The Boys 3, recensione del quarto episodio: soldati e patrioti

La recensione del quarto episodio della terza stagione di The Boys (3x04), dove si comincia entrare nel vivo delle novità di quest'anno.

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The Boys: Laz Alonso, Karl Urban, Tomer Capon in una scena della serie

Con la recensione di The Boys 3x04, che segna il ritorno alla distribuzione settimanale dei singoli episodi dopo la tripletta inaugurale (come già accaduto, non senza qualche lamentela dei fan, con la seconda annata), cominciamo a farci le idee un po' più chiare sul piano che Eric Kripke e i suoi collaboratori hanno per il nuovo ciclo narrativo sulla guerra tra Butcher e i Super. Una guerra che si sta facendo generazionale, come abbiamo scoperto nei primi tre episodi con l'introduzione di membri di un precedente team sponsorizzato dalla Vought (e l'approfondimento della precedente rivelazione che Black Noir non è il clone di Homelander come nei fumetti, bensì un personaggio a sé) e l'idea di usarli per uccidere una volta per tutte il leader dei Sette. Ma è anche un conflitto che si fa sempre più contorto sul piano etico tramite l'introduzione di un Composto V temporaneo che dà all'utente superpoteri per un periodo di 24 ore. Una soluzione che Butcher accetta in base alla logica degli estremi rimedi, mentre gli altri Boys esitano.

L'importanza di essere Homelander

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The Boys 3: Antony Starr nei panni di Patriota

La terza stagione di The Boys dava l'idea di contraddire una delle immagini di commiato della seconda, con Homelander che dichiarava di poter fare tutto ciò che voleva, una mentalità che Stan Edgar non può tollerare. E il supereroe psicopatico, anche con tutte le restrizioni di questo mondo, non intende farsi domare, come ha dimostrato nel video in cui dichiara la propria manifesta superiorità, ottenendo un aumento di popolarità in certe parti degli USA (il parallelismo con Donald Trump è evidente). E mentre lui cerca di sfruttare questa svolta inattesa, Butcher prosegue imperterrito, con un po' di aiuto artificiale, nella sua ricerca di una fantomatica arma che sarebbe in grado di distruggere il suo più grande nemico. La stessa che, ai tempi, avrebbe ucciso Soldier Boy (Jensen Ackles, strepitoso nei flashback in cui l'abbiamo visto finora), predecessore di Homelander come leader di una squadra non proprio integerrima di eroi. E poi c'è l'aspetto politico, con Victoria Neuman che intende smascherare una volta per tutte le malefatte del leader dei Sette, a patto che i testimoni arrivino vivi al momento fatidico...

The Boys 3, recensione dei primi tre episodi: eroi sempre più cattivi su Prime Video

Procedere con calma

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The Boys: una scena della serie con Karl Urban e Jack Quaid

Dopo le tre ore di eccessi e risate della scorsa settimana, tra il supereroe Termite i cui poteri hanno effetti collaterali pericolosi in ambito sessuale e le frecciatine ai film di supereroi, lo streaming e quant'altro, siamo ora nella fase in cui si va avanti piano piano, un'ora alla volta. E in questo caso, è un'ora che abbiamo per assimilare le tre precedenti, con le loro conseguenze analizzate nel dettaglio. Ed è notevole, in tal senso, come lo show stia - almeno in parte - abbracciando apertamente una delle storyline più brutali del fumetto, ossia la nozione che tra le due fazioni, Boys e Super, non c'è grande differenza. Se nelle prime due stagioni risultava evidente che Butcher e Homelander fossero pazzi uguali, ma con uno dei due più o meno dalla parte del bene, qui il confine si fa sempre più sottile, con il finto perbenismo del primo direttamente sotto attacco da parte degli altri membri della squadra e il secondo come incarnazione grottesca, e purtroppo molto verosimile, dell'America di oggi, dove dichiararsi apertamente al di sopra di tutti è considerato un merito e non un segnale d'allarme. Un risultato di non poco conto, dal momento che il personaggio è un essere artificiale creato in laboratorio e il suo interprete Antony Starr, perfettamente yankee a livello di parlata, in realtà è neozelandese. E non sono ancora finiti i momenti in cui ruberà la scena a tutti...

Conclusioni

Nella recensione di The Boys 3x04 ci abbiamo parlato di un episodio che approfondisce ulteriormente, con intelligenza e irriverenza, l'evoluzione di Homelander.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • Antony Starr rimane il motivo principale per seguire la serie.
  • Jensen Ackles si fa ammirare nei pochi minuti che ha a disposizione nei flashback.
  • La storyline continua a evolvere in modo intrigante.

Cosa non va

  • Il passaggio alla distribuzione settimanale dei singoli episodi darà inevitabilmente fastidio ad alcuni fan.