The Big Cigar, i protagonisti André Holland e Tiffany Boone come "Renaissance" di Beyoncé

I protagonisti André Holland e Tiffany Boone raccontano i personaggi Huey P. Newton e Gwen Fontaine, il loro rapporto schietto e complicato e l'importanza della serie The Big Cigar. Ogni venerdì su Apple TV+.

André Holland e Tiffany Boone in The Big Cigar

The Big Cigar è la miniserie Apple TV+ che vuole raccontare la storia dell'organizzazione delle Pantere Nere e del suo co-fondatore Huey P. Newton. Per farlo e riflettere sulla storia tra bianchi e neri negli Stati Uniti gli autori hanno scelto di mettere al centro della trama un preciso periodo della vita del rivoluzionario, basandosi sull'articolo di Joshuah Bearman (Argo), anche produttore esecutivo: il suo tentativo di fuga verso Cuba per sfuggire all'FBI (e ad essere incastrato per un crimine che non aveva commesso) grazie all'aiuto dei famosi produttori Bert Schneider e Stephen Blauner, che misero in piedi un piano talmente elaborato da diventare una finta produzione cinematografica.

Nello show fondamentali sono gli interpreti di Newton e dell'amore della sua vita, Gwen Fontaine, per mostrare tutte le sfaccettature della rivoluzione perpetrata nel corso degli anni e durante quella fuga impossibile verso la libertà. Abbiamo incontrato André Holland e Tiffany Boone, già visti rispettivamente in American Horror Story e Hunters per farci raccontare com'è stato dare vita a queste due persone così importanti nella black history, in quest'intervista.

Potenziale rivoluzionario

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André Holland è Huey P. Newton

Huey P. Newton crede fermamente nel potenziale rivoluzionario di ogni persona. Non potevamo non chiedere anche al suo interprete André Holland la sua fede nella rivoluzione del prossimo: "Penso di concordare con lui e che tutti abbiamo del potenziale dentro di noi di rivoluzionare le nostre vite e le nostre comunità, in qualunque modo sia importante per noi".

C'è poi il potenziale rivoluzionario di Hollywood, che ti permette di fuggire dalla realtà o di alterare quella in cui vivi, sempre secondo Newton. Forse i film e le serie tv sono potenzialmente rivoluzionari per il pubblico, magari anche di più dei fatti stessi che vanno a mettere in scena, come conferma Tiffany Boone: "Cerco di non prendermi troppo sul serio (ride) ma credo fermamente in questo "potere". L'arte è davvero capace di cambiare le cose in questo mondo e a volte può essere più efficace di sentire semplicemente qualcuno parlare e che racconta quella parte di Storia. Niente può coinvolgere di più che assistere ad uno spettacolo, guardare un film, ascoltare un brano oppure osservare un dipinto, a volte può avere un effetto talmente profondo che nemmeno immaginiamo. Se veicola il giusto messaggio, può fare la differenza".

Icone

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La celebre foto di Newton interpretata da Holland

Sempre Huey in The Big Cigar citando Foucalt, nella serie dice che quando un'immagine diventa un'icona, è difficile vedere il soggetto sotto un'altra luce. Nella società dell'immagine in cui viviamo le icone sono importanti, soprattutto ad Hollywood e nel mondo dello spettacolo, ma possono essere più una risorsa oppure un pericolo? Dice André Holland: "Penso che rappresentare un essere umano come bidimensionale possa essere pericoloso. Penso che sia importante vedere le persone nel loro insieme e credo che non bisogna fare eccezioni nemmeno su Newton. Si tratta di un personaggio, anzi una persona piena di sfumature. Spero che siamo riusciti nell'intento, attraverso il breve periodo della sua vita che esploriamo nella serie, a dipingerlo tanto come un potenziale rivoluzionario, come dicevamo, ma anche come un uomo coi propri demoni interiori e che ha causato anche del male oltre che del bene. Penso quindi che quando finiamo intrappolati nelle immagini di chi pensiamo di essere o chi dovremmo essere limitiamo noi stessi dall'avere un'esperienza tridimensionali".

The Big Cigar, la recensione: André Holland tra le pagine nere della Storia

Una parte di storia

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Un momento ad alta tensione della serie

Quella di Huey P. Newton è una parte di storia finora rimasta inedita nell'audiovisivo, come ci ricorda Holland: "Penso di essermi sentito tanto terrorizzato quanto responsabilizzato quando ho avuto la parte. Non abbiamo spesso l'opportunità di raccontare persone come Newton. D'altronde la serie ne parla per la prima volta nel 2024 (sorride) e quindi chissà quando sarebbe potuto capitare la prossima volta. Ho sentito la responsabilità prima di tutto verso le persone che si sarebbero approcciate per la prima volta alla storia delle Pantere Nere e alla figura di Newton, cercando di essere il più onesto possibile su chi fossero queste persone. Inoltre come attore nero volevo rappresentare la cultura in un modo che fosse equilibrato e giusto. Ovviamente avevo anche paura ad affrontare questo ruolo perché molte persone hanno le proprie idee su chi fosse Newton. Una girandola di emozioni insomma da dover bilanciare".

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Tiffany Boone sfoggia una capigliatura simile a quella di Hunters nei panni di Gwen Fontaine

Dalla storia alternativa di Hunters Tiffany Boone è passata a quella romanzata di The Big Cigar: "È sempre importante raccontare la nostra Storia come esseri umani perché possiamo imparare sempre qualcosa di nuovo su come siamo diventati ciò che siamo oggi. Ci saranno sempre persone che combattono per l'uguaglianza, scendendo in strada e in piazza a manifestare e facendo sentire la propria voce per riuscire ad essere ascoltati. È questo che ha fatto Huey in fondo e che hanno fatto le Pantere Nere ed è senza tempo. Per alcuni versi in senso buono, per altri meno buono, ma penso sia importante che gli spettatori di oggi guardino la serie. Del resto la Storia è ciclica, nel bene e nel male".

Un rapporto alla pari

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Un dolce momento tra Gwen e Huey

Gwen è l'unica donna nella vita di Huey a discutere con lui e fargli affrontare le proprie responsabilità. Come si crea questa chimica sul set? Ce lo dice Boone: "André e io discutiamo istintivamente nella vita di tutti i giorni (ride). Scherzi a parte, abbiamo lavorato sodo per proteggere la storia d'amore tra i nostri personaggi/persone. Era importante per noi mostrare la loro vulnerabilità, che erano gentili l'uno con l'altra; per me invece era importante mostrare proprio questa sua forza nel tenergli testa, non aver paura di lui e dirgli la verità in faccia, per quanto potesse essere dura. Non volevo che fosse circondato da soli Yes Man ma c'è anche questa donna che lo fa mettere in discussione, e lo fa perché lo ama. Volevamo si percepisse l'amore fra loro ma che non fosse percepito come "noioso", ma che ci fosse della tensione e della passione. Non una Yes Woman insomma (ride)".

La musica e le parole sono estremamente importanti nella serie e c'è una canzone che per l'attrice co-protagonista rappresenta bene non solo Gwen ma la coppia con Newton: "Non è nella colonna sonora del serial ma Renaissance di Beyoncé è uscito proprio mentre stavamo girando. Non so perché mi sia venuto in mente ma c'è un brano all'interno dell'album che quando lo sentii all'epoca dissi ad André: "Questa canzone parla di Huey e Gwen!" e anche quando mi capita di riascoltarla lo penso. Parla dell'amore fra due persone che non vogliono separarsi e del fatto che lei gli può dire la verità".