Classe 1946, l'inglese Anthony Daniels ha una formazione da attore teatrale e mimo, ma per il pubblico il suo nome è legato al cinema di fantascienza, nello specifico alla saga di Star Wars, di cui Daniels è uno degli elementi fissi: dal 1977 ad oggi, infatti, ha interpretato il droide C-3PO in tutti i lungometraggi cinematografici, compresi lo spin-off Rogue One: A Star Wars Story e l'animato Star Wars: The Clone Wars, e in vari prodotti televisivi e videoludici. Ha inoltre prestato il corpo o la voce al personaggio anche in progetti non strettamente legati all'universo di George Lucas, come Muppet Show, Robot Chicken e The Lego Movie. Al di fuori della saga stellare ha doppiato Legolas ne Il signore degli anelli di Ralph Bakshi ed è apparso al fianco di Helen Mirren in un paio di episodi del celeberrimo poliziesco britannico Prime Suspect. Eppure a lui non dispiace essere ricordato solo come uno dei droidi di Star Wars, come ci ha detto nel corso di un'intervista che ha avuto luogo il 22 ottobre 2016 al Swiss Fantasy Show, manifestazione simile al Comic-Con organizzata in Svizzera francese.
Per cominciare, com'è iniziata per te l'avventura di Star Wars?
È iniziata nel 1975, con il mio agente che mi ha consigliato di parlare con un certo George Lucas. Io non ne avevo nessuna intenzione, ma mi dissero di ripensarci. Ed eccomi qui, quarant'anni dopo, in Svizzera. Direi che la Forza in quel momento ha preso il controllo della mia vita. L'incontro con George fu molto interessante, ma a convincermi ad accettare la parte furono i disegni di Ralph McQuarrie.
Cos'è cambiato nel corso degli anni? Com'è interpretare C-3PO adesso rispetto a quarant'anni fa?
All'epoca della prima trilogia non avevo mai recitato in un film, avevo fatto solo teatro e televisione, quindi non sapevo cosa aspettarmi. Fu un'esperienza strana, perché le scene venivano girate in modo frammentario e in disordine, e lavoravamo in dei posti bizzarri. E poi quella sceneggiatura... Lo ammettono tutti, la sceneggiatura di Guerre stellari non era un granché a livello di scrittura, e così Harrison Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, io stesso e tutti gli altri dicevamo le nostre battute con vera convinzione, perché era necessario crederci. Nessuno di noi pensava che il film fosse particolarmente riuscito, e ci sbagliammo di brutto! Il pubblico adorò il lavoro di George, e così ne facemmo un altro, e così via. Poi c'è stata una pausa, e anni dopo mi hanno chiesto di recitare nei prequel. Lì c'è stata una grossa differenza, a causa del digitale. Come ogni novità è possibile innamorarsene troppo, e la trama è andata in una direzione diversa rispetto a prima. Piacque comunque ai giovani, perché George era riuscito a realizzare qualcosa per un pubblico nuovo. E adesso c'è stato il settimo, e abbiamo appena finito di girare l'Episodio VIII. Poi chissà fin dove potrà andare avanti. Secondo te ci sarà un Episodio IX?
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L'hanno già confermato. Lo girerà Colin Trevorrow, il regista di Jurassic World.
Ah, bene. Ci sarò anch'io?
Lo spero. Tornando ai prequel, nell'Episodio I hai solo prestato la voce a C-3PO, anziché interpretarlo fisicamente. Com'è stata quell'esperienza?
Molto interessante. George mi aveva detto che avremmo assistito alla nascita di C-3PO, e quando scoprii che l'aveva costruito Anakin Skywalker ero molto contento, perché avevo un ottimo rapporto con Alec Guinness durante le riprese della prima trilogia. Scusa, mi sono sbagliato, Alec era Obi-Wan Kenobi, Anakin invece è Darth Vader! Ogni tanto faccio confusione con tutti questi nomi.
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Com'è stato il tuo rapporto con i diversi registi? George Lucas ha creato questo universo, ma poi l'ha affidato a Irvin Kershner, Richard Marquand, e adesso anche J.J. Abrams e Rian Johnson.
George sarà sempre il creatore di Star Wars, e il mondo gli è eternamente grato per questo, ma aveva altri progetti da realizzare, e così è arrivato uno come Irvin Kershner, che era assolutamente adorabile. Poi George è tornato per i prequel, e adesso siamo passati a coloro che, come J.J. Abrams, sono cresciuti con la saga e si portano appresso sul set questo amore che dura da decenni. Questo vale non solo per J.J. e Rian Johnson, che è un po' diverso ma prova lo stesso amore per Star Wars, ma tutta la troupe dei nuovi film. È straordinario, anche il modo in cui rispettano i fan, perché questi film appartengono anche al pubblico.
Cosa provi sapendo che sei l'unico ad essere apparso in tutti gli Episodi principali?
Ripenso a quel primo contatto nel 1975, e al mio rifiuto iniziale. E come ho detto prima, la Forza ha preso il controllo del mio destino. E non sono solo i film, ci sono anche i doppiaggi. Tra l'altro George all'inizio non voleva utilizzare la mia voce, e in quel caso non sarei tornato per i seguiti. Settimana prossima doppierò... Posso dirlo? Non sono mai sicuro. Dicevo, doppierò C-3PO per un videogame, e più o meno una volta al mese mi ritrovo a fare cose del genere.
Per chiudere, c'è qualcosa nella tua filmografia, al di fuori di Star Wars, che consiglieresti ai fan di recuperare?
Non credo, e non lo dico per falsa modestia. La verità è che al di fuori di Star Wars la mia carriera è stata molto ordinaria. Adoro la saga perché - diciamo le cose come stanno - è un lavoro, uno recita per passione ma anche per guadagnarsi da vivere, ma soprattutto perché ho conosciuto delle persone incredibili. Con C-3PO ho un ottimo rapporto d'amicizia, e lui è una delle persone più importanti della mia vita.