Grazie, James Gunn. Non soltanto per averci riportato i colori e la speranza. O per Krypto. Per esserti interrogato su quale ruolo possa avere oggi un eroe come Superman e avergli comunque dato lo spirito altruista e solare delle origini. Grazie soprattutto per averci dato dei grandi personaggi femminili, che molto spesso nei cinecomics vengono trascurati. Qui invece ce ne sono almeno tre fondamentali. Non soltanto per il ruolo che hanno nella storia, ma soprattutto per come sono stati scritti.

Si tratta, ovviamente di Lois Lane, Hawkgirl ed Eve Teschmacher. A interpretarle sono rispettivamente Rachel Brosnahan, Isabela Merced e Sara Sampaio. La prima non ha bisogno di presentazioni: è un'attrice brillante, protagonista della serie La fantastica signora Maisel. Merced l'abbiamo apprezzata recentemente nel ruolo di Dina nella seconda stagione di The Last of Us, mentre l'ultima è una modella che ogni tanto si presta al cinema. E ha forse il personaggio più sorprendente del film.
Tutte e tre sono perfette nei rispettivi ruoli. Eppure c'è chi proprio ha mal digerito queste figure. Per la giornalista Lois Lane stiamo riscontrando, per fortuna non così frequentemente, un'antipatia fortissima. "È odiosa". "È insopportabile". "Si approfitta di Superman". "È vestita malissimo". Questi sono alcuni dei commenti che abbiamo ascoltato in conversazioni post film, o letto sui social. Dissentiamo su tutto. Vediamo invece perché questi personaggi sono importantissimi nel film di Gunn.
La Lois Lane di Rachel Brosnahan è la ragione nel film di Gunn

Partiamo da Lois Lane: la giornalista del Daily Planet, collega di Clark Kent e compagna di Superman (David Corenswet), è la persona più razionale del film. Se l'eroe è chiaramente il cuore, Lex Luthor (Nicholas Hoult) è invece la mente offuscata da invidia e sete di potere. Entrambi sono estremamente emotivi e si lanciano in eccessi di rabbia. Lois invece è sempre molto analitica e pratica. Quando Superman viene accusato, diventando una figura scomoda a livello mondiale, lei cerca di capire. E quando sparisce è l'unica a tentare di scoprire dove sia, provando a salvarlo.
Siamo dunque molto lontani dalla figura in perenne attesa dell'eroe, o della donna in soggezione di un essere onnipotente venuto dallo spazio. Una delle cose più interessanti del film di Gunn è proprio non essere partiti dalle origini di Superman, buttandoci invece in mezzo alla storia. Di conseguenza anche il rapporto tra Lois e Clark, e quindi tra Lois e Superman, non è nelle fasi iniziali, ma già consolidato. Lois non ha paura di Superman, anzi: ne mette in discussione le azioni. E soprattutto contesta la deontologia di Clark come giornalista: l'alieno si intervista infatti da solo, dando sempre un'immagine filtrata di Superman. E ovviamente usa queste "interviste esclusive" anche per fare carriera.
La scena dell'intervista è cruciale. Lois, che invece è una professionista seria, mette in chiaro come sia Clark che Superman si stiano comportando in modo eticamente e moralmente sbagliato. Il primo perché sta letteralmente barando sul lavoro, il secondo perché, in nome del bene assoluto, ha messo a rischio delicati equilibri mondiali, a cui invece deve pensare, vista la sua natura straordinaria. Non basta dire: "Dei bambini stavano per morire". La realtà è molto più complessa di così.

Inutile dire che Clark/Superman non prende molto bene il fatto di essere contestato. All'inizio tratta Lois con condiscendenza, visto il loro rapporto intimo. Anche sottovalutando le sue domande e la serietà dell'intervista. Poi, quando capisce che lei fa sul serio, e lo riprende più volte, interrompendo la registrazione quando lui cerca di spostare il discorso sul personale invece di rispondere, va su tutte le furie. Anche Superman, essendo cresciuto sulla Terra, mal sopporta quando la sua autorevolezza viene messa in discussione. E soprattutto quando qualcuno non la pensa come lui, invece di adorarlo e ammirarlo.

