"Non lavori per noi, ma lavori con noi. Non vieni assunto, ma vieni integrato". Inizia così, con la spiegazione della nuova forma di lavoro che Ricky sta per intraprendere, Sorry We Missed You, il nuovo film del maestro inglese Ken Loach, da sempre autore di un cinema impegnato, "sociale", spesso dalla parte degli ultimi e da quella dei lavoratori. In Sorry We Missed You Ricky (Kris Hitchen) inizia a fare un lavoro da autotrasportatore. In teoria lavora in proprio, con un mezzo di sua proprietà (comprato vendendo l'auto della moglie), ed è solo affiliato all'azienda di spedizioni. In teoria è padrone di se stesso. In pratica è sottoposto a orari di lavoro pesantissimi (fino a 14 ore al giorno), senza mai potersi prendere un giorno libero, a volte senza neanche potersi fermare per fare la pipì, che fa in una bottiglia di plastica.
Loach, da sempre attento al mondo del lavoro e sempre lucido a cogliere le ingiustizie e i paradossi, racconta con un ritmo serrato le giornate di Ricky e, parallelamente, ci mostra come tutto questo influenzi la sua vita familiare. La moglie Abbie (Debbie Honeywood), senza macchina, è costretta a coprire lunghe distanze con i mezzi per lavorare, e i figli soffrono dell'assenza del padre a casa. Loach aveva colto i cambiamenti nel mondo del lavoro già nel 2007 con In questo mondo libero..., che raccontava le agenzie di lavoro interinali, e quella guerra tra poveri che stava iniziando, e che troviamo anche qui.
Ken Loach: Il lavoro oggi è qualcosa di intollerabile
Sorry We Missed You (il film prende il titolo dal bigliettino, che vuol dire "ci spiace non ti abbiamo trovato", che i corrieri lasciano quando non trovano il destinatario) è un film commovente, come lo è stata la standing ovation tributata in conferenza stampa lo scorso dicembre a Roma, un lungo, sentito applauso all'ingresso di Ken Loach al cinema 4 Fontane. "Spero che il film comunichi la sensazione che tutto questo è qualcosa di intollerabile, qualcosa che non possiamo sopportare" ha dichiarato Loach. "Sono le esigenze delle grandi imprese a far sì che le cose possano essere così, e il manager del deposito lo spiega nel corso del film. C'è concorrenza tra questo deposito e tutti gli altri depositi, e il lavoro verrà dato a chi è più veloce, più economico e più affidabile. Il costo di tutto questo è una classe operaia che è sfruttata oltre ogni limite. Sappiamo che il capo di Amazon è l'uomo più ricco al mondo. E questa diseguaglianza così marcata è qualcosa che non si può sopportare". Ma ci sono anche altri aspetti ai quali non pensiamo spesso. "Non è solo la diseguaglianza, è la distruzione del pianeta" ci fa notare il cineasta inglese. "Ciascuno di quei furgoni non fa che bruciare combustibili fossili. Ogni pacchetto viene trasportato da un furgone che brucia benzina. E questo colpirà i figli dei borghesi tanto quanto colpirà quello dei figli della working class".
Sorry We Missed You, la recensione: Ken Loach e gli schiavi moderni
Rubare il tempo alle nostre vite
Alcune forme di lavoro oggi sono una sorta di schiavitù legalizzata, un rubare letteralmente il tempo alle nostre vite. "Credo abbia ragione sul tempo rubato" risponde Loach. "La gente lavora per avere dei bei momenti di vita con la famiglia e gli amici ma questo diventa sempre più impossibile. E questo vale anche per i dirigenti, non solo per le persone che lavorano ai livelli più bassi. Tecnologia significa che le persone sono reperibili continuamente. La tecnologia è neutrale, il problema è: chi la possiede? Ricky è governato dalla tecnologia all'interno del suo furgone. Ma potremmo utilizzarla per rendere migliore la nostra vita. Il partito laburista ha detto semplicemente; utilizzeremo la tecnologia per ridurre l'orario di lavoro settimanale. E punteremo ad avere una settimana lavorativa di 32 ore in qualche momento futuro. Sono stati derisi e ridicolizzati. Eppure è una cosa di buon senso. Ma questo è un esempio delle cose che li hanno portati a perdere le elezioni".
