Con la recensione del South Park Vaccination Special (anzi, South ParQ, con ovvia allusione al movimento complottista QAnon) si torna nella ridente città che dal 1997 è la dimora della satira più feroce di matrice americana, che prende di mira tutto e tutti senza peli sulla lingua (celeberrimo il caso di Isaac Hayes, voce di Chef, che lasciò la serie dopo aver scoperto che prendevano in giro anche Scientology, di cui lui era membro). E si torna a pochi mesi dall'altro speciale che avevano fatto sul tema dell'emergenza sanitaria, quel Pandemic Special che ci andò decisamente pesante (ricordiamo: a provocare il disastro globale sarebbe stato Randy Marsh, il padre di Stan, reo di aver fatto sesso con un pipistrello mentre lui e Topolino erano in viaggio in Cina). Un ritorno, in onda anche in Italia su Comedy Central ed MTV il 12 marzo sera, che in questo momento era forse necessario, poiché con una nuova amministrazione a gestire la Casa Bianca è possibile tornare a fare satira politica senza preoccuparsi di dover competere con l'assurdità di ciò che accade veramente a Washington.
Vaccination Park
Il South ParQ Vaccination Special ha come argomento, già nel titolo, la questione dei vaccini anti-COVID, arrivati in città ma negati a gran parte della popolazione poiché al momento è riservato agli anziani. Mr. Garrison, dopo essere stato il presidente degli Stati Uniti, ritorna al vecchio lavoro nella speranza di ritrovare la normalità, ma viene subito assillato dai seguaci di QAnon, che vogliono fare proselitismo tra i bambini. Quanto ai giovanissimi protagonisti, le loro diverse personalità entrano in conflitto sul quesito legato a come sfrutterebbero il vaccino se lo avessero a portata di mano: Kyle lo userebbe per la propria famiglia, Stan lo darebbe al suo gruppo di amici e Cartman, fedele al proprio egoismo, lo venderebbe al miglior offerente. In altre parole, la vita continua come sempre a South Park, ma con la nuova paranoia dovuta all'incertezza su quando saremo tutti vaccinati. Paranoia giustificata, perché quando ci sono di mezzo questi personaggi, tutto è possibile.
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Satira immediata
Rispetto ad altre serie animate come I Simpson e I Griffin, la marcia in più di South Park, oltre al tono più spudorato, è sempre stata la rapidità con cui può reagire agli eventi contemporanei: mentre una serie animata tradizionale richiede tra i sei e i nove mesi di lavoro per completare un singolo episodio, ragion per cui gli show di cui sopra raramente sono al passo coi tempi, la sboccata creatura di Trey Parker e Matt Stone, fatta al computer con mezzi volutamente elementari, può permettersi di rifare una puntata da zero anche la settimana stessa della messa in onda (per ammissione degli autori, alcune gag nel corso degli anni sono state aggiunte poche ore prima del debutto degli episodi in questione). È il motivo per cui hanno potuto fare il Pandemic Special lo scorso autunno e ora tornano con il Vaccination Special, mentre i rivali al massimo potranno fare battute col senno di poi, quando gli episodi attualmente in produzione saranno pronti per i nostri schermi. L'immediatezza è evidente in questa sede poiché, oltre a parlare dei vaccini con una storyline che allude in parte alla realtà americana odierna (è di questi giorni la promessa di Joe Biden che entro l'estate tutti coloro che lo vogliono potranno vaccinarsi), con l'aggiunta di gag non propriamente pandemiche come quelle legate all'uscita di scena (politica) di Donald Trump e l'esistenza della piattaforma Paramount+, che condivide con lo show il fatto di essere una proprietà di ViacomCBS.
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QAnon, quando anche la satira alza le mani
Rispetto al Pandemic Special, più caotico (forse anche per riflettere l'argomento trattato), c'è una linea più chiara a livello narrativo e tematico, e una scelta più mirata in termini di satira, con l'aggiunta della decisione molto apprezzabile di porre nuovamente al centro i bambini, precedentemente un po' trascurati nell'affrontare l'argomento del virus. Di conseguenza il tutto è un po' più tenero e innocente, ma ovviamente secondo le misure dello show, che a quelle caratteristiche aggiunge una sana dose di cattiveria veicolata anche attraverso la consueta estetica volutamente grezza. Si cerca di tornare alla normalità, nella vita e nella finzione, ed è una cosa che lo show riconosce dopo anni di occasionale difficoltà che ha condiviso con programmi come Veep e Saturday Night Live: come si può fare satira quando la vera Casa Bianca è già a livelli caricaturali estremi? E proprio lì c'è l'unico vero scivolone dello speciale, che nella sua ora abbondante di grandi trovate arranca solo quando deve mettere alla berlina QAnon, un movimento talmente estremo da non poter essere oggetto di esagerazione comica. Difatti la cosa più esilarante legata a quella sottotrama è una postfazione involontaria: dopo la messa in onda in patria, dove l'episodio è stato trasmesso il 10 marzo, i veri adepti del fantomatico Q - i cui seguaci, ricordiamolo, credono che la sconfitta elettorale di Trump sia dovuta a una setta di satanisti pedofili e cannibali che controllano un traffico mondiale di bambini per scopi sessuali - hanno apprezzato lo speciale, affermando che li aiuta a diffondere il loro messaggio. Nemmeno Parker e Stone sarebbero stati in grado di inventarsi una cosa del genere.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di South ParQ Vaccination Special, esilarante speciale di South Park che approfondisce la recente evoluzione dell'emergenza sanitaria con il solito, brutale brio a base di comicità molto scorretta.
Perché ci piace
- Le gag sono perfettamente calibrate in base al contesto.
- La scelta di concentrarsi sui bambini è una carta vincente rispetto al Pandemic Special.
- La satira è graffiante e spassosissima.
Cosa non va
- La parte dedicata a QAnon è, forse inevitabilmente, un po' priva di mordente a causa della natura della setta.