Terminator, capitolo cinque. La popolare saga action sci-fi iniziata nel 1984 è ritornata a sei anni dal precedente film, e dopo l'avvento nelle sale di qualche mese fa ora è arrivato anche il momento dell'homevideo. In Terminator: Genisys, diretto da Alan Taylor, il leader della resistenza John Connor spedisce il sergente Kyle Reese indietro nel tempo fino al 1984 per proteggere sua madre, Sarah Connor. Ma un evento inatteso rompe la linea temporale, modifica gli eventi e cambia le carte in tavola. E anche il passato assume un altro aspetto, tra rivelazione inattese e incroci complicati.
Il limite di Terminator: Genisys è quello di uno script poco convincente e di un intreccio esageratamente complesso nell'interminabile sequenza di paradossi temporali. Ma oltre al buon cast (ci sono anche Jason Clarke, Emilia Clarke e Jai Courtney), agli effetti speciali e a buone scene di azione, a risollevare il morale è sempre lui, Arnold Schwarzenegger, capace di abbinare l'immensa presenza fisica a una gustosa autoironia. Un film che fa della spettacolarità il suo forte, era ovviamente atteso soprattutto all'approdo in blu-ray. Scopriamo quattro motivi che rendono il prodotto Universal tecnicamente valido e degno di essere apprezzato, ma anche un rimpianto per quella che è sicuramente una carenza.
1. Il buon caro vecchio Schwarzy, trent'anni dopo
Sono passati oltre trent'anni dall'Arnold Schwarzenegger del primo Terminator quello di Terminator: Genisys. Ed è curioso scoprire attraverso l'alta definizione il passare del tempo (e di cinque film) sulla dura scorza di Schwarzy, che il blu-ray se vogliamo, nella sua ottima qualità video, riproduce un po' impietosamente. Ma l'ultimo capitolo del franchise ci permette di vedere anche un Arnold giovane, anche se in realtà è ringiovanito artificialmente con dei trucchi digitali. Diciamo la verità? Francamente preferiamo quello più genuino attuale, che pur con tutti i limiti del film, riesce ancora a divertire con il suo aplomb da macchina saggia e pensante, la sua autoironia e con le sue frasi da scolpire.
2. Un video di qualità, ottimo in ogni situazione
Se il passare del tempo su Terminator e Arnold Schwarzenegger è così evidente, è come detto anche per l'ottima qualità del video, che nel blu-ray 2D Universal che abbiamo potuto esaminare, riesce a gestire in maniera impeccabile le varie gradazioni cromatiche del film, dai panorami grigi e cupi alle folgoranti tinte forti di qualche scena d'azione. L'unico appunto è che in qualcuna delle molte scene cupe e più scure, il quadro soffre un po' nel dettaglio e nella luminosità generale, dando anche vita a dei lievissimi fenomeni di banding. Per il resto la resa è davvero notevole, con una definizione quasi sempre al top e una profondità di campo piacevole. Il nero è profondo e solido, i tantissimi effetti speciali e le notevoli trasformazioni dei protagonisti tra umani e macchine sono riprodotti con grande efficacia e senza sbavature. Insomma, un video tutto da godere.
3. (il rimpianto) Il divario abissale fra l'audio italiano e quello inglese
In un film di azione sfrenata come Terminator: Genisys la parte audio ha ovviamente un'importanza predominante. Chi sceglie di gustarselo a casa, e magari si è dotato di un impianto audio di un certo tipo, vorrebbe ovviamente sfruttarne tutte le potenzialità nei blu-ray, di pari passo con quanto avviene nel reparto video. Sotto questo aspetto, il film presenta uno dei più grandi divari fra audio italiano e quello originale che ci sia capitato di sentire. Oggettivamente, il confronto è impietoso. Sia chiaro, il dolby digital 5.1 italiano consente certamente un buon coinvolgimento nelle vicende del film, l'asse posteriore è molto attivo e presenta anche dei buoni effetti panning. Ma il tutto sembra un po' sottotono rispetto a quanto si vede sullo schermo, come se ci fosse un freno a mano tirato, soprattutto nei bassi. Probabilmente, con impianti modesti o chi addirittura ascolta ancora dalla TV, non se ne accorgerà neppure, ma con lo switch con l'audio originale si entra in un altro pianeta. Anzi, sembra di fare un salto nel tempo, proprio come nelle vicende del film. Il consiglio, dunque, magari dopo un ascolto in italiano per chi proprio non digerisce l'inglese e la visione con i sottotitoli, è di farsi un salutare giretto con la traccia originale.
4. L'audio originale: cose dell'altro mondo
Se la traccia audio italiana, pur buona, sembra sottotono, è come detto perché il divario con quella originale è abissale. Questo significa anche che il blu-ray presenta un audio stellare in inglese, di cui vanno doverosamente tessute le lodi. La codifica è Atmos ma giocoforza per la maggior parte degli impianti va estrapolato il core True Hd 7.1 per entrare subito in un mondo sonoro stratosferico, fin dal primo lancio dei missili che avvolge lo spettatore in modo davvero suggestivo. E così sarà per tutte le scene di azione del film, travolti da effetti da ogni dove, dialoghi corposi, una dinamica da primato, panning precisi e puntuali, nonché una potenza devastante con il sub che sprigiona pura muscolarità nelle esplosioni. Ma anche i momenti più calmi, presentano una localizzazione dei leggeri rumori davvero chirurgica.
5. Quasi un'ora di extra, con qualche chicca da non perdere
A dire il vero il reparto dei contenuti speciali non è che sia trascendentale: tre featurette per quasi un'ora di materiale. Però va riconosciuto che quello che c'è è ben realizzato. In Dinamiche di famiglia (15 minuti), realizzatori e troupe parlano del franchise, ma soprattutto del cast e dei personaggi, mentre Infiltrarsi e terminare (25') offre un approfondimento molto curato delle riprese a New Orleans e San Francisco, con la costruzione dei set postapocalittici, la realizzazione delle sequenze di guerra e i retroscena dei momenti chiave del film. Ma forse, per la curiosità dei fans, la featurette più gustosa è Modifiche: gli effetti visivi di Terminator Genysis, che in 15 minuti esamina il processo dettagliato di lavorazione di alcune delle scene più spettacolari e visivamente strabilianti del film, tra cui ovviamente la creazione digitale di un giovane Arnold Schwarzenegger.