Ken Loach: i sindacati devono stare tra la gente
Il paradosso del mondo di oggi, che Sorry We Missed You evidenzia in modo inequivocabile, è che, a differenza di altre storie, la tragedia qui non è la disoccupazione, ma il fatto di continuare a lavorare, senza sosta, senza tutela, senza respiro. È un mondo del lavoro completamente nuovo. E allora come possono organizzarsi questi lavoratori? "Credo che i sindacati debbano riscoprire i loro metodi originali" riflette Loach. "Quando sono stati creati i sindacati la gente viveva in questa situazione. Per esempio i muratori andavano individualmente presso un cantiere e chiedevano di essere assunti. I portuali si riunivano intorno alla banchina agitando il loro cartellino, cercando di farsi assumere, ed erano uno contro l'altro. I sindacati non hanno bisogno di uffici grossi e costosi, ma di persone che siano in grado di organizzare i lavoratori, che scendano tra la gente".
Sorry We Missed You, Ken Loach: "La destra fa leva sulla paura, la sinistra sulla fiducia"
Forse in futuro potremmo avere un happy ending
Sorry We Missed You si chiude in medias res, con la questione ancora tutta da risolvere, con Ricky, e la sua famiglia, ancora nel mezzo di una tempesta. Ci sarà, un giorno, un happy ending per persone come lui? "Credo che il cinema possa fare molte cose. E il teatro possa fare molte cose" risponde Loach. "Vorresti un lieto fine al Re Lear? Ci sono molte storie che possiamo raccontare, a volte abbiamo avuto piccole vittorie, a volte grandi vittorie. E sì, in futuro potremmo avere un happy end". Ma film come questo, voci che si stagliano contro scelte politiche e processi difficili da arrestare, possono servire a cambiare qualcosa, a incidere in qualche modo nel dibattito? "Credo che possiamo avere un piccolo effetto" ragiona il regista. "Il discorso pubblico è fatto di molte voci, e la nostra è una piccola voce in un coro di altre voci. Quello a cui abbiamo assistito nel nostro paese negli ultimi anni è stata una propaganda che ha travolto e coperto le varie voci diverse. Dovremmo ricordarci la vecchia battuta: il cabaret politico a Berlino negli anni Trenta ha prevenuto l'ascesa di Hitler?. Purtroppo non l'ha prevenuta. Dobbiamo rimanere umili riguardo alle possibilità che il cinema faccia il suo effetto".
Il metodo Ken Loach
Tutto, in Ken Loach, è così vivido, reale. La tensione, il dolore sono così veri che pare di stare in mezzo a quella famiglia, tra quelle quattro mura, di far parte di loro. Questo effetto è figlio di un metodo di lavoro molto particolare, rischioso, ma che alla fine ha visto i suoi risultati. "Abbiamo fatto i casting scegliendo persone credibili, che hanno capito a livello profondo, di pancia, quello che questa situazione era. Kris Hitchen, che interpreta Ricky, ha cominciato a fare l'attore, ma per gran parte della sua vita ha fatto l'idraulico e guidava un furgone. Debbie Honeywood, che è Abbie nel film, ha avuto solo una battuta in tv. Il suo lavoro è l'insegnante di sostegno a scuola. I ragazzini sono stati presi nelle scuole della zona".