Lois invece sta sottolineando un punto fondamentale: l'importanza di farsi delle domande. E soprattutto il non potersi permettere di guardare la realtà in termini di bianco o nero. La politica e la pace necessitano di regole da rispettare. Altrimenti è anarchia. Per James Gunn il giornalismo, quello vero, è fondamentale. Quindi cercare la verità è fondamentale. Non a caso la professionalità di Lois sono in netto contrasto con le scimmie ammaestrate di Luthor, che spargono fake news nel web, inquinando la percezione di Superman da parte delle persone.
Infine, i commenti sul suo abbigliamento ci fanno davvero sorridere (per non piangere): completo pantaloni e gilet con sotto una maglietta bianca, o jeans comodi con un maglione. Praticamente la tenuta di qualsiasi giornalista di oggi che lavori in una redazione e corra da una parte all'altra della città per raccogliere dichiarazioni. Lois è una persona pratica, l'abbiamo già detto, quindi pensa alla comodità. Una donna pensante e che va dritta al sodo: praticamente, a sentire certi commenti, l'incubo di qualsiasi uomo insicuro (e non solo).
Hawkgirl ha il coraggio di sporcarsi le mani

Dei tre personaggi, Hawkgirl è sicuramente quella che appare di meno nel film. Ma possiamo dire due cose di lei: ha senso dell'umorismo e, soprattutto, ha il fegato di sporcarsi le mani. Non scenderemo nei dettagli per non fare spoiler, ma a lei Gunn riserva un momento decisivo della storia. Un altro personaggio le sta dicendo che lei è come Superman, ovvero, nella sua lettura, una buona ingenua, che non farebbe mai del male ad altri. Non ha capito chi si trova davanti: la ragazza invece non è per niente come Superman e fa senza esitazione quello che in molti, nel corso della visione, abbiamo pensato avrebbe risolto tutto più in fretta. Un altro mito sfatato: che un personaggio positivo non possa agire senza pietà. Sicuramente la vedremo ancora (e si spera di più) nei prossimi film del nuovo corso DC guidato da Gunn.
Eve Teschmacher è il genio che non ti aspetti
Arriviamo quindi a Eve Teschmacher. Il personaggio è stato creato da Richard Donner e Mario Puzo (sì, proprio lui, l'autore di Il Padrino) per il film Superman del 1978. Nella versione di 50 anni fa è l'assistente personale, nonché interesse amoroso, di Lex Luthor. A interpretarla è Valerie Perrine. Oggi invece Eve fa l'influencer ed è ossessionata dai social. Sta sempre con il cellulare in mano a scattarsi dei selfie. È bionda e, a differenza di Lois, indossa abiti aderenti e colorati. Porta sempre tacchi vertiginosi. Tutti la trattano come se fosse idiota. Invece, anche qui non vi sveliamo perché e come, la ragazza diventa un elemento chiave del film. Esattamente come Lois e Hawkgirl viene pesantemente sottovalutata dagli uomini che le stanno intorno. Per poi far loro scacco matto.

Ecco, se c'è una cosa che abbiamo davvero apprezzato di questi tre personaggi è come sappiano sfruttare gli stereotipi, e il fatto di essere sottostimate, a proprio vantaggio. È qualcosa che nella vita succede purtroppo ancora molto spesso, a tutti coloro che, per pregiudizi e bias, vengono considerati "meno", e ci rende quindi queste figure non soltanto più tridimensionali e umane, ma anche più simpatiche. Alla faccia di chi invece proprio non riesce a sopportarle perché hanno il coraggio di pensare (e agire) con la propria testa.