The Affair, stagione 4: aspettando il terremoto

A un anno e mezzo dalla deludente conclusione della terza stagione, ritorna la serie creata da Sarah Treem e Hagai Levi, con un'inedita ambientazione sulla West Coast e rinnovati conflitti fra Noah Solloway e la sua ex moglie Helen: la nostra recensione della première.

Ogni volta che ti vedo, mi aspetto che accada il prossimo disastro...

The Affair: Dominic West nella premiere della quarta stagione
The Affair: Dominic West nella premiere della quarta stagione

C'è un'imminente aria di catastrofe che incombe sui protagonisti di The Affair, come sottolinea la frase che Helen Butler, esasperata, rivolge al suo ex marito Noah Solloway, nella toilette di un ristorante messicano a Santa Monica. Il presentimento di un disastro imminente, di una situazione precaria che potrebbe precipitare da un momento all'altro, è palpabile in effetti in diverse occasioni nei quasi sessanta minuti di durata di 401, la première della quarta stagione della serie targata Showtime.

Sceneggiato da Sharr White e diretto dal regista di Via da Las Vegas, Mike Figgis, 401 segna il ritorno sugli schermi di The Affair a quasi un anno e mezzo di distanza dalla conclusione della precedente stagione: una stagione deludente sotto vari punti di vista, specialmente nella scarsa coerenza dell'epilogo. Un epilogo del quale, un anno e mezzo più tardi, è rimasto ben poco: è dunque l'ora di dire adieu agli idilli romantici parigini e alla professoressa Juliette Le Gall per trasferirci sulla West Coast, nuovo scenario delle vicende della serie.

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California, here we come: un nuovo inizio per Noah

The Affair: Dominic West in una scena della premiere della quarta stagione
The Affair: Dominic West in una scena della premiere della quarta stagione

Come da tradizione per The Affair, il primo segmento della première è tutto dedicato al personaggio interpretato da Dominic West: un personaggio che, dall'inizio della serie, è passato attraverso gigantesche trasformazioni nella propria carriera e nella propria vita privata. Adesso lo ritroviamo ai "nastri di partenza", e in una condizione non troppo soddisfacente: abbandonate - almeno per ora - le velleità da romanziere, l'ex galeotto Noah ha accettato un impiego come docente di letteratura in un istituto in un sobborgo popolare di Los Angeles, in cui deve confrontarsi con il disinteresse, la maleducazione o l'aperta ostilità dei propri studenti.

The Affair: un momento della premiere della quarta stagione
The Affair: un momento della premiere della quarta stagione
The Affair: un'immagine della premiere della quarta stagione
The Affair: un'immagine della premiere della quarta stagione

E West ci restituisce alla perfezione i contrastanti stati d'animo di Noah: la sua passione per la letteratura, che tenta di trasmettere in classe attraverso l'analisi de La fattoria degli animali, ma anche lo smarrimento e la silenziosa frustrazione rispetto agli scarsi risultati ottenuti. Un plot con un notevole potenziale, specialmente nell'ottica del rapporto fra Noah e uno dei suoi allievi, Anton Gatewood (Christopher Meyer), che a dispetto della sua facciata ruvida e sfrontata riesce a produrre una brillante tesina sulla poetica di George Orwell. Inevitabilmente doloroso, invece, l'aspetto riguardante la vita familiare di Noah, o piuttosto quel che ne resta: la relazione sempre più logora con i suoi due figli più piccoli, la paura di restare escluso dalla loro quotidianità e le evidenti tensioni con Helen.

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"Ogni fottuto giorno c'è il sole e odio questo oceano!"

The Affair: Maura Tierney in una scena della premiere della quarta stagione
The Affair: Maura Tierney in una scena della premiere della quarta stagione

Ed è appunto Helen a offrirci la sua prospettiva nella seconda metà dell'episodio. Moglie e madre di famiglia affettuosa e pragmatica, costretta a rimettere insieme i tasselli della propria vita dopo il tradimento e l'abbandono del marito Noah, Helen si è sempre rivelata un delizioso concentrato di (auto)ironia e di insicurezze, pure per merito della sua interprete, la bravissima Maura Tierney (che due anni fa, per questo ruolo, ha ricevuto il Golden Globe come miglior attrice supporter). La Helen di 401 è una donna che sembrerebbe avere tanti motivi per sentirsi appagata, ma che ciò nonostante continua a soffrire di una sommessa, misteriosa inquietudine: un'inquietudine che si manifesta all'improvviso attraverso immaginarie scosse di terremoto.

The Affair: Maura Tierney nella premiere della quarta stagione
The Affair: Maura Tierney nella premiere della quarta stagione
The Affair: una scena con Maura Tierney nella premiere della quarta stagione
The Affair: una scena con Maura Tierney nella premiere della quarta stagione

Helen attribuisce le proprie paure al fantomatico spauracchio del Big One, nonché a una generale insofferenza ai ritmi della California, ma le sue piccole e grandi nevrosi sono all'origine dei momenti più divertenti dell'episodio: i vivaci scambi di battute fra lei e Vik Ullah (Omar Metwally), diventato primario di chirurgia, quelli con il suo psicologo, il dottor Ezra Kaplan (Michael Gross), e le irresistibili schermaglie in cucina con Priya (Zenobia Shroff), l'invadente madre-gorgone di Vik. Insomma la sceneggiatura torna a regalare a Helen delle punchline strepitose: si veda, ad esempio, la serafica reazione della donna alla possibile omosessualità del figlio Trevor ("L'altro mio figlio è come Gary Cooper... è orribile!"). E ancora una volta dalla giustapposizione fra il suo punto di vista e quello di Noah, due narratori non completamente affidabili, emerge l'autentico nucleo della serie: una riflessione, in chiave soggettiva, sull'infelicità umana, sul nostro approccio alla realtà circostante e sulle relazioni con gli altri.

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Pillole di suspense

The Affair: una scena della premiere della quarta stagione
The Affair: una scena della premiere della quarta stagione

Pur senza attestarsi come una puntata particolarmente memorabile nella storia di The Affair, 401 segna un superamento dell'impasse della scorsa stagione, nella speranza che la serie di Treem e Levi riesca a evitare l'effetto déjà-vu (un rischio non da poco) rispetto a quanto già raccontato nelle annate precedenti. E in una première in cui risulta del tutto assente l'altra grande protagonista, la Alison Bailey di Ruth Wilson (prevista per l'episodio 402), la componente thriller è relegata, come da regola, a un brevissimo flashforward iniziale, con l'accenno a un subplot giallo decisamente troppo vago per poter catturare la nostra curiosità. Sul piano della tensione, dunque, l'unico colpo viene assestato nell'epilogo, con il cliffhanger sullo svenimento di Vik: che per la povera Helen sia davvero in arrivo il temuto 'terremoto'?

Movieplayer.it

3.0/5