Star Trek: Picard 1x03, recensione: spazio, ultima frontiera

La recensione del terzo episodio di Star Trek: Picard, che conclude la fase introduttiva della nuova serie incentrata sul celebre personaggio.

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Star Trek: Picard - Patrick Stewart in una scena

Rieccoci, con la recensione di Star Trek: Picard 1x03, nel mondo del celebre capitano interpretato da Patrick Stewart, per il terzo di dieci appuntamenti che scandiscono la prima stagione del ritorno all'era presente del franchise. Un ritorno che da un lato va dritto al sodo (basta paragonare la natura serializzata di questa serie alla struttura autoconclusiva degli episodi del 1987), ma dall'altro se la prende comoda, promettendo nuovi viaggi stellari ma relegando per ora Picard e i suoi amici a ruoli volutamente stazionari, tra la necessità di approfondire il mistero della figlia (anzi, delle figlie) di Data e il bisogno di chiarire che per questa missione, per vari motivi, il buon Jean-Luc non convocherà l'equipaggio classico (anche se sappiamo già che William Riker e Deanna Troi torneranno per almeno una puntata, come mostrato nei trailer e confermato dagli attori). Una strategia che presumibilmente darà i frutti sperati nelle settimane a venire, ma che ha anche fatto venire in mente a molti una domanda, ineluttabile: e lo spazio?

Star Trek: Picard 1x02, la recensione: alla ricerca della gemella perduta

Un passo alla volta

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Star Trek: Picard -una scena della serie

The End is the Beginning è il titolo del terzo episodio di Star Trek: Picard, e una chiara dichiarazione d'intenti: arrivati alla fine - più o meno - del primo terzo della stagione, le cose cominciano a farsi serie. Avendo indagato sulla morte di Dahj, Picard sa ora della sua misteriosa gemella, ed è determinato a trovarla, costi quel che costi. A comporre il suo equipaggio saranno la dottoressa Agnes Jurati (Alison Pill), la scienziata che ha introdotto il concetto della duplice filiazione di Data; Raffi Musiker (Michelle Hurd), introdotta nello scorso episodio e ancora arrabbiata con Jean-Luc perché le dimissioni di quest'ultimo le costarono la carriera; e Cristóbal Rios (Santiago Cabrera), un ladro ed ex-ufficiale di Starfleet che farà da pilota. Un bel quartetto, penalizzato solo dalla decisione di sostituire i momenti introspettivi (che presumibilmente verranno nei prossimi episodi) con spiegazioni varie, un "male" necessario per arrivare nello spazio senza troppi elementi in sospeso.

Star Trek: Picard, la recensione del primo episodio: Ritroviamo l'amato capitano di Patrick Stewart

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Star Trek: Picard, un'immagine del terzo episodio

Si presume che lo stesso principio valga per l'attore Jonathan Del Arco, coinvolto nella storyline ambientata nel Cubo e di nuovo tra noi nei panni di Hugh, il primo Borg ad aver acquisito un'identità individuale in Star Trek: The Next Generation (e seguito a ruota, in Star Trek Voyager, da Sette di Nove). La sua presenza è senz'altro importante sul piano tematico, dato che la serie intende esplorare le ramificazioni dell'eliminazione totale dei Borg, ma anche in questa sede si procede con il contagocce, affidando a Del Arco una mera funzione nostalgica in mezzo ad alcune battute che dovrebbero chiarire la funzione del Cubo e degli esperimenti (e considerando quanto è cambiato il suo aspetto fisico dalle sue precedenti apparizioni nel franchise, il riconoscimento da parte dei fan di vecchia data può essere meno immediato del previsto). Una scelta coerente con i due episodi precedenti, dove il passato era soprattutto una questione di lunghi discorsi su quanto accaduto nei due decenni dall'ultima apparizione di Picard, ma non per questo meno irritante quando la questione comincia a farsi un po' ripetitiva.

E alla fine si prende il volo...

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Star Trek: Picard - Un momento del primo episodio

Tutto questo ci porta però al momento che tutti aspettavamo, quell'istante finale in cui Patrick Stewart dice la frase, anzi, la parola che tutti aspettavamo: "Engage." Un chiaro segnale che adesso siamo entrati nel vero territorio da esplorare, tra nuovi mondi strani e posti dove nessuno è mai andato prima. Una parola intrisa di ricordi ma che è anche una promessa per il futuro, e non a caso i prossimi due episodi saranno diretti da Jonathan Frakes, una delle migliori firme dietro la macchina da presa ai tempi dei primi viaggi di Picard (nonché mitico interprete di Riker). Non siamo più a bordo dell'Enterprise, ma il senso di avventura, di ignoto, è nuovamente sullo schermo. Bentornato, capitano.

Conclusioni

Chiudendo questa recensione di Star Trek: Picard 1x03 giungiamo anche al termine della prima fase della serie, quella introduttiva, con un episodio di transizione a tratti faticoso ma tutto sommato soddisfacente, che dà il via, seppure solo nel gran finale, alla componente puramente spaziale del ritorno sugli schermi di Jean-Luc Picard. Engage!

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • L'equipaggio di Picard è interessante sulla carta.
  • La sequenza finale è inevitabilmente emozionante.
  • I misteri si fanno sempre più intriganti.

Cosa non va

  • Alcune sequenze esplicative rallentano l'episodio.
  • Il ritorno di Hugh per ora è un po' anonimo.