Suburra è un film corale, che racconta la degenerazione del potere nella nostra Capitale su più livelli e attraverso personaggi di diversa estrazione sociale e diversi ruoli nella società contemporanea, dal politico di second'ordine al criminale, fino a prostitute, boss locali, tossici, PR e strozzini. Non manca niente al campionario di mali di Roma presentati nel nuovo film di Stefano Sollima, che riesce a dare dignità e spazio ad ognuno di essi, con uno script che riesce a tratteggiare con efficacia anche quelli che hanno meno spazio su schermo.
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E sono tre nomi di spicco del nostro cinema a dar vita con successo e intensità a tre dei personaggi principali che muovono la storia di Suburra, il politico Filippo Malgradi, interpretato da Pierfrancesco Favino, il temuto boss Samurai, messo in scena con misura da Claudio Amendola, ed il viscido PR Sebastiano, che il volto di Elio Germano. Vediamo come i tre attori ci hanno raccontato la genesi e i retroscena dei rispettivi personaggi costruiti minuziosamente insieme agli autori asciugando la mole di dettagli presente nel romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini.
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