Sleepy Hollow: più episodi, e più problemi, per la stagione 2

Si è conclusa la seconda annata della serie fantahorror, caratterizzata da un numero maggiore di episodi e, di conseguenza, di problemi narrativi.

Dove eravamo rimasti

Dopo la distruzione di Moloch, ucciso da Henry Parrish, Ichabod Crane e le sorelle Mills hanno dovuto fare i conti con tre problemi: l'ascesa di Henry al rango di nuova forza demoniaca da sconfiggere, la resurrezione del capitano Irving e la corruzione di Katrina, sedotta ineluttabilmente dalle forze oscure fino a divenire la vera minaccia della seconda parte della stagione.

Nel penultimo episodio, l'arco narrativo di Henry si conclude con la sua morte (speriamo definitiva). Katrina, distrutta dal dolore, decide di tornare indietro nel tempo e uccidere Ichabod, nullificando di fatto tutti gli eventi della serie. Solo che l'incantesimo ha trasportato nel passato anche Abigail, la quale deve salvare il suo alleato trovandosi nella stessa situazione in cui avevamo incontrato Ichabod all'inizio della prima stagione: sola in un mondo sconosciuto.

Sleepy Hollow: un primo piano di Tom Mison nella puntata Tempus Fugit
Sleepy Hollow: un primo piano di Tom Mison nella puntata Tempus Fugit

Passato, presente e futuro

Sleepy Hollow: i protagonisti Tom Mison e Nicole Beharie in una scena dell'episodio Tempus Fugit
Sleepy Hollow: i protagonisti Tom Mison e Nicole Beharie in una scena dell'episodio Tempus Fugit

Il finale della seconda stagione, Tempus Fugit, inverte l'equilibrio di potere della prima stagione: invece di Ichabod, spaesato in un futuro per lui terrificante, abbiamo Abigail alle prese con un passato a lei noto, ma non per questo meno difficoltoso. Nell'America rivoluzionaria, il suo essere donna e di colore fanno di lei non una figura autoritaria, ma una persona sottomessa alle leggi e ai costumi dell'epoca. Ed è proprio questo ribaltamento a fare di Tempus Fugit l'episodio più riuscito di una stagione divertente ma altalenante: l'unica vera costante di qualità è rimasta l'alchimia personale fra Abigail e Ichabod (e fra Nicole Beharie e Tom Mison), e la decisione di rivisitare il loro rapporto con un'ottica diversa, ma pur sempre funzionale alla progressione narrativa della serie e all'evoluzione dei personaggi, rasenta il colpo di genio, l'unico di questa annata.

Addio, Katrina

Sleepy Hollow: Nicole Beharie e Tom Mison in Tempus Fugit
Sleepy Hollow: Nicole Beharie e Tom Mison in Tempus Fugit

A pesare maggiormente sull'esito artistico della seconda stagione, oltre alla decisione di aumentare il numero di episodi (da tredici siamo passati a diciotto, il che ha comportato un inevitabile aumento di materiale puramente riempitivo), è stata la caratterizzazione di Katrina Crane, la quale ha sofferto per via della decisione di espandere il suo ruolo (e non sono solo i critici e i fan a criticare l'evoluzione del personaggio; anche la stessa Katia Winter ha ammesso in un'intervista di non essere soddisfatta del materiale affidatole). Se nella prima stagione era apprezzabile in piccole dosi, ritrovarla elevata al rango di comprimaria - nonché inutile terza incomoda nel rapporto, platonico ma intenso, tra Ichabod e Abby - ha avuto effetti deleteri, poiché nel tentativo di darle qualcosa di minimamente interessante da fare gli sceneggiatori sono stati costretti a ricorrere ad un espediente solitamente efficace, ma qui semplicemente disperato: trasformarla in villain. Una scelta che di per sé non è del tutto priva di logica, visto che Katrina è pur sempre una strega (vedi l'evoluzione di Willow Rosenberg nella sesta stagione di Buffy - L'ammazzavampiri), ma sarebbe stato meglio sviluppare questa sottotrama all'interno di un arco narrativo più lungo.

Un discorso analogo può essere fatto per Henry Parrish, anch'egli trattato piuttosto male dagli sceneggiatori e, a lungo termine, davvero poco efficace nonostante gli sforzi di John Noble. È difficile piangere per la morte di questi due personaggi, al punto che ci auguriamo che, contrariamente alle abitudini di Sleepy Hollow, rimangano defunti. La loro assenza permanente sarebbe utile per restituire al Cavaliere senza testa, altra vittima della storyline allungata a dismisura di questa stagione, la dignità che aveva nella prima annata della serie. Sospendiamo, per ora, il giudizio su Frank Irving, tornato definitivamente in vita dopo una fase "zombie" durata tutta la seconda metà della stagione.

Ricominciamo da capo

Sleepy Hollow: l'attore Timothy Busfield nella puntata Tempus Fugit
Sleepy Hollow: l'attore Timothy Busfield nella puntata Tempus Fugit

In vista di una possibile terza stagione (al momento la Fox non ha ancora confermato se la serie, che nel primo episodio aveva annunciato una sorta di intenzione di durare sette anni, tornerà sugli schermi americani il prossimo autunno), gli autori hanno dunque deciso di tornare allo schema di base: Ichabod e Abigail contro - si suppone - il Cavaliere senza testa e altre forze demoniache, con un po' di aiuto da parte del capitano Irving e di Jennifer Mills. In teoria si rifarà vivo anche Nick Hawley, nel qual caso ci auguriamo che la storyline sia abbastanza solida da trarre beneficio dalla sua presenza.

Conclusione

Se a livello iconografico la serie rimane un buon concentrato di fantastico, azione e horror e non sono mancate le trovate assurdamente geniali (su tutte la presenza di Steven Weber nei panni di un Thomas Jefferson olografico), la seconda stagione ha comunque registrato un calo per quanto concerne la qualità della scrittura, presumibilmente a causa della maggiore lunghezza rispetto all'annata inaugurale. Qualora una terza serie venisse annunciata, sarebbe auspicabile che si torni alla formula dei tredici episodi, oppure che si pianifichi una storyline capace di sostenere con efficacia un maggior numero di puntate.

Movieplayer.it

3.0/5