Ci sono film che hanno colpito l'immaginario degli appassionati di horror e sequel che hanno rispettato le attese o comunque non hanno deviato dai rassicuranti binari dello slasher tutto spaventi e sangue. Per l'occasione stiamo parlando di So cosa hai fatto, film diretto da Jennifer Kaytin Robinson, ma soprattutto insieme sequel e omaggio al celebre horror del 1997. Anche il nuovo film appare il prodotto perfetto per sobbalzare di paura anche sul confortevole divano di casa, soprattutto se l'edizione homevideo in 4K UHD è di grande qualità come quella che sta per sfornare Eagle Pictures e che abbiamo già potuto apprezzare.
Del resto il nuovo So cosa hai fatto ripesca le atmosfere indimenticabili del primo capitolo, la location di Southport, la festa del 4 luglio, la vendetta e i sensi di colpa di quel gruppo di ragazzi la cui leggerezza di aver provocato involontariamente un incidente stradale mortale verrà fatta pagare a caro prezzo. E i rimandi con il film del 1997, compresi Jennifer Love Hewitt e Freddie Prinze Jr. che ricompaiono con i loro personaggi, non possono che dare quel pizzico di malinconica nostalgia che l'edizione in 4K UHD che abbiamo visionato in anteprima riesce a catturare. Senza dimenticare che sarà in commercio anche una favolosa steelbook.
Un efficace video 4K UHD cupo, tetro e ad alta quantità di sangue
Se il 4K UHD assicura un'altissima qualità video, va anche detto che So cosa hai fatto è un film cupo e tetro, perfino più del suo predecessore di quasi 30 anni fa. Ma nonostante queste che potrebbero apparire come delle oggettive difficoltà, le immagini offrono in realtà un contrasto sorprendente e colori di grande impatto, soprattutto il rosso intenso dell'abbondante sangue che scorre durante il film, ma anche quello dei maglioni e degli altri elementi con la stessa tonalità.
Da parte sua il nero delle scene buie è profondo e compatto e in alcune sequenze è davvero dominante con fisiologica flessione della nitidezza generale, ma senza che questo sfoci mai in banding o sbavature nelle immagini. Piuttosto la cura per il dettaglio resta eccezionale in ogni circostanza, anche nei momenti più critici e su tutti gli elementi del piano, con contorni sempre taglienti e una ricchezza di particolari, giocoforza anche macabri, tutta da gustare.
Audio al top per amplificare jump scare e l'orrore degli omicidi
Ma da un horror ricco di salutari jump scare come quello diretto da Jennifer Kaytin Robinson, ci aspettavamo anche un audio capace di colpire forte. Attese rispettate già nell'ottimo DTS HD 5.1 italiano, ma ancora più soddisfatte nel formidabile Dolby Atmos inglese. Nel film c'è un sound design particolarmente curato per immergere lo spettatore nella paura e amplificare poi l'orrore degli omicidi con ogni mezzo necessario: ebbene alla prova dei fatti la resa è sicuramente avvincente, grazie a un'attività surround intensa e precisa, a una notevole dinamica e a una corposa dose di bassi, che sprigionano grande potenza sia nella musica, sia negli inseguimenti adrenalinici, sia negli effetti gore delle raccapriccianti esecuzioni. Il tutto mentre i dialoghi rimangono cristallini.
Gli extra: mezz'ora fra approfondimenti, errori e scene eliminate
Si poteva invece fare qualcosina in più per quanto riguarda gli extra, che si limitano a circa mezz'ora di contributi. Si comincia con Ritorno a Southport (9'), un breve speciale sui luoghi che erano stati il simbolo anche del film originale, per proseguire con Emozioni, brividi e omicidi (11') con un focus sulle sequenze più efferate e i trucchi utilizzati. Poi ancora Sul set e Blooper (3') con una raccolta di divertenti errori, quindi per chiudere quattro scene eliminate (in tutto 8 minuti), tra le quali una scena alternativa dopo i titoli di coda.