Superman di James Gunn è davvero così woke e politico come sostiene Dean Cain?

L'ex attore della serie TV Lois & Clark: Le nuove avventure di Superman si scaglia contro il film di James Gunn (probabilmente senza averlo neanche visto).

Dean Cain è Superman negli anni Novanta

Prima che la Warner iniziasse a rilanciare l'immagine cinematografica della leggendaria icona dei fumetti creata da Jerry Siegel e Joe Shuster con Superman returns di Bryan Singer nel 2006 e Man of Steel di Zack Snyder nel 2013, un tentativo era già stato fatto sul piccolo schermo anni prima. E no, non stiamo parlando di Smallville. Fra il 1993 e il 1997, sulla scia della buona accoglienza avuta dalla serie TV di Flash con John Wesley Ship, è stato Dean Cain a vestire i panni del personaggio nella serie tv ideata da Deborah Joy LeVine Lois & Clark: The New Adventures of Superman. Negli Stati Uniti veniva trasmessa dalla ABC mentre nello stivale l'abbiamo vista su Italia 7 con la prima stagione e su Rai 3 con le altre.

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Ecco Superman nella prima immagine diffusa online del film

Questo breve cappello introduttivo serve a contestualizzare il perché online si stia dando particolare risalto a quello che Cain ha detto sul nuovo film di James Gunn dedicato proprio al notissimo Big Blue. In un periodo in cui le chiacchierate intorno a qualsiasi cosa tendono a essere sempre e comunque polarizzate per ragioni, peraltro, spesso pretestuose da entrambi i poli delle suddette discussioni, era inevitabile che il lungometraggio di Gunn finisse nel calderone. Un po' perché, fin dal giorno in cui è stato annunciato, è stato preso di mira dagli orfani di Zack Snyder e dai loro continui, fastidiosi e rumorosi deliri di cui non frega niente a nessuno, un po' da chi è un po' troppo ossessionato dalla cosiddetta ideologia woke. Di cui anche il kolossal di James Gunn sarebbe infarcito.

Cos'ha detto Dean Cain sul nuovo Superman

Il "luogo del delitto" è un'intervista che Dean Cain ha rilasciato a TMZ. L'ex Clark Kent della TV ha commentato alcune esternazioni di James Gunn, sulle quali torneremo più avanti, e la scelta fatta dalla Warner di non impiegare nei materiali promozionali della pellicola il classico motto di Kal-el "Verità, giustizia e lo stile americano", ma un più neutro "Verità, giustizia e maniere umane".

Lois E Clark Salto Dello Squalo Matrimonio Serie Tv
Le nozze di Lois e Clark nella serie con Dean Cain

Ecco, ci sembra doveroso partire proprio da questo secondo aspetto perché è una chiara dimostrazione di quanto certe posizioni vengano assunte più per il gusto di sollevare delle sterili polemiche che altro. Al di là del fatto che ognuno ha il sacrosanto diritto di pensare quello che meglio ritiene opportuno sui cambiamenti nella strategia comunicativa di una data cosa, il distanziamento dallo storico motto di Big Blue non si deve di certo all'uscita del Superman di James Gunnn.

Superman, recensione: il film di James Gunn è un gentile dito medio ai miserabili guerrafondai Superman, recensione: il film di James Gunn è un gentile dito medio ai miserabili guerrafondai

È stato il CCO della DC Comics Jim Lee ad annunciare nel 2021, nel corso dell'evento virtuale DC FanDome, che quelle parole andavano aggiornate per "riflettere in maniera più adeguata le storie che abbiamo intenzione di raccontare per onorare l'incredibile eredità di Superman e dei suoi 80 anni di costruzione di un mondo migliore". E sì passo dunque da "Truth, Justice and the American way" a "Truth, Justice and a Better Tomorrow." Tornando a Dean Cain, che peraltro pare parlare senza aver visto il film ma solo sulla base del sentito dire, l'attore si domanda a quali livelli di woke Hollywood voglia arrivare con questa nuova iterazione del personaggio. Usando, come ovvio metro di paragone, la Disney: "Quanto modificherà la Disney la sua Biancaneve? Perché stanno cambiando questi personaggi per adattarli ai tempi?".

Superman Nuovo Trailer 2025
David Corenswet in un momento del kolossal

La filippica prosegue ricollegandosi allo slogan incriminato di cui sopra: "Per Superman il motto era 'verità, giustizia e lo stile di vita americano'. Be', hanno eliminato quella parte (e non è vero o, per lo meno, non è stato James Gunn a farlo come vi abbiamo spiegato, ndr.). Non credo sia una grande idea. Se vuoi creare un nuovo personaggio, fallo pure. Ma per me Superman ha sempre rappresentato 'verità, giustizia e lo stile di vita americano' - e lo stile di vita americano è estremamente accogliente verso gli immigrati. Però ci sono delle regole. Non puoi arrivare qui dicendo: 'Voglio eliminare tutte le regole d'America perché voglio che sia più simile alla Somalia'. Non funziona così, perché sei dovuto andartene dalla Somalia per venire qui, quindi il ragionamento non ha senso. Se le persone vengono qua per motivi economici, allora osserviamo cosa accade dalle tue parti, cosa fa il tuo governo e perché non hai opportunità economiche che hai qua. Devono esserci dei limiti, perché non possiamo accogliere tutti qui negli Stati Uniti... la nostra società crollerebbe".

