Sguardo curioso e sorriso timido: nonostante sia nel mondo del cinema da quando era un'adolescente, Jasmine Trinca ha conservato la sua natura gentile e umile, parla a bassa voce, con calma, arrossendo mentre accenna a ricordi personali. Dall'esordio folgorante con La stanza del figlio di Nanni Moretti, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 2001, Trinca ha lavorato con i migliori registi italiani, da Marco Tullio Giordana ai fratelli Taviani, cambiando sempre ruolo e toni. L'ultima interpretazione in ordine di tempo è quella della mamma in Slam - Tutto per una ragazza, tratto dall'omonimo romanzo di Nick Hornby e diretto da Andrea Molaioli, che porta da Londra a Roma la storia di due adolescenti che stanno per diventare genitori.
Nelle sale italiane dal 23 marzo, distribuita da Universal Pictures, e disponibile su Netflix a partire dal 15 aprile nel resto del mondo, Slam - Tutto per una ragazza affronta un tema delicato come quello della gravidanza in età giovanile, fatto che sembra segnare la vita dei protagonisti: Trinca interpreta infatti una donna che ha avuto Sam (Ludovico Tersigni), suo figlio, a sedici anni, che a sua volta sta per avere un bambino da Alice (Barbara Ramella), sua coetanea. Presentato in anteprima al Festival di Torino 2016, Slam - Tutto per una ragazza è l'occasione per Trinca di interpretare un ruolo complesso, una donna che è allo stesso tempo mamma, nonna, amica, fidanzata e confidente.
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Genitori e figli: un rapporto complesso
Nel film l'attrice, nella vita madre di una bambina di otto anni, è sia mamma che confidente di Sam: vista la poca differenza d'età, il suo personaggio si comporta con il figlio quasi come un'amica. Secondo l'interprete questo può succedere solo quando i genitori sono molto giovani, oppure le nuove generazioni di mamme e papà hanno fatto grandi passi avanti per quanto riguarda il rapporto con i figli? "Non credo sia un fatto che dipenda da questioni generazionali" ci ha detto Trinca, continuando: "Credo sia dovuto a come ci si pone nei rapporti. Se i nostri figli sono o meno in grado di affidarsi a noi dipende da come ci comportiamo. L'idea di dire a un figlio ti amo per quello che sei, qualunque cosa tu sia, o qualunque cosa tu voglia, mi sembra l'unico atto d'amore possibile di un genitore nei suoi confronti. Anche perché non ci sono regole nelle scelte della vita: è importante far sentire ai figli che siamo tutti uguali, siamo umani e il bene ci mette in relazione".
Idoli di gioventù
Nel film il protagonista Sam adora lo skateboard e il suo mito è Tony Hawk, il più famoso skater del mondo, a cui il ragazzo confida i propri pensieri quasi come se fosse una guida spirituale: anche Jasmine Trinca ha avuto un idolo del genere quando era un'adolescente? "I miti sono importanti ed è importante anche non conoscerli" ha ammesso ridendo l'attrice, spiegando meglio: "Da piccola ero appassionata di X-Files ed ero ossessionata da Gillian Anderson, l'interprete di Dana Skully: avrei venduto un braccio per entrare in contatto con lei. Poi invece, con il tempo, mi sono resa conto che i miti esistono e vivono solo perché rimangono tali, eterei: questa è parte della bellezza del cinema".