Supernatural - 4x02: Are You There, God? It's Me... Dean Winchester

Iniziano a chiarificarsi - ma non in maniera particolarmente confortante - le circostanze del salvataggio di Dean dal pozzo infernale. Un potente incantesimo attuato da Lilith costringe i fratelli Winchester e Bobby Singer ad affrontare la furia vindice di una serie di vecchie conoscenze...

Alla fine della season première di Supernatural, Lazarus Rising, l'angelo Castiel era sembrato sufficientemente convincente, e anche le prove raccolte da Bob sembrano non lasciare dubbi: soltanto un angelo avrebbe potuto strappare Dean al pozzo infernale. Ma Dean, che si porta una mano alla spalla marchiata da Castiel quando vede l'immagine di un angelo che strappa un'anima agli inferi - è inevitabilmente scettico: se esistono gli angeli deve esistere anche il loro "superiore", e il mondo è un posto troppo orribile perché possa essere concepibile l'esistenza di un Dio, e poi perché questo dovrebbe avere un interesse personale per un qualsiasi Dean Winchester? Né Sam - che pure sembra credere a Castiel senza problemi - né Bobby hanno le risposte a queste domande; ma i nostri hanno comunque poco tempo per disquisire di questa alte questione perchè la scomparsa di una cacciatrice di demoni li richiama al dovere. Giunto nell'appartamento della donna, il trio si trova, oltre a tracce di presenza spettrale, di fronte uno spettacolo raccapricciante: le è stato strappato il cuore. Il mistero s'infittisce quando i nostri vengono a sapere che diversi altri "colleghi" della zone hanno subito una sorte analoga, cadendo vittime di un comportamento ben più violento del normale anche per gli spiriti peggio intenzionati.

Non serviranno indagini particolarmente approfondite per scoprire l'identità degli spettri assassini perché, naturalmente, arriva presto il turno di Sam, Dean e Bobby. Quest'ultimo viene aggredito dai fantasmi di due gemelle (il sempre inquietante effetto Shining), uccise da un mostro senza che Bobby, che era nei

paraggi, fosse potuto intervenire; i fratelli Winchester invece ritorvano Meg - la ragazza posseduta nella prima stagione dello show da uno degli accoliti del Demone dagli occhi gialli - e l'agente speciale Hendriksen, che aveva a lungo braccato i ragazzi prima di essere spazzato via da Lilith durante la terza stagione dello show (Jus in Bello). A tormentare e massacrare i cacciatori, quindi, sono le persone che non sono riusciti a salvare, tutte in balia di un'inarrestabile furia vendicatrice.

Per Bobby e per i due giovani, facilmente proni al senso di colpa, questi incontri sono emotivamente laceranti; Dean, in particolare, si trova ad arrovellarsi nel suo dilemma mentre le prende da Meg: degli innocenti sono morti, e lui è stato salvato dall'inferno. Che ha fatto per meritare un'altra chance? Salvandosi la pelle reciprocamente, i tre riescono a rinchiudersi in una sorta di panic room anti-spirito che Bobby ha costuito durante un fine settimana libero ("Bobby. You're awesome!", dice un entusiasta Dean), dove, grazie al solito, fido tomo esoterico, scoprono l'origine del problema. Uno strano tatuaggio che compare addosso agli spettri assassini rimanda a un potentissimo incantesimo, "il ritorno dei Testimoni", che è nientemeno che uno dei segni premonitori dell'Apocalisse. Ora, contro l'Apocalisse i nostri si sentono decisamente a mal partito, ma per restituire la pace ai Testimoni esiste un contro-sortilegio che, sfortunatamente, comporta l'abbandono del confortevole rifugio per i tre cacciatori superstiti.

In una lunga ed emozionante sequenza, i nostri, armati fino ai denti, affrontano ancora una volta gli spettri vendicativi per raccogliere i componenti necessari al rito, e sparano fino all'ultimo proiettile per permettere a Bobby di completarlo. Questi ci riesce, nonostante la ferita che gli infligge Meg, e i Testimoni, placati, tornano da dove sono venuti.

Ma i guai sono appena iniziati, e appare evidente da quanto emerso che le condizioni che hanno portato alla liberazione di Dean dall'inferno sono singolari per davvero: che il "lavoro" per quale il signore ha bisogno di lui abbia proprio a che vedere con l'imminente Apocalisse? Una nuova apparizione di Castiel in questo senso non si fa attendere: il sonno di Dean viene interrotto dalla comparsa dell'angelo, che si congratula per il successo con i Testimoni. Ne nasce un vivo scambio di opinioni tra i due, durante il quale Dean accusa l'angelo di indifferenza per quanto sta accadendo e Castiel gli risponde per le rime, spiegandogli che lui e i suoi non sono rassicuranti "angeli custodi", ma fieri soldati costretti dalla circostanze a scendere in Terra con conseguenze spesso irrevocabili: ben sei angeli sono caduti nel tentativo di impedire a Lilith - ancora lei! - di portare a termine il Ritorno dei Testimoni, che ha comportato

la rottura di uno dei sessantasei sigilli la cui distruzione condurrà, infine, alla liberazione di Lucifero. Dean non crede nell'Avversario come non crede in Dio, ma la rivelazione di Castiel lo spaventa almeno quanto la minaccia che la segue: quella di rispedirlo all'inferno se non inizia a trattarlo con rispetto.

Come già dava a intendere l'episodio precedente, dunque, qualcosa di grosso bolle in pentola, ma resta molto da diramare: anche se la demone Ruby, per il momento, se l'è svignata perché intimorita da Castiel, è improbabile che gli sceneggiatori l'abbiano coinvolta nella quarta stagione senza avere l'intenzione di farne uso più avanti. Il suo ruolo sarà indubbiamente connesso ai poteri di Sam; ora, quanto sa Castiel di questi poteri? In questi due primi episodi della stagione il minore dei Winchester era per forza di cose messo in ombra dal più prominente fratello, ma non dubitiamo che presto anche Sam avrà modo di rifarsi: già a questo punto della stagione lo show di Eric Kripke dimostra di non aver perso il suo smalto, il suo perfetto equilibrio tra humour e dramma e la sua invidiabile agilità nel passare da scene di dialogo e introspezione all'azione più movimentata.

Movieplayer.it

3.0/5