plaza sarebbe sopravvissuta e la gente all'interno non sarebbe stata uccisa." Ha centrato il punto: la tecnologia che avvolge e asfissia oggi le nostre vite ha un impatto notevole sulle dinamiche narrative, diventa preponderante nello sviluppo delle storie: "aggiungere qualcosa come un cellulare, la tecnologia che abbiamo oggi, rende molte delle storie che amiamo più semplici, sarebbe risolte molto più facilmente."

The Electric State e lo sguardo sulla nostra società

Siamo nel passato, anche se un passato diverso dal nostro in cui i robot senzienti sono la normalità, ma si parla di temi attuali. "Ovviamente parliamo molto di IA e progresso tecnologico nel film" sottolinea Millie Bobby Brown, "ma non è il cuore della storia, che ha lo scopo di far vivere allo spettatore una bella avventura ricca di divertimento, che permette a me e Chris di metterci alla prova con humor e momenti drammatici, con così tanto di radicato in sentimenti, famiglia e amicizia." Ma i temi sono lì, presenti e importanti, e il film non rinuncia ad approfondirli: "si riflette su quello che è il nostro rapporto con la tecnologia, trovano un equilibrio tra il vivere nella nostre realtà ed essere consumati dalla tecnologia. Credo sia quella la conversazione importante oggi, ma il film è stato realizzato prima che questa diventasse veramente preponderante."

The Electric State Millie Bobby Brown Buikwym
Millie Bobby Brown con alcuni dei robot del film Netflix

E un ultima battuta la chiediamo proprio sui protagonisti tecnologici, sui robot che animano la storia: hanno un preferito tra i tanti animatronic di The Electric State? "Forse sono un po' di parte, avendo passato molto tempo con lui" ci dice Chris Pratt, "ma adoro Herman!" Mentre il preferito di Millie Bobby Brown è Penny Pal, di cui si sente di elogiare la doppiatrice originale: "Jenny Slate ha fatto un lavoro fantastico!"