Oops!... Apple Tv+ Did It Again! Non solo nel creare una nuova serie di qualità e di ottima fattura da aggiungere al proprio catalogo sempre più variegato e competitivo con le altre piattaforme streaming, ma anche nel proporre una seconda stagione che non faccia rimpiangere i fasti della prima. In questo caso parliamo della recensione di The Afterparty 2, dal 12 luglio su Apple TV+ con appuntamento settimanale, che già all'epoca del ciclo inaugurale ci colpì per l'incredibile genio nel rispondere al fenomeno HULU/Disney+ Only Murders in the Building con qualcosa di simile eppure completamente diverso. Formula che vince non si cambia ma si migliora ed amplia, e qui sembrano proprio aver imparato questa importante e quasi necessaria lezione.
Nozze insanguinate...
Prodotta dall'inossidabile duo premio Oscar Christopher Miller e Phil Lord e creata dal primo, la seconda stagione di The Afterparty scritta insieme a Anthony King, come dicevamo, riprende la formula del ciclo inaugurale ampliandola, utilizzando alcuni personaggi come collante tra le due storie solo apparentemente antologiche poiché ambientate nello stesso universo. Sam Richardson e Zoë Chao sono nuovamente gli affiatati e buffi Aniq e Zoë, ex compagni di liceo ritrovatisi innamorati molti anni dopo. Dopo quanto successo all'afterparty della reunion scolastica dove era morto Xavier, i due si ritrovano loro malgrado coinvolti in un altro omicidio (reiterando la formula à là Signora in Giallo che è senza tempo in tv). Questa volta si tratta dell'afterparty del matrimonio della sorella minore di Zoë, Grace (Poppy Liu), con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Doveva anche essere l'occasione per Aniq di conoscere i futuri suoceri, Feng (un irrefrenabile Ken Jeong) e Vivian (Vivian Wu), a capo di una catena di fast food, e fare la proposta a Zoë. Tutto però sembra andare per il verso storto in quel weekend, fino al tremendo omicidio del neosposo, Edgar (Zach Woods di Silicon Valley), un ragazzo ricco un po' strano mago della tecnologia e con una lucertola, Roxana, come animale domestico, uccisa insieme a lui.
The Afterparty, la recensione: la rimpatriata letale su Apple TV+
...nozze fortunate?
A quel punto Aniq non può non coinvolgere la detective che si era occupata del caso di Xavier nella prima stagione, Danner (Tiffany Haddish) che ora ha lasciato la polizia e si è reinventata autrice di libri true crime, facendo il verso a ciò che succede spesso nella realtà con casi che coinvolgono personaggi famosi. L'ex detective utilizza il suo metodo oramai rodato - popcorn alla mano - di ascoltare uno per uno i testimoni e possibili sospettati su quanto accaduto il giorno prima attraverso un racconto personale e romanzato, in cui si ingigantiscono e infiocchettano le storie, così come i propri film mentali.
E ancora una volta arriva la genialata di Miller: ogni puntata omaggia un determinato genere cinematografico, letterario o televisivo, replicando e ampliando la rosa di generi visti nel ciclo inaugurale. Quindi se iniziamo con un sequel per la romcom con protagonisti Aniq e Zoë, passiamo poi al period drama che strizza l'occhio non solo a Jane Austen ma soprattutto al successo anche televisivo di Bridgerton negli ultimi anni, al noir in bianco e nero de Il mistero del falco e La fiamma del peccato, fino ad un cult come Casablanca, senza dimenticare atmosfere che sembrano provenire direttamente da Jean-Pierre Jeunet e Wes Anderson. L'omaggio, come negli episodi della prima stagione (che questa volta aumentano da 8 a 10), non è solamente concettuale e narrativo ma anche visivo con movimenti di macchina, scenografia e fotografia tutti volti a ricreare quel particolare genere cinematografico e televisivo.
Da Law & Order a The Afterparty, tutti pazzi per il crime
Tutti sono sospettati
Come in qualsiasi giallo classico con colpo di scena che si rispetti, tutti sono sospettati e tanti sono i possibili moventi che circondano l'apparentemente felice coppia, a partire dalla stessa neosposina accusata ingiustamente (forse) dell'omicidio come era successo ad Aniq nella scorsa stagione. Tra questi oltre alla famiglia di Grace, a cui si aggiunge l'inopportuno ed invadente ex Travis (Paul Walter Hauser) c'è ovviamente quella di Edgar: l'algida e perennemente altezzosa madre Isabel (Elizabeth Perkins), la sorella adottiva con la passione per la botanica Hannah (Anna Konkle), l'amico e partner finanziario dal fascino e dall'accento british Sebastian (Jack Whitehall) e lo zio estraniato e ora ritrovato Ulysses (John Cho), guru nomade che ha viaggiato in lungo e in largo. Un parterre di star accuratamente scelto per rimpolpare e rinverdire i sospettati di The Afterparty 2, invitando ovviamente lo spettatore ad ascoltare le testimonianze insieme al trio protagonista e a fare le proprie deduzioni, e permettergli di formulare la propria accusa arrivato al finale, proprio come in Cluedo, per vedere se avrà indovinato e risolto il mistero che Miller e soci propongono in questi nuovi episodi.
Conclusioni
Chiudiamo le recensione di The Afterparty 2 felici che la serie torni con la stessa verve e lo stessa invettiva della prima stagione, riproponendo la stessa formula ma ampliandola con nuovi generi cinematografici da omaggiare e un nuovo cast stellare accuratamente scelto per intrattenere il pubblico e farlo giocare a risolvere un nuovo caso e un nuovo omicidio.
Perché ci piace
- La scrittura di Miller e King.
- La resa visiva di ogni episodio che omaggia generi cinematografici, letterari e televisivi anche recenti.
- Il cast scelto per l’occasione.
Cosa non va
- Qualche ripetizione rispetto alla prima stagione, ma di poco conto.