Mentre siamo in attesa di essere spostati nella room che ospita la nostra intervista via Zoom, ci scrivono di tornare momentaneamente nell'hospitality room, ovvero la stanza virtuale in cui tutti i giornalisti vengono smistati durante i press junket internazionali. Per un attimo tiriamo il fiato, consci che un minimo ritardo può far saltare la schedule dei talent. Fortunatamente, una manciata di minuti dopo, rieccoci tu-per-tu con Owen Wilson e Judy Greer, protagonisti dell'ottima Stick, serie Apple TV+ creata da Jason Keller. Li troviamo rilassati, chiacchieranti e ridenti. Buon segno. Wilson, che nella serie interpreta Pryce Cahill, golfista caduto in disgrazia, sorseggia un'acqua Panna in vetro, mentre Judy Greer, prima di iniziare l'intervista video ci saluta con uno splendido sorriso. Nello show, arrivato in streaming, l'attrice interpreta Amber-Linn, l'ex moglie di Pryce.
Stick: intervista a Owen Wilson e Judy Greer

Stick è l'ennesima dimostrazione di quanto lo storytelling sportivo funziona, sia in tv che al cinema. Il golf, tra l'altro, è un'allegoria perfetta per spiegare la vita. "Come il golf, la vita è davvero dura e non si può mai padroneggiarla completamente", ci dice Owen Wilson. "Sembra che ogni volta che si usa una metafora per la vita, questa non è mai qualcosa di facile o rilassante, come "stare sdraiati sulla spiaggia a bere un tè freddo". Sono sempre cose difficili, lunghe, faticose e magari anche un po' "scottanti"! Un po' come Sisifo, sempre a spingere qualcosa. È molto frustrante".
Dall'altra parte, Judy Greer, che scambia di continuo risate con il collega seduto a fianco, confida che: "Mia madre ha costretto mio padre a smettere di giocare perché tornava a casa sempre troppo arrabbiato ogni qualvolta che tornava a casa dopo una partita di Golf". Riprende la parola Owen Wilson: "Una bella definizione di successo arriva da Churchill: "Il successo è passare da un fallimento all'altro con entusiasmo." Questo si adatta perfettamente anche al golf, dove si passa da un giro negativo o deludente al prossimo con rinnovato entusiasmo. Forse Churchill era un golfista!"_.
Il golf come la vita
La serie, come detto, racconta Pryce Cahill, ex campione finito a vendere accessori sportivi dopo aver dato di matto durante un torneo. Tuttavia, punterà tutto su Santi (Peter Dager), un diciassettenne prodigioso golfista. Il ragazzo, per Pryce, sarà una sorta di seconda possibilità, spingendolo a guardare in faccia la realtà.
"La realtà può essere dubbia", continua Owen Wilson, facendosi più serio. "Non sai mai cosa ti aspetta. Ci sono fatti fondamentali della vita che tutti devono affrontare, come la perdita delle persone care, l'invecchiamento e il fatto che l'amore, e tutto ciò a cui teniamo, potrebbe svanire. Per alcuni è più facile accettarlo, per altri è una lotta costante". Prosegue poi Judy Greer, "Se si adotta una visione buddhista, la vita è sofferenza e cerchiamo con tutte le nostre forze di resistere al distacco da ciò che amiamo".
Vivere il presente

Come vediamo in Stick - nel cast anche Marc Maron, Mariana Treviño, Lilli Kay e Timothy Olyphant - Pryce, perfetto outsider, vive proiettato nel passato, tra il rimpianto e il rimorso. Oggi, forse, il sentimento comune sfiora la nostalgia. "Ogni filosofia e religione parla di vivere nel presente, ma è difficile essere nel presente perché è incerto", spiega Owen Wilson, prima che Judy Greer concluda l'intervista così: "Spesso ci troviamo a rivivere il passato, o per risolverlo o per ripeterlo. Come qualcuno ha detto una volta: "Il passato è storia e il futuro è fantascienza, quindi tutto ciò che hai è il momento presente."".