Stuber – Autista d’assalto, la recensione: quando la commedia americana va alla cieca

La nostra recensione di Stuber - Austista d'assalto, commedia on the road con Dave Bautista e Kumail Nanjiani.

Stuber Autista Dassalto 3
Stuber - Autista D'assalto: Dave Bautista, Kumail Nanjiani in un momento del film

Ragionando su cosa dire in questa recensione di Stuber - Autista d'assalto è difficile non pensare al contesto in cui il progetto è maturato e quello in cui si è ritrovato negli ultimi mesi che lo separavano dall'uscita nelle sale americane: il film di Michael Dowse è infatti nato come lungometraggio della scuderia 20th Century Fox, e lo era ancora quando è stato presentato in anteprima mondiale al South by Southwest Festival il 13 marzo. Una settimana dopo è stata completata l'acquisizione della Fox da parte della Disney, e di conseguenza il film è finito in mano alla Casa del Topo per quanto riguarda marketing e distribuzione, ed è ragionevole dire che la major se ne sia lavata le mani, lasciandolo al proprio destino nell'indifferenza generale di un pubblico che cercava altro nella categoria dell'entertainment per adulti dell'estate: in poco più di un mese di programmazione, la commedia ha incassato la misera cifra di 31 milioni di dollari nel mondo, neanche il doppio del budget. A conti fatti, però, forse neanche una campagna pubblicitaria stellare avrebbe potuto salvare un progetto che comincia a girare a vuoto in tempi sostanzialmente brevi.

Disney e Fox, l'accordo: tutto quello che c'è da sapere sull'acquisizione

Una trama col pilota automatico

La storia di Stuber - Autista d'assalto è incentrata sull'incontro - e a tratti scontro - fra Stu Prasad (Kumail Nanjiani) e Vic Manning (Dave Bautista): il primo lavora come autista di Uber (da cui il titolo) per arrotondare e finanziare un progetto personale, e sogna una recensione da cinque stelle, il secondo invece è un poliziotto losangelino ossessionato da un caso particolare che sei mesi prima gli è costato la partner sul lavoro. Manning è convinto di avere tutto ciò che gli serve per arrestare un pericoloso narcotrafficante (Iko Uwais), ma le cose si complicano quando si sottopone a un intervento laser che lo rende praticamente cieco per un giorno intero. Per portare a termine l'incarico deve quindi avvalersi dei servigi di Stu e, man mano che il caso si fa più violento e folle, il rapporto già tenue tra i due si fa gradualmente più volatile.

Stuber Autista Dassalto 7
Stuber - Autista D'assalto: Dave Bautista, Iko Uwais in una scena del film

È una formula semplice, quella della action comedy con tinte da buddy movie, unita a sporadiche, superficiali riflessioni di tipo socio-economico, e l'abbinamento dello humour più fisico di Bautista e quello più sarcastico di Nanjiani è, sulla carta, una miscela vincente. Solo che il film esita costantemente tra l'aspetto demenziale puro (vedi la scena dello strip club) e un côté action leggermente più serio (non per niente l'indonesiano Uwais, star di The Raid, è stato scelto come antagonista principale), senza mai veramente spingere sull'acceleratore. Questo è evidente anche a livello di gag, con la principale situazione ricorrente - i problemi di vista di Manning, che diventano ripetitivi nel modo sbagliato dopo circa un quarto d'ora - è accompagnata dal solito mix di trovate sul razzismo (e il doppiaggio italiano non aiuterà in questo caso, poiché uno dei rari momenti veramente simpatici del film si basa su un gioco di accenti ad opera di Nanjiani) e sul sesso, quest'ultimo trattato in modo talmente scontato e pigro che viene quasi voglia di abbandonare la sala e rivedere Harry, ti presento Sally, come vorrebbero fare Stu e la sua migliore amica (altrimenti, per chi volesse comunque risate a tema Uber con protagonista Nanjiani, c'è l'opzione The Big Sick).

Harry, ti presento Sally: dalle frasi cult alla scena finale, il film non è invecchiato di un giorno

Un cast sfruttato solo a metà

L'alchimia tra i due protagonisti è palpabile, e si sorride - per lo più con moderazione - in loro compagnia, anche se c'è il sospetto, nonostante il divieto ai minori che ha accompagnato il film negli Stati Uniti, che si siano un po' trattenuti: sarebbe interessante, come da prassi per questo tipo di commedia, vedere il classico, breve montaggio dei fuori scena e delle eventuali improvvisazioni, spesso più divertenti del film stesso. Dave Bautista continua ad esplorare quella zona d'intersezione tra comicità, pathos e azione, riuscendo a dare un'anima non priva di interesse a un personaggio che in termini di pura scrittura è alquanto debole, mentre Nanjiani ha ormai perfezionato il suo ruolo di eroe/spalla con la battuta pronta e un campionario di espressioni facciali da antologia.

Stuber Autista Dassalto 6
Stuber - Autista D'assalto: Dave Bautista, Kumail Nanjiani e Rene Moran in una scena del film

Insieme riescono, in parte, ad elevare il materiale di partenza, cosa che purtroppo non si può dire degli altri membri del cast, sprecati (vedi alla voce Mira Sorvino) o addirittura letteralmente sacrificati (Karen Gillan, il cui carisma sarebbe stato utile anche dopo la sequenza d'apertura). Il risultato è un prodotto anonimo, che parte col piede giusto ma poi continua a frenare, inibito da un'assenza di ambizione. Sarebbe stato utile adottare la filosofia di Stu: pensare in grande, sempre.

Conclusioni

Giunti al termine della recensione di Stuber - Autista d'assalto, la sensazione è quella di aver passato un'ora e mezza in macchina con un autista che non sa bene come arrivare a destinazione: al netto di alcuni duetti simpatici tra i due attori principali, il meccanismo comico si inceppa abbastanza rapidamente, e quello action va incontro a un destino simile.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
2.3/5

Perché ci piace

  • Dave Bautista e Kumail Nanjiani funzionano bene insieme.
  • Alcune gag strappano un sorriso.

Cosa non va

  • C'è uno squilibrio generale tra i due toni del film.
  • Il cast di contorno è usato abbastanza male.