The Boys 3, recensione del quinto episodio: preparare il soldato

La recensione del quinto episodio della terza stagione di The Boys (3x05), dove comincia a delinearsi chiaramente il ruolo di Soldier Boy.

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The Boys: Laz Alonso durante una scena della serie

Con la recensione di The Boys 3x05 abbiamo superato il punto di metà strada della terza annata, una stagione che si sta imponendo come la più folle e ambiziosa dello show, tra numeri musicali e trovate sempre più estreme a livello di violenza. È un mondo dove il confine tra bene e male si fa sempre più labile, soprattutto in questi episodi dopo l'introduzione del Composto V temporaneo che dà all'utente superpoteri per 24 ore (con applicazione esilarante nel caso di Hughie, che riesce a teletrasportarsi ma arriva sempre nudo a destinazione), una storyline che comincia a porre le basi per quello che in teoria potrebbe essere l'arco narrativo finale dello show, qualora decidesse di adattare un aspetto specifico dei fumetti (al momento non sappiamo se la quarta stagione, già annunciata, sarà l'ultima, ma date le abitudini delle piattaforme streaming non sarebbe da escludere).

Nuove strategie

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The Boys 3: un'immagine della terza stagione

Questa stagione di The Boys è iniziata con Butcher che aveva un piano preciso: trovare l'arma che avrebbe ucciso Soldier Boy, in quanto potenzialmente il modo più sicuro e affidabile per eliminare una volta per tutte Homelander, il quale nel frattempo si sta tramutando in un dittatore in seno alla Vought dopo l'estromissione di Stan Edgar. Solo che è venuto fuori che Soldier Boy è ancora vivo, rimasto in animazione sospesa per anni, e ora è pronto a reintegrarsi nel mondo, un cadavere alla volta (preferibilmente cominciando con i compagni di squadra che lo diedero per morto). E mentre i Boys si interrogano sul da farsi, soprattutto dopo aver scoperto che l'ex-supereroe è in grado di ferire gravemente Kimiko neutralizzando i suoi poteri di guarigione, Butcher comincia a ragionare in altri termini: e se fosse possibile convincere il soldato a uccidere il leader dei Sette?

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Rimpatriata estrema

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The Boys 3: Jensen Ackles anticipa il look di Soldier Boy

A monte, uno dei principali argomenti di conversazione su questi otto episodi riguardava l'ingresso nel cast di Jensen Ackles, non solo per il tipo di personaggio che avrebbe interpretato (anche se rispetto alla versione cartacea siamo in territori più negativi come caratterizzazione), ma anche per il suo essere nuovamente al servizio di Eric Kripke, che ha effettivamente consacrato l'attore come volto televisivo importante grazie a Supernatural (la serie si è conclusa nell'autunno del 2020, ma Kripke in realtà l'aveva già abbandonata nel 2010 dopo aver portato a termine la storia che aveva in mente). E ritrovarli insieme dopo una decina d'anni è effettivamente uno dei punti di forza della terza annata, che sfrutta il carisma naturale di Ackles per sedurre lo spettatore prima di tramortirlo con i comportamenti poco etici di Soldier Boy, reinventato come qualcuno in grado di essere "peggio di Homelander" (parola dei diretti interessati) e decisamente all'altezza di tale descrizione.

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The Boys 3: Jack Quaid in una scena

La sua è un'aggiunta preziosa, che ridefinisce a questo punto i parametri narrativi della stagione e pone le basi per qualche settimana a base di grande violenza, e non solo (ricordiamo che il prossimo episodio è Herogasm, quello che lo stesso Kripke considera il più grande traguardo mai raggiunto dallo show a livello di trasposizione diretta di elementi del fumetto). E se Ackles può competere direttamente con Antony Starr e Karl Urban nella categoria della più grande carogna tra i personaggi principali, rimane notevole anche come la serie non perda di vista il fattore puramente umano, come sempre espresso alla perfezione dalla performance molto vulnerabile di Jack Quaid, che in questa stagione si mette a nudo ancora più di prima, e non solo nelle scene di teletrasporto. Il tutto all'insegna di un impatto visivo ed emotivo che, come due anni fa con la seconda stagione, giustifica al 100% la decisione di tornare alle vecchie abitudini e rendere gli episodi disponibili a cadenza settimanale, per dare a ciascun capitolo il giusto spazio per respirare.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di The Boys 3x05, ribadendo come sia l'episodio che mette in evidenza il valore aggiunto di Jensen Ackles nei panni del folle Soldier Boy.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • Le scene forti continuano a lasciare il segno.
  • Jensen Ackles si integra perfettamente nello spirito dello show.
  • Jack Quaid è una presenza umana molto preziosa.

Cosa non va

  • Come sempre, alcune gag estreme possono essere troppo forti per gli spettatori più sensibili.