Tàr, il film di Todd Field, rientra di sicuro nella rosa dei film più attesi di questa 79ma Mostra d'arte cinematografica di Venezia, non solo per la presenza nel cast della splendida Cate Blanchett, ma anche perché l'autore è di sicuro un regista con una visione propria, interessante e particolare. In questa pellicola decide di raccontare la storia di Lydia Tàr, prima donna della storia a divenire direttrice di una delle più importanti orchestre tedesche, in un vortice di luci e ombre che che le gravita intorno e che non fanno altro che sottolineare la complessità e il magnetismo di un personaggio magistralmente interpretato dalla Blanchett. Nella conferenza di presentazione del film, a cui ha partecipato una buona parte del cast, sono stati indagati vari aspetti di questa opera di sicuro interessante e complessa.
Tàr un film dell'orrore?
Tra le diverse domande rivolte dai giornalisti è stato chiesto al regista se Tàr possa essere considerato un film d'orrore. Todd Field, piuttosto sorpreso, ha risposto: "Un film dell'orrore? C'è un elemento di orrore immagino, ma ogni volta che lo guardo vedo un film diverso. È un viaggio molto lungo in un tempo molto breve, vediamo la protagonista in un periodo di tre settimane e di fatto abbiamo molti avvenimenti condensati in poco tempo. È un personaggio che ha un forte senso di autorealizzazione in un periodo della sua vita complesso, vuole infatti ottenere due cose: il lancio del libro e il ruolo nell'orchestra." Anche Cate Blanchett, interprete di Lydia, ha sottolineato la complessità della storia e del suo personaggio: "Interessante l'uso della parola orrore. Sicuramente c'è qualcosa che la tormenta, qualcosa che ha già messo da parte, ha cercato di essere salvata dalla musica. Lydia è sul monte Olimpo, come essere umano sa che il passo successivo la porterà in basso e quella è la parte di orrore."
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un personaggio complesso
L'attrice ha poi approfondito diversi aspetti del suo personaggio. Lydia Tàr è una donna in cui le luci e le ombre giocano in modo netto, devota alla musica così come alla sua realizzazione personale ha una personalità dalle mille sfaccettature: "C'è sempre un motivo particolare per cui Todd decide di fare un film. Dalla prima sillaba della sceneggiatura sapevo che il mio era un personaggio complesso. Si tratta di un film di trasformazione, Lydia si è evoluta ed è cambiata, è una persona che non conosce più se stessa. Lei è un essere di contraddizioni e non serve essere un personaggio di finzione per sperimentare queste cose. Credo io stessa di stare ancora diventando chi sono, sto ancora spiccando il volo, la mia identità non è statica, noi esseri umani cambiamo."
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Interpretare personaggi LGBTQ+
Cate Blanchett ha già interpretato un personaggio LGBTQ+ nel film Carol e il paragone con Lydia è sorto quasi subito, anche se la tematica non è di sicuro centrale in TAR: "Credo che sia importante a livello di società l'eterogeneità in ogni forma dell'arte. Però la pratica artistica non è uno strumento educativo, le persone possono essere disgustate, offese, ispirate e questo va al di là del nostro controllo, ad esempio io non avevo pensato al genere del personaggio e alla sua sessualità. Come specie siamo abbastanza maturi per guardare il film e non pensare a questa cosa. Un altro esempio è che solo quando abbiamo fatto le conferenze stampa ci siamo resi conto che il cast era quasi tutto al femminile. Ogni volta che un direttore prende in mano una musica diversa la reinventa, ho pensato che il film fosse importante per la sua componente umana. Ovviamente se penso a Carol mi rendo conto che non c'erano film di quel tipo, era uno delle prime narrazioni di finzione dove la donna non si uccideva o veniva redenta dall'amore di un uomo."