Quindici edizioni e sentirle tutte: Tale e Quale Show è cresciuto e s'è fatto grande. All'alba della sua quindicesima annata su Rai 1 però, invece di essere uno di quegli adolescenti rumorosi e disobbedienti, è perfettamente disciplinato.
Papà Carlo Conti infatti lo ha rodato, cresciuto, ripulito da ogni incidente di percorso che potesse interferire con la legge sacra della scaletta, e gli ha concesso un'unica valvola di sfogo: Cristiano Malgioglio.
Cristiano Malgioglio salva la giuria: ma fino a quando?

Agghindato come la Regina di Cuori del film Disney Alice nel Paese delle Meraviglie, o come It secondo Panariello, Malgioglio è infatti l'unico a incamminarsi sulla via del commento caustico. A costo di trovare difetti anche ad esibizioni che, talvolta, quelle criticità nemmeno le hanno.
Ad esempio quando sostiene che, nell'imitazione di Noemi di Pamela Petrarolo, manchi il graffio della voce. La domanda però è: fino a quando? Fino a quando Carlo Conti avrà intenzione di ripetere le stesse risate, al cospetto del solito Malgioglio, alla vista del solito travestimento stravagante?
Al bancone comunque, è proprio Cristiano Malgioglio a salvare il tutto: l'unico a lanciare stilettate quando servono, tra i commenti simpatici ma bonari di Giorgio Panariello e un'Alessia Marcuzzi incapace di scontentare qualcuno. Una Marcuzzi che ha avuto il coraggio di dire che Olly interpretato da Samuel Cavallo, era fisicamente identico.
E qui viene l'altra questione: i tempi in cui i concorrenti entravano in scena "tali e quali" sembrano preistoria. Le maschere, gli impianti, si svelano appena le luci si alzano: con un'evidenza tale, un effetto talmente grottesco, che non si riscontrava fino a qualche anno fa.
Flavio Insinna non si meritava Gabriele Cirilli

Veniamo ora ai concorrenti: nella prima puntata hanno spiccato la Lady Gaga di Maryna Maino, la Noemi di Pamela Petrarolo, l'Elvis Presley di Peppe Quintale e il Sal Da Vinci di Tony Maiello, vincitore della puntata nonostante la voce e la "napoletanità" tenute a freno. Il resto del cast è composto dalle Donatella, Antonella Fiordelisi, Gianni Ippoliti, Samuele Cavallo e, soprattutto, tre nomi: Gabriele Cirilli in coppia con Flavio Insinna e Carmen Di Pietro.
Flavio Insinna e Gabriele Cirilli sono Lucio Corsi e Pavarotti in duetto su Volevo essere un duro. Non si capisce perché Insinna che, parola di Conti, "torna in qualche modo a casa" non si sia meritato una partecipazione tutta sua.
È il suo rientro in Rai dopo il tentativo di un preserale senza informazione politica su La7, accolto anche con un messaggio di benvenuto dei colleghi di Don Matteo. Si capisce che nell'aria c'è dell'emozione e molto non detto: a maggior ragione, perché dunque la tassa Cirilli?
I due allievi di Proietti sono amici, è cosa nota, così com'è altrettanto nota l'aura dell'esibizione trash che Gabriele Cirilli si porta dietro a Tale e Quale Show. Flavio Insinna aveva perciò due strade: o accodarsi, oppure essere l'elemento che inverte la rotta ed eleva la performance. Lui e Cirilli hanno scelto la seconda, ma hanno ottenuto comunque qualcosa di vicino alla prima: non l'esibizione ridicola per divertire, quanto una performance mal assortita.
Ricevono la standing ovation, ma si sa che al pubblico in studio piace alzarsi in piedi.
Carmen Di Pietro invece non ce la meritiamo noi

Carmen Di Pietro invece, è la "ripetente" di questa edizione: dato che Cirilli in coppia con Insinna ha abdicato alla missione del trash, l'ha raccolta lei. Per l'occasione si è esibita in La Isla Bonita, fondendo inglese e spagnolo in una lingua dai contorni misteriosi. Naturalmente lei aveva studiato durante l'estate, come ha raccontato prima di esibirsi. Pagnussat, malefico, inquadra il gobbo in lingua maccheronica, Malgioglio affonda: "Una mia amica ha aperto un canile: i cani abbaiano intonati". Ma è la Marcuzzi ad avere il commento migliore, quando ricorda a una bravissima Pamela Petrarolo che finalmente, dopo aver sostenuto il provino per sei anni, è lì sul palco.
La Di Pietro intanto, è già al secondo bonifico nel giro di due anni. Si capiscono meglio le lamentele delle attrici provinate, lasciate a casa mentre al pubblico vengono inflitti momenti di assoluta incapacità artistica.
Pure il trash va avanti col pilota automatico, nel regno di Carlo Conti. Anche basta, ché sennò bisogna tirare fuori la classica frase da dire davanti a certi spettacoli: "Io pago il canone".