Infine, non manca un dolce pensiero verso i commenti di Gunn fatti nel corso di un'intervista. Commenti che etichetta come superflui: "Sappiamo tutti che Superman è un immigrato, non bisogna sottolinearlo. È un cavolo di alieno".

Le dichiarazioni di James Gunn al Times UK che hanno fatto scalpore

Ma cosa avrebbe detto di così scomodo il regista e sceneggiatore tanto da infastidire l'America più MAGA? In realtà nulla di chissà quanto assurdo, specie tenendo in considerazione il fatto che Superman, così come buona parte dei più noti supereroi sia della DC che della Marvel, è stato ideato da figli d'immigrati ebrei arrivati nel nuovo mondo da ogni parte d'Europa. E non serve avere un dottorato in storia, in linea di massima è sufficiente quello che s'impara alle elementari e medie, per sapere che per un popolo cacciato dalla propria terra a partire dal primo secolo dopo Cristo per colpa dei romani, il tema del sentirsi "alieni in terra straniera" sia stato riletto tante e tante volte, fumetti inclusi. Fumetti che sono stati poi riletti e rielaborati dagli altri artisti che ci hanno messo mano anche in base allo zeitgeist.

James Gunn Zack Snyder
James Gunn e Zack Snyder

"Superman è la storia dell'America" ha detto il regista al Times "Un immigrato che arriva da un altro luogo e si unisce a un popolo. Ma per me è soprattutto una storia che racconta come la gentilezza umana sia un valore. Abbiamo completamente perso di vista questo modo d'intendere le cose". James Gunn, che tutto è fuorché uno sprovveduto, sa benissimo che l'Uomo d'Acciaio rappresenta qualcosa di differente a seconda della persona con cui si chiacchiera o dei vari gruppi politici che ne parlano: "Sì, viene recepito in modi diversi. Ma lui rappresenta la gentilezza degli esseri umani. È scontato che ci siano degli idioti là fuori che non sono gentili e che troveranno offensivo tutto questo solo perché la gentilezza è qualcosa che ignorano".

Più che una questione politica, per il filmmaker ha tutto a che fare con il perfetto tempismo con cui il suo film si palesa in un contesto storico ben definito: "Questo Superman arriva in un momento particolare, in cui la gente sente di aver perso la speranza nella bontà altrui. Quello che sto raccontando con questa pellicola è la storia di un uomo straordinariamente buono ed è una cosa, la bontà, di cui abbiamo bisogno, perché è emersa una cattiveria, alimentata da figure che si comportano male online. E no, non faccio film per cambiare il mondo, ma se anche solo qualche persona diventasse un po' più gentile dopo averlo visto, mi renderebbe felice". A conti fatti, il blockbuster può piacere o non piacere, ma è davvero difficile non abbracciare in toto le riflessioni di James Gunn su quanto ci sia bisogno, a questo mondo, di gentilezza e buone maniere.

Le solite polemiche senza né capo né coda

Scott Mendelson, ex analista del box-office su Forbes ora Clumnist su Puck, ha esternato il suo parere in merito alla baraonda online sorta intorno al nuovo Superman con parole sacrosante affidate a Facebook: "Il 99% delle persone che si lamentano di Superman conosce benissimo le sue origini e la sua valenza politica. Stanno semplicemente riattivando, per l'ennesima volta, la macchina dell'indignazione a scopo di visibilità e guadagno, mentre: inventano dal nulla una narrazione mediatica ottimizzata per i motori di ricerca; presentano un fatto ovvio (tipo "il cielo è blu") come una teoria "controversa"; cercano di far passare l'idea che dire "Non essere uno stron*o" sia una questione politica divisiva"_.

Va anche detto, e lo ribadiamo per i più duri di comprendonio come si suol dire, che Superman (come qualsiasi altra cosa) può piacere o meno. E, aggiungiamo: è anche lecito che ognuno ci veda ciò che preferisce in base alla propria sensibilità, ci mancherebbe. La nostra recensione, ad esempio, pone particolare attenzione proprio sulle questioni politiche che emergerebbero dal blockbuster mentre, tanto per citare una testata statunitense particolarmente nota come USA Today, Gunn non ci calcherebbe troppo la mano preferendo trasmettere "chiaramente il messaggio che la gentilezza è il superpotere che dovremmo usare quotidianamente".

Il problema è quando la differenza nelle vedute, e nelle letture che possono essere fatte di un film, finisce per eliminare la gentilezza reciproca dall'equazione. Quella gentilezza che non è né di destra né di sinistra, né woke né anti-woke, ma semplicemente umana. Evidentemente c'è ancora bisogno che sia un alieno "più umano dell'umano" a ricordarcelo.