Massimo Ranieri: "Grazie a Spellbound ho tirato fuori il mio lato da bambino"

La sfida del doppiaggio, la musica di Alan Menken, il bisogno di essere positivi. La nostra intervista al cantante, per il film d'animazione in streaming su Netflix.

Massimo Ranieri doppia Stellbound.

Prima di entrare definitivamente nello spirito natalizio, Netflix apre una finestra sul mondo favolistico e fantasy con Spellbound, secondo film d'animazione di Skydnance dopo Luck che mette ancora una volta al centro una ragazza sfortunata ma ottimista. Questa volta si tratta di una Principessa di un regno lontano, Ellian, i cui genitori sono stati tramutati in mostri da una maledizione. O riuscirà a farli tornare normali, oppure sarà costretta a sedere sul trono nonostante l'età adolescenziale.

Spellbound Un Momento Del Film
I protagonisti di Spellbound

Non si tratta però dell'unico incantesimo che colpisce i protagonisti del film: il Ministro delle Comunicazioni di Corte, Bolinar, scambia il proprio corpo con quello del sidekick per eccellenza, l'animaletto della principessa, Flink. A doppiare entrambi Massimo Ranieri, che abbiamo incontrato per farci raccontare come si presta una doppia voce agli opposti: da un lato solo versi, dall'altro un logorroico lamentarsi.

Spellbound: video intervista a Massimo Ranieri

"Fascinoso e difficile" così definisce questo (doppio) ruolo il cantante. "Non conoscendo inizialmente la trama, il soggetto, quando mi sono visto quell'animaletto davanti mi sono chiesto come avrei fatto ad esprimermi (ride). In questi casi ti metti alla prova e vengono fuori le - almeno spero di averle ancora - doti attoriali. È il momento in cui ci si diverte di più, io come un pazzo sicuramente. Mi ha stimolato il fatto di sdoppiarmi".

Continua poi: "Se vuoi, sotto c'è una tematica molto importante: la diversità. Non è palesata completamente, ma riflettendoci per un momento c'è, ed è molto tenera. Saper mettersi nei panni degli altri. Posso confessarlo? Ho faticato un po' (ride) perché non me l'aspettavo e forse è stata proprio questa la sorpresa più bella. Ho potuto tirare fuori una parte di me che conoscevo meno, ovvero quella del bambino, anche attraverso il personaggio scorbutico mi ha molto attratto. Dopo 26 anni dal mio ultimo cartoon, l'aspetto più affascinante è rivolgersi ai bimbi, entrando nei loro cuori e nelle loro teste. Farli anche pensare, perché le nuove generazioni sono diverse da quelle del tempo. Ognuno prenderà da qualcosa di diverso da sviluppare dentro di sé, facendoci scoprire mondi a cui non avevamo pensato".

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Ritrovare Alan Menken

A proposito del precedente film d'animazione a cui ha prestato voce e canto Massimo Ranieri, si tratta de Il Gobbo di Notre Dame dove era il protagonista Quasimodo. Neanche a farlo apposta, le musiche di quel Classico Disney erano composte da Alan Menken che ritrova in Spellbound - L'incantesimo. Com'è stato riapprocciarsi a quella musicalità?

Spellbound Foto
Il piccolo Flink, un doppiaggio tutto versi

Dice il cantante: "Forse è il più grande compositore vivente, ma è tosto (ride). Non avevo inizialmente letto il nome del compositore, ma non ho potuto non riconoscerlo subito. Scrive sempre delle partiture complesse e stratificate. È stato un vero piacere rincontrarlo perché lo stimo moltissimo. Non potevano scegliere meglio a chi affidare la colonna sonora perché credo sia l'unico capace di entrare veramente in queste storie".

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Spellbound Sequenza
Il Ministro Bolinar, una delle due parti del cantante

Massimo Ranieri è sicuramente una persona molto solare ma qui è dovuto diventare un Primo Ministro eternamente pessimista. "Doppiare qualcuno che vede sempre il peggio in qualsiasi situazione è sicuramente una sfida. Cerchi la positività in quella negatività. Anche perché i bambini afferrano proprio quei momenti fugaci di dolcezza, perché in fondo anche il consigliere è tenero". In un certo senso si è chiuso un cerchio con Menken e non poteva che doppiarlo lui: "Sembra quasi che abbia scritto per me" (ride). Chissà, prima o poi glielo chiederemo.