Star Trek: Picard 1x06, recensione: il potere frustrante della nostalgia

Recensione di Star Trek: Picard 1x06, che continua sullo stesso percorso del precedente, nel bene e nel male.

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Star Trek: Picard - un'immagine dell'episodio 6

Con questa recensione di Star Trek: Picard 1x06 abbiamo superato metà percorso della stagione, con altri quattro episodi per arrivare alla conclusione della prima annata. Un percorso che, dopo quattro episodi più o meno introduttivi, ha cominciato a pigiare in maniera pesante sull'acceleratore, risolvendo (o almeno così sembra) la sottotrama della scomparsa di Bruce Maddox nel quinto capitolo e ora portando i nostri eroi all'interno dell'Artefatto, nome assegnato al Cubo dei Borg usato per gli esperimenti dei Romulani. Rimane il leggero difetto riscontrato nelle settimane precedenti, e a questo punto è legittimo sospettare che rimarrà fino alla fine: al netto dell'ottimo lavoro fatto nel capitolo inaugurale, la serie dà troppo spesso per scontato che gli spettatori siano tutti fan duri e puri dell'universo di Star Trek in generale e degli spin-off televisivi in particolare.

Il ritorno di un (in)cubo

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Star Trek: Picard - Patrick Stewart e Isa Briones in una scena del primo episodio

Come dicevamo, questo episodio di Star Trek: Picard mostra il protagonista a bordo dell'Artefatto, un evento che molti attendevano con abbondanti dosi di trepidazione. Questo perché i trascorsi di Jean-Luc Picard con i Borg fanno parte dei momenti più alti del franchise, soprattutto nel drammatico episodio bipartito di Star Trek: The Next Generation dove il capitano, catturato dai perfidi organismi cibernetici, fu trasformato in uno di loro, chiudendo la prima parte con l'agghiacciante e memorabile battuta "Io sono Locutus dei Borg. Resistere è inutile." E difatti quando lui arriva sul Cubo e si ritrova da solo scattano i flashback, ma come per gli altri elementi del passato visti nei capitoli precedenti il tutto rimane in superficie, senza approfondire la psicologia dei personaggi o fornire nuovi dettagli sul comportamento di Jean-Luc, decisamente meno razionale del solito ma senza una vera spiegazione, il che incide sulla scrittura generale della serie. Arrivati al 60% della stagione, per ora c'è ben poco, al di là del fattore nostalgico, che giustifichi il ritorno sugli schermi dell'ex-capitano, mentre per i nuovi personaggi vige il principio della convenzione narrativa pura e semplice: tolto il fatto che è un elemento tipico delle storie di spionaggio, c'è qualcosa a livello di pura caratterizzazione dei personaggi che giustifichi i sentimenti di Narek per Soji? Una domanda a cui forse non sarà necessario rispondere, dato che al termine dell'episodio lei fugge insieme a Picard, dopo aver scoperto, con sommo orrore (e questo sì che potrebbe essere un elemento interessante da esplorare), che ha solo 37 mesi di vita.

Star Trek: Picard 1x05, recensione: nel mezzo del cammin di nostra stagione

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Star Trek: Picard - una scena del sesto episodio

La sensazione è appunto quella di un episodio intermedio, o addirittura della parte finale di un lungo pilot, perché solo adesso, con Picard e Soji finalmente faccia a faccia, possiamo dire di essere veramente entrati nel vivo della questione, e di poterci verosimilmente aspettare quattro puntate conclusive con un po' più di carne al fuoco (anche se il fattore nostalgia non mancherà, essendo previsto anche il ritorno di William Riker e Deanna Troi) e una scrittura più equilibrata per i personaggi secondari. In particolare, se dovesse effettivamente essere morto, lascia un po' l'amaro in bocca il trattamento riservato a Elnor, forse il personaggio migliore di quelli aggiunti all'equipaggio. A sorpresa, il momento migliore è proprio quello che si avvale della conoscenza del passato, ma con un po' più di dettagli per i neofiti: l'incontro tra Picard e Hugh, che presumibilmente non apparirà negli episodi a venire. Una sequenza molto bella, perché oltre a sfruttare l'alchimia ancora presente tra Patrick Stewart e Jonathan Del Arco fa quello che praticamente nessun altro momento dello show ha fatto finora: rende bene l'idea di come il tempo sia passato, e di quale sia stato l'effettivo cambiamento per Hugh, ora impegnato nella riabilitazione di coloro che erano sotto l'influenza dei Borg. Se il medesimo principio sarà applicato sistematicamente nelle quattro ore che mancano alla fine della stagione, forse non sarà necessario aspettare la seconda annata per abbandonare i convenevoli.

Conclusioni

Chiudiamo questa recensione di Star Trek: Picard 1x06 con la sensazione di aver fatto al contempo passi da gigante in avanti e alcuni indietro, poiché i (pochi) difetti generali dello show rimangono ma allo stesso tempo sembra che siamo finalmente arrivati al punto in cui la trama vera e propria ingranerà senza inciampi di alcun tipo. Aspettiamo i prossimi quattro episodi per la conferma.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • L'incontro tra Picard e Hugh è molto bello.
  • Le sequenze action sono, come sempre, ben congegnate.
  • Il finale promette bene per gli episodi rimanenti.

Cosa non va

  • La scrittura continua ad essere altalenante in certi punti.
  • I rimandi a The Next Generation avrebbero meritato un po' di approfondimento.