Slow Horses 5, recensione: la serie con Gary Oldman non perde un colpo

Jackson Lamb e la sua squadra di reietti disadattati raccontano in modo cinico e veritiero lo spionaggio, tra black humour e colpi di scena. In streaming su Apple TV+.

Un'immagine di Slow Horses 5

L'anno scorso l'Academy si è accorta (con ritardo) della sua esistenza e, dopo l'Emmy (alla sceneggiatura) e il BAFTA, speriamo continui a fare incetta di nomination e premi. Stiamo parlando di Slow Horses la spy story di Apple TV+ che torna dal 24 settembre in streaming a cadenza settimanale.

Slow Horses Gary Oldman Sequenza Quinta Stagione Serie Tv Apple Tv Plus
Una scena della serie

La quinta stagione è tratta da London Rules, il settimo romanzo della saga letteraria di Mick Herron Slough House, vincitore del CWA Gold Dagger Award. Si parte sempre dalla "feccia" (considerata tale) dell'MI5, una squadra dell'intelligence britannica guidata dal sarcastico e lurido Jackson Lamb, che deve supervisionare le spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, ritrovandosi a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio.

Slow Horses 5: posto sbagliato, momento sbagliato

Se c'è qualcosa in cui i membri della Slough House sono pessimi questa è certamente il tempismo. Non ne fanno mai una giusta, soprattutto quando ci si mettono d'impegno: sono tutti convinti di essere delle spie mancate, nel senso che non si è creduto abbastanza nel loro potenziale, e non il contrario. È proprio questa loro convinzione che rende qualsiasi dialogo uno scontro a fuoco (di parole e pugni), uno scambio sboccato di epiteti e recriminazioni.

A partire da Lamb, che ha un modo tutto suo di proteggere e sorvegliare la sua squadra. Ancora una volta è surreale il modo in cui si scatenano gli eventi per i personaggi e ancora una volta è incredibile come il passato generazionale dell'agenzia - composto non solo da Lamb ma anche da Taverner e da Nonno Cartwright - torni a bussare alla porta riversando su figli e nipoti le proverbiali colpe dei padri.

Un cast consolidato e new entry azzeccate

Slow Horses Jack Lowden Rosalind Eleazar Scena Quinta Stagione Serie Tv Apple Tv Plus
Un momento chiarificatore tra River e Louisa nei nuovi episodi

Questa volta tutto parte dal nerd tecnologico Roddy Ho (Christopher Chung), sempre più sicuro di se stesso (troppo, come tutti gli Slow Horses) tanto da avere, apparentemente, una nuova fidanzata. Successivamente una serie di eventi sempre più bizzarri in giro per Londra fanno insospettire Shirley (Aimee-Ffion Edwards), che sta ancora elaborando il lutto per Marcus. Anche River (Jack Lowden) deve riprendersi dal nonno in casa di cura, e da ciò che si è rivelato essere il padre, mentre Louisa (Rosalind Eleazar) dalla dipartita di Min. Nessuno sembra crederle, ma se avesse intuito qualcosa che altri non sono riusciti a vedere? Proprio Edwards riesce ad acquisire terreno come non era stata capace di fare in passato, insieme a Tom Brooke (l'autistico e silenzioso J.K. Coe), che in questa stagione gioca un ruolo molto più determinante.

Slow Horses Kristin Scott Thomas James Callis Scena Quinta Stagione Serie Tv Apple Tv Plus
I rappresentanti del Parco nella serie Apple TV+

Intanto al Parco e alla Prima Scrivania si prova a captare la situazione - dall'inafferrabile Diana (Kristin Scott Thomas) alla sua sottoposta Emma Flyte (Ruth Bradley) fino al sempre inadeguato Claude Whelan (James Callis). Tutta Londra è in subbuglio per l'elezione del nuovo Sindaco, e tra i candidati c'è Zafar Jaffrey (Nick Mohammed di Ted Lasso, perfetto in questi panni un po' ambigui). Ancora una volta attualità e politica si mescolano perfettamente con la parte spionistica e con la vita personale dei protagonisti, anche se è sempre più difficile per loro farsene una, perché di chi mai potranno fidarsi? E chi mai vorrebbe degli "scarti" come loro?

Una stagione che parla di PTSD, guardando al futuro

Slow Horses Saskia Reeves Aimee Ffion Edwards Scena Quinta Stagione Serie Tv Apple Tv Plus
Slow Horses. Saskia Reeves e Aimee-Ffion Edwards in una scena della quinta stagione

La quinta stagione di Slow Horses analizza sotto varie sfaccettature il disturbo da stress post-traumatico. Lo fa attraverso tante storie, non solo l'elaborazione del lutto fisico ma anche emotivo e psicologico, come il rapporto tra River e il padre biologico, ritrovato e perso nel giro di pochi giorni. Lo fa anche attraverso il personaggio di Louisa, che sta provando a costruirsi una vita fuori e dopo la Slough House, lasciando attonito e perplesso River. Una stagione che più di altre - ora che oramai abbiamo imparato a conoscerli e sono "maturati" davanti ai nostri occhi - mostra le difficoltà e la paura di andare avanti, dopo una perdita o dopo un trauma.

Slow Horses Nick Mohammed Scena Quinta Stagione Serie Tv Apple Tv Plus
Nick Mohammed è la new entry inaspettata e ambigua

La Londra che si vede è sibillina, i colori della metropoli si mescolano per portarci nei vicoli più impensabili, ritrovando la regia di Saul Metzstein dalla terza stagione che gli aveva fatto ottenere una nomination all'Emmy. La serie è stata già rinnovata fino alla settima stagione, che è già in produzione, quindi per ora il futuro (roseo?) delle spie britanniche più inaffidabili e più incompetenti, eppure così efficienti, è assicurato.

Conclusioni

Slow Horses 5 conferma l’ottimo lavoro imbastito nelle stagioni precedenti e soprattutto quello di maturità della quarta, in cui finalmente i personaggi si potevano sentire un po’ più vicini. Anche l’interprete di Shirley, passata in sordina in precedenza, ottiene il suo momento di gloria, insieme a Tom Brooke. Tutti provano a capire come andare avanti, se ci sia vita (personale e lavorativa) dopo la Slough House e dopo i traumi subiti. Tutto questo si mescola ad una Londra sempre più confusa e caotica, proprio come la direzione che il mondo intero non riesce a prendere attualmente, tanto a livello ideologico quanto politico.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • I personaggi e i loro interpreti: oramai la nostra (strana) seconda famiglia.
  • New entry e conferme (Nick Mohammed, Aimee-Ffion Edwards, Tom Brooke).
  • Il tema del PTSD.
  • La fotografia.

Cosa non va

  • Continuano ad essere tutti respingenti, ma ora lo sono meno.