Supernatural 13: la stagione arriva alla fine col fiato corto

Il season finale getta le basi per la prossima annata, ma gli sceneggiatori sembrano aver finito le idee e, gira e rigira, la solfa resta sempre la stessa.

E anche quest'anno Supernatural porta a casa un altro rinnovo: a fine anno la serie riprenderà con la quattordicesima stagione, un traguardo davvero encomiabile per una storia che avrebbe dovuto concludersi ben nove anni fa e che è invece proseguita tra alti e bassi. Dopo aver azzardato qualche esperimento, averci fatto conoscere Dio in persona e aver riportato in scena nientepopodimeno che Lucifero, gli sceneggiatori si sono aggrappati all'escamotage degli universi paralleli per dare una nuova spinta alle avventure di Sam (Jared Padalecki) e Dean (Jensen Ackles) Winchester. Questa tredicesima stagione era già cominciata con una certa stanchezza ma, dopo essersi ripresa un po', è arrivata al capolinea con una chiusura decisamente anemica.

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Una stagione di ritorni

Supernatural: Jim Beaver nell'episodio Let the Good Times Roll
Supernatural: Jim Beaver nell'episodio Let the Good Times Roll

Avevamo lasciato Sam e Dean in una dimensione parallela alla ricerca di Jack (Alexander Calvert) nel midseason finale dello scorso novembre: la stagione è ripresa con il backdoor pilot di una nuova serie, che si sarebbe dovuta intitolare Wayward Sisters e che avrebbe dovuto raccontare le disavventure dello sceriffo Jody Mills (Kim Rhodes) e delle ragazze sbandate che ha praticamente adottato. Alla fine CW non ha autorizzato la produzione di quello che sarebbe potuto essere uno spin-off molto interessante, perciò tutto si è risolto con un nulla di fatto e i fratelli Winchester sono tornati a occuparsi di questioni più urgenti: trovare un modo per salvare la mamma rimasta intrappolata in un universo parallelo in cui gli angeli, capitanati da Michele (Christian Keyes), hanno messo il mondo a ferro e fuoco.

Supernatural: Mark Pellegrino, Alexander Calvert e Jared Padalecki nell'episodio Let the Good Times Roll
Supernatural: Mark Pellegrino, Alexander Calvert e Jared Padalecki nell'episodio Let the Good Times Roll

La sottotrama della dimensione apocalittica è proseguita per tutta la seconda metà della stagione ed è stranamente servita a riportare in scena alcuni personaggi impensabili. L'arcangelo Gabriele (Richard Speight Jr.) prima di tutto, dato per morto alla fine della quinta stagione: è stato lui a sbarazzarsi dell'insopportabile Asmodeo (Jeffrey Vincent Parise) e ad aiutare i Winchester a riaprire il portale per la dimensione parallela col contributo di un'altra rediviva, Rowena (Ruth Connell), che intanto ha intrapreso un cammino di redenzione. I Winchester hanno trovato un insospettabile alleato anche in Arthur Ketch (David Haydn-Jones), l'ex Uomo di Lettere britannico che sembrerebbe essere passato definitivamente dalla parte dei buoni, restando addirittura nella dimensione apocalittica per proteggere Mary (Samantha Smith).

Supernatural: Jeffrey Vincent Parise nella stagione tredici
Supernatural: Jeffrey Vincent Parise nella stagione tredici

Nella dimensione parallela, inoltre, Sam e Dean hanno rincontrato i doppleganger di due personaggi amatissimi dalla fanbase: Charlie (Felicia Day) e soprattutto Bobby (Jim Beaver). L'espediente narrativo ha permesso agli sceneggiatori di riportare le due guest star nel mondo originale dei Winchester, dove gli alleati cominciavano seriamente a scarseggiare. Lo stesso Gabriele sembra essere morto definitivamente nel penultimo episodio della stagione e la sottotrama di Lucifero (Mark Pellegrino) ha sfortunatamente inforcato un vicolo cieco proprio sul più bello.

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Supernatural: un primo piano di Mark Pellegrino nella stagione tredici
Supernatural: un primo piano di Mark Pellegrino nella stagione tredici

Un finale deludente?

