The Boys, la recensione di un fumetto di culto, scorretto e affascinante

La recensione di The Boys, fumetto cult, violento e scorretto, cinico e potente, firmato da Garth Ennis e Darick Robertson, la cui serie è in arrivo su Amazon Prime Video dal 26 Luglio.

The Boys Fumetto Recensione

Abbiamo scelto di scrivere una recensione di The Boys, fumetto datato 2006 di Garth Ennis e Darick Robertson per due motivi principali: il primo è di prepararci all'imminente arrivo dell'adattamento targato Amazon Prime Video, in catalogo dal 26 Luglio; il secondo, più importante e sentito da parte nostra, è per farne conoscere il valore e la potenza a chi ancora non dovesse conoscerlo, per incoraggiarvi alla lettura, che siate interessati o meno alla serie. Perché The Boys è un'opera diventata ormai di culto, potente quanto scorretta e cruda, geniale quanto spietata e cinica, che ci mostra il lato oscuro di quel mondo dei supereroi che spopola nei cinema dei nostri giorni. Un mondo che Ennis, già autore di Preacher, si diverte a distruggere con gusto e sagacia.

Contrastare i super nella trama di The Boys

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ce lo insegna Spider-Man da sempre. Ma se i detentori dei poteri non volessero accettarle queste responsabilità? Se, come visto anche nel recente Brightburn al cinema, quell'attributo super non fosse seguito in automatico da eroe? Come si gestiscono individui dotati di poteri sovrumani quando superano il limite? Nell'universo narrativo del fumetto di Ennis, la CIA prova a farlo con una squadra di cinque agenti denominati The Boys, incaricati di sorvegliarli e tenerli sotto controllo, pronti a intervenire in caso di necessità. È la ricostituzione della squadra da parte di Billy Butcher, dopo la pausa forzata dovuta all'abbandono del suo membro fondatore Mallory, a rappresentare il punto di partenza della trama di The Boys: Butcher richiama il Francese, Femmina della Specie e Latte Materno, ma per completare il team la scelta ricade su Piccolo Hughie, facendo leva sulle sue motivazioni, legate alla cruenta e accidentale morte della sua compagna da parte di uno dei Super più famosi, A.Train.

Non chiamateli eroi: i personaggi di The Boys

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Perché c'è un aspetto che sembra accomunare questi famigerati super: la mancanza di attenzione e rispetto per il bene comune e l'incolumità dei civili, il comportamento sconsiderato e, in molti casi, poco etico che accomuna questi eroi. Quelli contro cui si trova ad agire il gruppo dei principali personaggi di The Boys, che è ristretto ma ben assortito: se Butcher è il capo carismatico della squadra e Latte Materno se ne può considerare un po' la mente, possiamo affidarci a Francese e Femmina della Specie, l'unica donna del team, per le esplosioni di violenza. Più riflessivo, invece, lo scozzese con le fattezze di Simon Pegg Piccolo Hughie, praticamente costretto da Butcher con qualche sotterfugio a fare il suo ingresso in squadra. Da non trascurare assolutamente Terrore, il bulldog terrier che accompagna costantemente Butcher e che condivide un approccio non dissimile dal proprio padrone, perfetto tassello mancante di un gruppo ugualmente scorretto, pur se dalla parte del bene.

Sul versante opposto, tra i Super da controllare, troviamo anche una maggior varietà e ricchezza di caratteri e temi, perché oltre ai Sette, il principale supergruppo mondiale di cui fa parte il già citato A-Train e che comprende personaggi bizzarri dal leader Patriota alla nuova arrivata Starlight, ci sono diverse squadre di supereroi che richiamano (o fanno il verso) alle controparti serie di casa Marvel e DC: se i Rappresaglia sono un po' gli Avengers di questo mondo, i Team Titanic ricordano, infatti, i Teen Titans. Su tutto ciò aleggia l'ombra della Vought-American, la multinazionale a cui si deve la formula del "Composto V", siero inventato negli anni '40 da uno scienziato nazista, vera e unica causa dei poteri di tutti i personaggi che incontriamo nelle potenti tavole di Robertson: la multinazionale non si limita solo a controllare i super, ne sfrutta anche l'immagine per portare avanti i suoi fini, che siano commerciali o politici. Per questi motivi, i Boys non possono limitarsi a controllare i singoli individui con poteri, ma sono costretti anche a impegnarsi per ostacolare i piani di dominio dell'azienda comandata dall'uomo noto come "Il Dirigente", temuto da tutti.

Il super cinismo di Garth Ennis

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Garth Ennis affronta tutto questo con tono dissacrante, senza tirarsi indietro quando si tratta di eccedere sia dal punto di vista della violenza che della sessualità più o meno esplicita, con diverse situazioni che colpiscono ancora più forte con gli sviluppi degli ultimi anni, rendendo l'opera quantomai attuale ed efficace: pensiamo per esempio al pugno nello stomaco che è l'iniziazione della nuova arrivata Starlight, ma anche al modo in cui la Vought-American gestisce, sostiene e copre le attività dei suoi super, rendendoli manichini amati da un pubblico all'oscuro delle loro nefandezze. Temi attuali che Ennis tratteggia con irriverenza e ai quali i disegni di Robertson danno adeguato sostegno, incasellati in una storia che appassiona e rivela le sue carte poco per volta, in una carrellata di personaggi folli e sopra le righe che rappresentano soltanto il livello più superficiale di un'opera che si rivela profonda e scioccante nella sua spietata analisi delle derive di un'umanità senza controllo. Un fumetto che Panini ha appena finito di ripubblicare, in una splendida edizione deluxe in cinque volumi usciti da maggio 2018 a oggi (ai seguenti link potete comprare i primi volumi su Amazon.it: The Boys, volume 1: Le regole del gioco, The Boys, volume 2: Fottuto, The Boys, Volume 3: Il glorioso piano quinquennale)

Conclusioni

Nel chiudere la nostra recensione del fumetto di The Boys, ci teniamo a sottolineare l’importanza di un’opera potente, cinica e irriverente, che non si tira indietro nel proporre momenti forti per trasmettere il proprio messaggio. Il fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson si dimostra attuale nel dipingere il mondo malato in cui i suoi super si muovono e non possiamo che consigliarne la lettura con un’unica avvertenza: per la sua carica sovversiva, ma soprattutto per l’uso di immagini forti, di sesso e violenza, non è adatto a tutto il pubblico. Se non vi spaventa questo approccio, però, è un’opera alla quale dovete assolutamente dare un’occhiata in vista dell’arrivo dell’adattamento su Amazon Prime Video.

Movieplayer.it
4.5/5

Perché ci piace

  • La potenza dei testi di Ennis e delle immagini di Robertson.
  • La capacità di tracciare una spietata analisi del nostro mondo e delle derive di un’umanità senza controllo.
  • I personaggi: vari, pittoreschi e folli.

Cosa non va

  • Non per tutti i palati, per le situazioni forti di cui è infarcito e l’irriverenza con cui le mostra.