Ci si aspettava un episodio in chiave leggera, per questo Fallen Idols, quinto appuntamento con una quinta stagione di Supernatural che sta regalando una storyline principale ambiziosa e apocalittica, anche per l'annunciata partecipazione della socialite e occasionale attrice Paris Hilton. Fallen Idols, scritto da Julie Siege e diretto da James L. Conway, si rivela però indubbiamente una delle più deludenti incursioni nel puro divertissement dell'intera serie di Eric Kripke.
I due giovani Winchester, appena riuniti, abbandonano temporaneamente la loro impresa suicida dell'eliminazione di Lucifero, che passa per la ricerca della micidiale Colt ammazza-demoni, per occuparsi di un caso che apparentemente desta l'interesse dell'amante dei bolidi che c'è in Dean: a Canton, la solita sonnacchiosa cittadina in cui non accade mai nulla, un uomo è morto orrendamente ucciso a bordo di una Porche Spider 550. Nel suo garage. Passando con la solita abilità per agenti federali, Sam e Dean riescono a esaminare la scena del delitto, scoprendo che l'auto sembrerebbe non essere Solo una Spider 550, ma la famigerata Little Bastard, l'auto a bordo della quale morì James Dean e che in seguito costò disgrazie e iatture a chiunque le si avvicinasse. Dean, emozionato e terrorizzato, si infila "sotto le gonne di Christine" per verificare il numero identificativo della vettura, attraverso il quale i ragazzi scoprono che la signora non è Little Bastard, ma una splendida imitazione. Chi ha ucciso dunque lo sfortunato fan di James Dean?
La risposta a questa domanda, che è anche più incredibile dell'ipotesi Christine di kinghiana memoria, emerge in seguito a un altro omicidio, quello di un professore di storia appassionato della Guerra Civile: la sua domestica non ha dubbi, è stato Abramo Lincoln a uccidere il professore. Il secondo curioso caso conduce i ragazzi presso il locale museo delle cere, dove i simulacri di James Dean e di Lincoln sono regolarmente visitati dai loro fan. E' qui che Sam esprime incautamente la propria ammirazione per uno degli altri personaggi ritratti, il Mahatma Ghandi. E di conseguenza, più tardi, mentre i nostri sono intenti a eliminare gli autentici oggetti personali indossati dalle statue di cera che sono il vanto del museo, si ritrova aggredito proprio da Ghandi. Dean distrugge gli occhiali del piccolo grande uomo in tempo per salvare il fratello, che si dichiara allibito: "Ha tentato di mordermi! Non ha senso, Ghandi mangiava solo frutta!"Eliminati gli oggetti che, presumibilmente, causavano il ritorno dei celebri ectoplasmi assassini, la faccenda si rivela però tutt'altro che conclusa. Alla centrale di polizia locale, infatti, ci sono due ragazze sconvolte, che annunciano che Paris Hilton ha rapito la loro amica. A questo punto le indagini però hanno iniziato a dare frutti: il nemico è uno solo, un Leshi, sorta di semidio antropofago che gira il
mondo da quando il suo santuario è stato distrutto, cibandosi delle carni di adoratori di vario stampo dopo aver preso le sembianze dei loro idoli. Tra cui, ultimamente, quelle della bionda icona fashion.Per farla breve, i ragazzi riescono ad avere la meglio su Paris dopo aver rischiato di finire divorati anche loro (il Leshi minaccia di assumere le sembianze del compianto John Winchester pur di papparsi l'appetitoso Dean), e la decapitano per la gioia dei suoi detrattori.
Un episodio molto debole, Fallen Idols, che devia dalla storyline principale non senza affrontare, per la verità in maniera superficiale e sbrigativa, il problema di fiducia che si è creato tra i due Winchester in seguito alle scorribande di Sammy con il demone doppiogiochista Ruby. Sam, tra una colluttazione con Ghandi e una con Paris Hilton, riesce a convincere il fratello che l'unico passo che può renderli più forti è che cominci a trattarlo finalmente alla pari, e non come un ragazzino da proteggere e tenere sotto controllo. Dean, benché frastornato dalla pedata a firma Louboutin ricevuta da Paris, si trova finalmente d'accordo. E via al nuovo corso: Winchester au pair contro Lucifero.
Un po' poco per un episodio interamente basato su un plot risibile e incoerente, qualche battuta riuscita e uno "scontro finale" che azzarda pure la sua bella critica (una volta adoravamo i veri divi e i grandi
La strada è lunga verso il finale di questa stagione finale di Supernatural: speriamo che non siano ancora molti i filler di questa risma che Kripke e soci hanno in serbo per noi.