Supernatural: Alexander Calvert e Mark Pellegrino nell'episodio Let the Good Times Roll
Supernatural: Alexander Calvert e Mark Pellegrino nell'episodio Let the Good Times Roll

Dobbiamo ammettere che quest'anno gli scrittori hanno fatto un ottimo lavoro con l'arcangelo caduto, lavorando sulla redenzione di Lucifero e sulla sua inedita voglia di paternità, grazie anche al talento di Mark Pellegrino che ormai aveva fatto completamente suo il personaggio. A un certo punto ci avevamo anche creduto: sembrava proprio che Lucifero sarebbe diventato un alleato prezioso, scuotendo uno status quo che girava su sé stesso da troppo tempo. E alla fine, invece, Robert Singer ha mandato tutto all'aria in un trionfo di cliché: Lucifero ha tradito i Winchester, ha rubato i poteri di suo figlio e costretto Dean a un grande sacrificio. Il Winchester maggiore ha ricordato infatti un piccolissimo particolare risalente addirittura alle prime stagioni della serie e ha ceduto il proprio corpo all'arcangelo Michele.

Dean ha quindi affrontato Lucifero in una battaglia corpo a corpo ridicolizzata da effetti speciali a basso budget e inquadrature infelici che tentavano a tutti i costi di nascondere le imbragature dei due attori volanti. Uno scontro brevissimo che si è concluso con la definitiva dipartita di Lucifero e, quindi, con la speranza in un futuro migliore... svanita nel giro di pochi secondi quando Michele ha preso completamente possesso di Dean ed è sparito nel nulla, salvo poi ricomparire in una scena finale imbarazzante con tanto di zoom e fermo immagine sul faccione di Jensen Ackles.

Supernatural: Alexander Calvert nell'episodio Let the Good Times Roll
Supernatural: Alexander Calvert nell'episodio Let the Good Times Roll

È chiaro che qualcosa è cambiato nei programmi originali di quello che, forse, voleva essere addirittura un series finale. L'episodio conclusivo - "Let the Good Times Roll" - ha risolto alcune sottotrame in maniera sbrigativa e ne ha lasciate altre in sospeso, ma soprattutto è arrivato col fiato cortissimo a uno scontro che i fan attendevano da anni e che ci ha lasciato con l'amaro in bocca. Il ripensamento di Michele, scontatissimo, è servito solo a dividere ancora una volta i fratelli tra una stagione e l'altra, come succede ormai da anni.

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Premesse e promesse

Supernatural: Misha Collins nell'episodio Let the Good Times Roll
Supernatural: Misha Collins nell'episodio Let the Good Times Roll

La tredicesima stagione di Supernatural ci ha comunque regalato alcuni ottimi episodi, su tutti il crossover con Scooby-Doo ("ScoobyNatural") realizzato quasi interamente a cartoni animati. In puntate come quella è tornato in grande spolvero il Robert Singer di alcuni tra gli episodi migliori della serie, a metà tra l'horror e la commedia, in grado di sorprendere e intrattenere come pochi altri serial televisivi.

Probabilmente gli autori hanno trovato parecchie difficoltà a gestire l'idea degli universi paralleli, ma forse, più che altro, a intrecciarla con la complicata mitologia della serie. Mitologia che, anno dopo anno, diventa sempre più eccentrica e inutilmente complicata, piena di contraddizioni e dimenticanze: qualcuno probabilmente ricorderà Adam, il fratello di Sam e Dean che gli autori sembrerebbero aver completamente scordato.

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Supernatural: Jared Padalecki in una scena dell'episodio Let the Good Times Roll
Supernatural: Jared Padalecki in una scena dell'episodio Let the Good Times Roll

Da questo punto di vista, la conclusione della tredicesima stagione offre però parecchi spunti per una ripartenza interessante. L'anno prossimo, Sam e gli altri dovranno trovare un modo per liberare Dean dalle grinfie di Michele, conflitto che sicuramente rappresenterà il cuore iniziale della stagione. Tuttavia, la stagione appena conclusa ha messo altra carne al fuoco. Le dimensioni parallele sono ora una realtà e minacciano la nostra, mentre gli angeli si stanno estinguendo e il Paradiso si sta spegnendo sotto gli occhi di un Castiel (Misha Collins) sempre più impotente. Inoltre, gli autori hanno lasciato in sospeso un'altra questione, e cioè quella dell'entità nel Vuoto che Jack ha involontariamente risvegliato quando ha riportato in vita Castiel.

Sono anni che Supernatural sembra aver detto già tutto, ma ogni stagione gli autori riescono a inventarsi qualche stratagemma capace di attirare l'attenzione e prolungare il ciclo vitale della serie. Questa volta si sarebbe potuto osare decisamente di più.

Movieplayer.it

2.5/5