Mentre Kara cerca di scoprire chi sia il misterioso (presunto) kryptoniano rinvenuto a bordo di una capsula spaziale, le sue attività supereroistiche vengono facilitate dall'arrivo di suo cugino: Superman. Insieme, Clark e Kara devono fare i conti con un'iniziativa promossa da Lena Luthor, sorella del famigerato Lex, il quale starebbe cercando di farla uccidere. Per quanto riguarda la vita privata, la ragazza d'acciaio deve risolvere la questione del suo rapporto con James Olsen, nonché vedersela con una nuova opportunità lavorativa...
Passaggio di consegne
È stata interessante ma discontinua la prima annata di Supergirl, che come gran parte delle nuove serie da network c'ha messo un po' a capire che tipo di prodotto volesse/potesse essere. Oltre ai soliti elementi caratteristici delle serie supereroistiche, infatti, c'era anche tutto un discorso, per certi versi metatelevisivo, sulla questione dell'avere una donna come protagonista (soprattutto alla luce del disastroso film Supergirl - La ragazza d'acciaio, ancora oggi considerato uno degli esempi principali del peggio che il genere possa offrire), con l'aggiunta del contrasto evidente tra le atmosfere più solari di National City e quelle grigie della Metropolis mostrata al cinema da Zack Snyder. Insomma, uno show divertente e ricco di spunti intriganti, ma ancora lontano dal raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati.
Forse era anche un titolo troppo ambizioso per il palinsesto di CBS, motivo per cui la decisione di continuare a raccontare le gesta catodiche di Kara Zor-El è stata accompagnata dall'obbligo di spostare il tutto sulla CW, con conseguente riduzione del budget e trasloco di cast e troupe da Los Angeles a Vancouver. Una scelta che dovrebbe risultare benefica per quanto concerne l'uso della città (la prima stagione, girata prevalentemente in interni, sfruttava pochissimo le location californiane), ma anche e soprattutto per la prossimità produttiva con le altre serie CW tratte dai fumetti della DC Comics, tutte gestite dallo stesso team capitanato da Greg Berlanti: Arrow, The Flash e Legends of Tomorrow. Una grande famiglia in cui Supergirl ha il ruolo di parente un po' bizzarro (mentre gli altri tre programmi fanno parte del cosiddetto Arrowverse, Kara vive in un mondo a parte), ma comunque invitato regolarmente alle feste, nella fattispecie il consueto crossover pre-natalizio e, nel periodo primaverile, un incontro musicale con Flash.
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La famiglia si arricchisce
Prima di passare a tutto ciò è comunque necessario concentrarsi sull'universo di Kara, cosa che la premiere della seconda stagione fa sottolineando ancora una volta l'ottimismo di fondo che attraversa la serie e la caratterizzazione della protagonista, con un'espansione attesa e necessaria nella forma dell'ospite teoricamente imprescindibile per questo show: Superman in persona. Menzionato ma mai mostrato nella prima annata, l'Uomo d'acciaio può ora interagire con sua cugina, e Tyler Hoechlin si conferma da subito non solo un'ottima scelta per il doppio ruolo di Clark Kent e Superman, ma anche una spalla efficacissima per Melissa Benoist, la cui performance nei panni di Kara continua a migliorare. È legittimo nutrire qualche dubbio sulla disponibilità di Hoechlin per le stagioni a venire (conoscendo la DC, è molto probabile che il suo "permesso di soggiorno" per lo show venga revocato appena il Superman cinematografico sarà ufficialmente tornato dalla tomba), ma la sua garanzia a fine episodio che per ora rimarrà nei paraggi è più che sufficiente per rassicurarci a breve termine sulle potenzialità di questo ciclo di episodi (in più, per la gioia dei cinefili, ci sono dei rimandi molto carini al Superman del 1978).
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L'altra modifica fondamentale a livello di cast è la presenza ridotta di Calista Flockhart, che per ragioni contrattuali e personali è ora una special guest star anziché un membro fisso del cast. Una scelta che, a prescindere dalle motivazioni dietro le quinte, non può che far bene al programma dal momento che la caratterizzazione a tratti caricaturale di Cat Grant, portavoce del sottotesto femminista di Supergirl, è più facile da digerire in piccole dosi. Un'altra presenza non fissa ma comunque interessante, almeno a giudicare dalla sua prima apparizione, è Katie McGrath nei panni di Lena Luthor, sorella di Lex (attualmente incarcerato, come al cinema). Un personaggio intrigante che contribuisce in modo fondamentale all'espansione della mitologia dello show, dando l'impressione che Supergirl faccia veramente parte, seppure con limitazioni, dell'universo DC. Un universo che l'apparente "punizione" del passaggio da un network all'altro non ha intaccato: come ha detto uno dei produttori in sede di intervista, è probabile che aumentino i cieli nuvolosi per via delle location canadesi, ma per il resto la componente supereroistica non accenna a voler mostrare segni di modestia. Anzi, a giudicare dall'ultima immagine, la trama orizzontale legata agli antagonisti di turno si preannuncia come un grande passo in avanti rispetto ai complotti kryptoniani dello scorso anno...
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Movieplayer.it
4.0/5