Ma, al di là del cast, è il lavoro di Loach che ha fatto la differenza. "Abbiamo lavorato improvvisando qualche scena familiare, Debbie e Kris hanno cucinato all'interno del loro appartamento e abbiamo provato alcune scene, cose che sarebbero potute succedere prima dell'inizio del film" ci svela Loach. "E poi abbiamo girato in ordine cronologico, così gli attori scoprivano le sorprese man mano che accadevano. Quando c'era una sorpresa, filmavamo questa reazione di sorpresa. Quando la bambina sottrae le chiavi, nessuno sapeva chi le avesse prese. Abbiamo girato quella scena, anche se sapevo che non l'avremmo utilizzata, e le ho detto di non dirlo a nessuno. Quando abbiamo girato la scena del parco, le ho detto di telefonare al padre e dirgli di tornare. E poi, quando abbiamo fatto la scena intorno al tavolo, Kris pensava che avrebbe dovuto scusarsi per aver colpito il figlio. Ed è rimasto sorpreso dalla confessione della bambina. Se avessimo provato avrebbe neutralizzato il senso di shock e di dolore. Ma è un modo pericoloso di lavorare, perché qualcosa poteva andare storto".
La Brexit, Boris Johnson e Jeremy Corbyn
È inevitabile, avendo a disposizione un autore così "politico" e così addentro le questioni della politica inglese, iniziare a parlare della situazione britannica. Loach è stato a Roma proprio pochi giorni dopo le elezioni che hanno visto la vittoria dei conservatori di Boris Johnson e quindi la definitiva vittoria della linea che vuole l'Inghilterra fuori dall'Europa. "È stata una settimana difficile, la gente era molto confusa e Corbyn ha subito una propaganda contro di lui" racconta Ken Loach. "Mi piace pensare che due personaggi come Abbie e Ricky siano stati sufficientemente sensibili da andare a votare partito laburista. Una persona su tre ha ignorato la propaganda e comunque ha votato a sinistra". L'incontro con Loach è stata l'occasione per parlare della situazione politica inglese, e della campagna elettorale che ha preceduto la tornata elettorale. "Tutta la stampa ha detto che il leader della sinistra era un razzista e un simpatizzante dei terroristi, e sono delle bugie: Corbyn è un uomo di pace" ci ha raccontato il cineasta inglese. "Io sono andato a fare una campagna porta a porta, ho parlato con le persone e mi hanno raccontato l'eco di quello che avevano sentito. E la cosa che ha peggiorato il tutto è che queste bugie sono state propagate dal partito socialdemocratico di destra. E questo è chiaro: lo hanno fatto per distruggere il programma radicale che la sinistra ha portato avanti. Tony Blair terrà un discorso dove attaccherà il programma radicale della sinistra. Non dimenticatevi che Blair è stato l'uomo che ha privatizzato le aziende pubbliche e ha messo le aziende nelle mani delle multinazionali. E ha fatto almeno un milione di vittime in Iraq insieme al suo amico George W. Bush. E quindi da lui noi lezioni non ne prendiamo". La situazione che racconta nel film nasce anche da lì, e allora tutto torna, e il cerchio si chiude.
La vita dopo la Brexit
È incredibile che si parli ancora di propaganda e di come questa abbia successo oggi, visto che ognuno dovrebbe avere i mezzi per farsi una propria opinione. "È sempre successo" ragiona Loach. "Ripensiamo a cento anni fa, quando le persone in Europa sono state convinte ad ammazzarsi a vicenda grazie alla propaganda. Quella di oggi è una propaganda è molto sofisticata. E le persone più forti nella propaganda sono quelle che sono più vicine a chi viene attaccato. Le persone più pericolose oggi in Gran Bretagna sono quei socialdemocratici di destra perché questi hanno consentito alla destra di dire: 'pure gli amici suoi attaccano Corbyn'". Ci si chiede anche cosa ci sarà dopo la Brexit, che destino avrà l'Europa senza Inghilterra e l'Inghilterra senza Europa. E, soprattutto, se l'Europa riuscirà a mettere un freno a un mercato e un mondo del lavoro che stanno prendendo la deriva che abbiamo visto in questo film. "Il problema dell'Unione Europea visto da sinistra è un paradosso" commenta amaro Loach. "Vogliamo mostrare solidarietà con le persone e i lavoratori di tutti i paesi europei ma non possiamo farlo in un'unione economica basata sul libero mercato. Questo è nei principi guida dell'Unione Europea. E questo è il sistema che produce la crudeltà che abbiamo cercato di mostrare nel film. Per cui: sì all'Unione Europea, ma non a questa".