Section 31, la recensione: ma un altro Star Trek è davvero possibile?

Section 31 è uno Star Trek differente per molti aspetti, il tentativo di fare qualcosa di nuovo all'interno del franchise. Un esperimento non del tutto riuscito.

Michelle Yeoh in Section 31

Cambiare, cercare nuove strada, è sempre difficile: da una parte si sente l'esigenza di proporre qualcosa di nuovo, dall'altra si rischia di scontentare i fan di lunga data. È però un'esigenza concreta, reale, anche impellente in molti casi. E Star Trek: Section 31 sembra inseguire proprio questa necessità; questo bisogno di cercare rotte inesplorate nello spazio di un franchise che comunque si è messo in gioco e di rischi ne ha presi. Almeno in passato. Il pericolo più grande, quando si fanno operazioni del genere che puntano a proporre qualcosa di nuovo, è che gli spettatori non si riconoscano in quello che guardano. Ed è una risposta, anche e soprattutto emotiva, che Section 31 rischia seriamente di ricevere.

Star Trek Section 31 Michelle Yeoh Foto
Michelle Yeoh è Philippa Georgiou

Ma partiamo dalla genesi, dallo spiegare cos'è il film di Star Trek disponibile su Paramount+: pur essendo il quattordicesimo lungometraggio della saga iniziata negli anni '60 in una televisione lontanissima da ciò che è diventata oggi, è il primo non realizzato per il grande schermo, televisivo dovremmo dire, se non fosse che arriva su una piattaforma streaming (la nuova tv?), ed è uno spin-off di Star Trek: Discovery ambientato in quella che è la Lost Era della serie, ovvero il periodo tra Rotta verso l'ignoto e The Next Generation, sviluppata in una serie di romanzi tra il 2003 e il 2014. Se parliamo di spin-off, però, è per la presenza di un personaggio in particolare che arriva da Discovery: quello interpretato da Michelle Yeoh.

Il ritorno di Philippa Georgiou

Parliamo ovviamente dell'imperatrice Philippa Georgiou, che l'attrice ha interpretato in Star Trek: Discovery che si unisce a una divisione segreta della Flotta Stellare chiamata per l'appunto Section 31, che ha il compito di proteggere la Federazione dei Pianeti Uniti portando avanti operazioni non ufficiali. La ritroviamo come proprietaria del Baaram, un locale notturno fuori dallo spazio della Federazione e nel corso della trama del nuovo film, oltre a dover recuperare un pericoloso dispositivo, si trova dover fare i conti con il proprio passato e i peccati che l'hanno contraddistinto.

Non è però sola in questo cammino, perché la Section 31 è appunto una squadra e la Georgiou è accompagnata da un gruppo di individui piuttosto pittoresco, da Rachel Garrett che cerca di portare avanti i valori cari alla Flotta Stellare, a Alok Sahar, al vulcaniamo Fuzz con problemi di gestione della rabbia, il mutaforma calameontide Quasi, Melle che sa sfruttare il suo carisma e soprattutto Zeph, il più cool del gruppo con il suo esoscheletro meccanico in cui vive e opera.

Un gruppo eterogeneo, poco spazio per raccontarlo

Star Trek Section 31 Omari Hardwick Robert Kazinsky
Parte del team di Section 31

Si tratta, come si intuisce dalla loro rapida carrellata, di un gruppo di personaggi pittoreschi, che strizza l'occhio ad altri team del grande schermo degli anni recenti, come può essere quello dei Guardiani della Galassia di casa Marvel. Quel che manca è però il tempo e il supporto in scrittura per creare un legame con lo spettatore, il poterli conoscere ed entrare in sintonia con loro. Si era parlato inizialmente di una serie per portare avanti questo progetto e quello spazio e quei tempi narrativi sarebbero stati più adatti a sviluppare un team e coinvolgerci nella loro missione e anche nelle svolte e colpi di scena che comporta. In assenza dei necessari tempi narrativi, anche la ricerca di ironia funziona solo a tratti, perché non poggia sulle solide basi di personaggi approfonditi, in grado di aggiungere sfumature a un gruppo strutturato.

Section 31 e la ricerca di qualcosa di diverso

Star Trek Section 31 Sam Richardson
Una scena dello spin-off di Discovery

Star Trek: Section 31 ha però i suoi momenti, un certo ritmo, e può funzionare come film di puro intrattenimento se preso per quello che è e vuole essere. Il problema è quindi soprattutto di percezione, di come possa essere accolto da chi dal mondo di Star Trek si aspetta determinate caratteristiche, anche in termini di approfondimento e spessore narrativo. È però una sfumatura che ancora mancava a un franchise storico, con la sua vivace componente action con spirito che ammicca al mondo del fumetto, una via che aveva senso provare e che non escludiamo possa essere seguita anche in futuro per altri progetti paralleli come questo. La speranza è quindi di vedere ancora film come Section 31, ma sviluppati con una maggior attenzione alla scrittura e l'approfondimento dei personaggi e all'integrazione nel complesso universo di una saga che vuole e deve continuare a sperimentare e arricchirsi.

Conclusioni

C'è un aspetto da tenere in considerazione nel valutare Section 31: quanto possa essere accettato dai fan di lunga data della saga di Star Trek. Probabile che possa spiazzare e deludere gli appassionati, ma preso come film d'intrattenimento fine a se stesso può far passare una piacevole serata spensierata per lo spettatore meno esigente. Quel che manca è un maggior approfondimento dei personaggi, per permettere loro di creare un legame con pubblico e coinvolgere nelle loro imprese su schermo. In definitiva un esperimento che ripeteremmo, con una maggior accortezza nell'integrarlo nello universo della saga.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Azione vivace e brillante per una serata senza pensieri.
  • Il personaggio di Philippa Georgiou e la sua interprete Michelle Yeoh.
  • Qualcosa di diverso nel mondo di Star Trek...

Cosa non va

  • ... e proprio per questo può deludere gli appassionati della saga.
  • Il team avrebbe avuto bisogno di un maggior approfondimento.
  • Senza quei pochi riferimenti al mondo di Star Trek sarebbe potuto essere un qualunque film indipendente dal franchise.