Ci siamo: meno un solo episodio alla fine di questa quarta stagione di Supernatural e quella frattura annunciata sin dalle prime battute e tanto temuta dai fan dell'amabile team Winchester si consuma in questo When The Levee Breaks, che vede gli ottimi Sera Gamble e Robert Singer rispettivamente alla sceneggiatura e alla regia, e prelude al gran finale in grande stile.
Avevamo lasciato i fratelli Winchester in una situazione interessante, con Dean e Bobby impegnati in una "intervention" in favore Sam, ormai dipendente dal sangue demoniaco. Prigioniero della panic room anti-demone di Bobby, Sam implora invano il fratello di liberarlo, e presto cade vittima di allucinazioni dovute alla sua condizione. Ricompare quindi il terribile Alastair, che gli infligge le sue torture più insostenibili, ma le vere sofferenze arrivano con le apparizioni di un sé stesso più giovane, ovvero il quattordicenne che avevamo conosciuto in Afterschool Special, che lo accusa di essere stato incapace di dargli una vita normale e di essere responsabile della morte dell'amata Jessica; gli appare sua madre Mary, che si dice orgogliosa di lui e lo incita a proseguire nella sua missione senza lasciarsi intralciare da Dean; e gli appare lo stesso Dean, che lo definisce velenosamente un mostro e gli dice che "non è nulla per lui".
Intanto, il vero Dean agonizza di fronte ai dubbi di Bobby, che si domanda se stanno facendo davvero la cosa giusta togliendo di mezzo l'unico che può uccidere Lilith, il potentissimo demone che è a un passo dal rompere gli ultimi sigilli e quindi provocare l'Apocalisse. Dopo aver discusso con Bobby, Dean appare risoluto: non lascerà che suo fratello sia irreparabilmente corrotto, e per questo decide di chiedere aiuto a Castiel. L'angelo gli dice senza sforzarsi particolarmente di indorare la pillola che se Sam ingerisce la quantità di sangue demonico necessaria a dargli la forza di uccidere Lilith, diventerà lui il nemico. Ma non è necessario che si arrivi a tanto: gli angeli, infatti, sono convinti che fermare Lilith e l'Apocalisse sia il destino di Dean. A quest'ultimo, però, toccherà affidarsi agli angeli e al volere di Dio con un giuramento che Dean, ancora una volta pronto a sacrificarsi per il fratello, e pronto a morire per non dover uccidere Sam, non esita a prestare.Ma gli ordini di Castiel sono più ambigui di quanto non sembrino al maggiore dei Winchester. Mentre Dean e Bobby riposano, infatti, Castiel libera l'afflitto e prostrato Sam, che si mette in viaggio per riunirsi il prima possibile a Ruby e cercando di coplicare l'inevitabile caccia del fratello.
Mentre Cas rimugina sui suoi dubbi e i suoi sensi di colpa (no, ci rifiutiamo di crederlo malvagio, a parte che è un angelo e sarebbe sconveniente, e poi Misha Collins è stato appena promosso regular per la quinta stagione. Deve essere team Winchester!) viene raggiunto da Anna Milton, che è furiosa con lui per aver liberato Sam. Cas ammette il proprio dispiacere, anche per il fatto che Anna ha scelto il momento sbagliato per andare da lui: viene infatti catturata dagli angeli e immediatamente trasportata in Cielo per affrontare un misterioso giudice.
Ma Dean, evidentemente più furbo di quanto non gli dia credito il fratellino tossico, non ci dà tempo di speculare, rintraccia la coppia e approfitta di una distrazione di Sam per aggredire Ruby. Sam, però, torna sui propri passi in tempo per fermare il pugnale di Dean, ordina alla sua bella di togliere il disturbo per evitare che Dean tenti nuovamente di farle la pelle e affronta la rabbia del fratello. E noi siamo quasi increduli di fronte a quello che ci siamo aspettati sin dal primo episodio della stagione Lazarus Rising, angustiati e storditi dalla devastazione causata dal cedimento della diga e dalla distanza apparentemente incolmabile che si è creata tra i due fratelli Winchester.
Sam chiede a Dean una fiducia che questi, ingannato per troppo tempo, non può dargli, e dice di crederlo troppo debole per riuscire a portare a termine la missione affidatagli dagli angeli. Di fronte alla