The 2nd, la recensione: Ryan Phillippe solo contro tutti in un thriller adrenalinico

La recensione di The 2nd: grazie all'uscita del valido blu-ray targato CG-Adler, abbiamo visto l'action-thriller diretto da Brian Skiba; se il modello è Die Hard, qui si resta molto lontani.

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The 2nd: Ryan Phillippe in una scena del film

Grazie alla recente uscita homevideo targata CG/Adler distribuita da Mustang (con un buon blu-ray di cui parleremo dopo), abbiamo potuto scoprire un action-thriller adrenalinico firmato da Brian Skiba. Come vedremo nella recensione di The 2nd, un agente dei servizi segreti interpretato da uno scatenato Ryan Philippe si troverà per caso nel mezzo di un'azione terroristica durante la quale, oltre alla ragazza che il gruppo ha nel mirino, dovrà salvare anche suo figlio.

Solo contro tutti, un superman con due ragazzi da salvare

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The 2nd: Jack Griffo e Lexi Simonsen in una scena del film

In The 2nd, dopo aver dimostrato nella scena iniziale le sue abilità come agente dei servizi segreti e addetto alla protezione di personalità importanti, Vic Davis (Ryan Phillippe) si accinge a fare la più tranquilla delle cose, andare a prelevare suo figlio Shawn (Jack Griffo) dal campus universitario. Nel college si trova anche l'amica di suo figlio, Erin Walton (Lexi Simonsen), figlia di un giudice della Corte Suprema: proprio la ragazza è l'obiettivo di un misterioso gruppo armato che vuole rapirla per ricattare suo padre, alle prese con un caso legale ancora in sospeso riguardante il Secondo Emendamento.

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The 2nd: Ryan Phillippe in una scena del film

Vic Davis si accorge che qualcosa che non va quando Erin gli rivela che il suo autista non è quello solito della sua scorta. A quel punto si scatena l'azione con l'agente che cercherà di salvare la ragazza ma anche suo figlio da un gruppo che sembra spietato nel raggiungere l'obiettivo. Nel cast anche Casper Van Dien nella veste del cattivone di turno.

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The 2nd: Casper Van Dien in una scena del film

Premesse da Die Hard? Quel traguardo resta molto lontano

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The 2nd: Ryan Phillippe in una scena del film

Innanzitutto chiariamo il titolo: se vi chiedete perché il film si chiama The 2nd, il riferimento è al secondo emendamento nella costituzione degli Stati Uniti, importante per la vicenda perché l'obiettivo del gruppo armato è di impedire a un giudice della Corte Suprema di esprimere un parere che potrebbe mettere a repentaglio la loro causa. Quanto alla trama, se ricorda da lontano il primo Die Hard, con un agente abile (fin troppo) a combattere e fermare un sacco di cattivi, che si trova per caso in un ambiente anomalo (lì era un grattacielo, qui un campus universitario) a combattere terroristi e difendere, tra gli altri, anche familiari, va detto che purtroppo siamo lontani dal celebre film con Bruce Willis, anche per oggettiva povertà di mezzi e protagonisti di spessore.

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The 2nd: Jack Griffo e Lexi Simonsen in una scena del film

Qui, nonostante le buone premesse e un potenziale interessante, le scene action risultano spesso innaturali, tanto da minare profondamente anche una volontorerosa sospensione dell'incredulità. Non aiutano un montaggio piuttosto banale e nemmeno uno script debole e infarcito da frasi che dovrebbero scolpire concetti indimenticabili ma che in realtà suonano un po' insipide.

Ma qualcosa da salvare c'è, nonostante il finale scanzonato

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The 2nd: Casper Van Dien in una scena del film

Tutto da buttare? No, perché in ogni caso va detto che The 2nd, pur ricco di difetti, non è uno di quei film dai quali ci si stacca prima della fine, e questo va comunque a merito del prodotto. Tra l'altro resta oscuro il reale motivo dell'operazione terroristica, comunque affascinante visto che si tratta in modo evidente di manovre interne all'apparato dei servizi americani. Insomma la tendenza di vedere come andrà a finire, resiste nonostante tutto. Alcune sequenze conservano anche un certo impatto, soprattutto quelle corpo a corpo, mentre Ryan Philippe fa il suo con un certo vigore, anche se sembra ovviamente troppo superman in molte scene. Perfino il figlio, e con meno giustificazioni, ha questa tendenza, mentre Casper Van Dien fa il cattivo con sguardo truce. Purtroppo anche il finale un po' troppo scanzonato va oltre le righe, lasciando perfino aperta la strada per un sequel.

Il Blu-ray: un buon video e un audio coinvolgente

The 2Nd Cover

Come detto, abbiamo potuto scoprire The 2nd grazie al blu-ray targato CG/Adler, un prodotto tecnicamente buono anche se povero di extra, visto che è presente solamente il trailer. Il video, pur mostrando a tratti un dettaglio un po' morbido, soprattutto negli interni poco illuminati, è molto valido, sfodera una bella incisività nelle panoramiche ma anche una buona compattezza di fondali. Il croma è naturale ma a tratti utilizza tonalità più accese, cosa che porta qualche lieve fenomeno di banding, per il resto la visione è piacevole. Ancora più convincente l'audio, con un DTS HD 5.1 per le tracce italiana e originale che pur non toccando livelli eccelsi, regala un buon coinvolgimento nelle scene di azione: tra sparatorie ed esplosioni la spazialità è a tratti notevole, come del resto nell'ambienza delle strade dove c'è anche qualche buon panning. Forse manca un impatto più muscolare a livello di bassi, ma la resa complessiva è comunque buona.

Conclusioni

A conclusione della recensione di The 2nd, possiamo affermare che nonostante le buone premesse e una trama che ricorda vagamente il primo Die Hard, il film con Ryan Phillippe tradisce un po’ le attese, fra scene action poco convincenti, sviluppi scarsamente credibili e dialoghi poco riusciti. Resta comunque, grazie a qualche buona trovata in corso d’opera, la curiosità di vedere come va a finire.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
1.0/5

Perché ci piace

  • Il mistero sul complotto interno da cui parte la vicenda.
  • Resiste la volontà di vedere come va a finire.
  • La buona qualità tecnica del blu-ray.

Cosa non va

  • Alcune scene di azione sono decisamente fuori registro.
  • Lo script poco convincente e un montaggio banale.
  • Se il finale voleva essere ironico, risulta decisamente troppo scanzonato.