Silo di Apple TV+ esplora un futuro distopico in cui l'umanità è costretta a vivere in un'enorme struttura sotterranea, senza poter uscire e senza certezze sulla realtà esterna che li circonda. L'atmosfera di sospetto e repressione che permea la situazione in cui sopravvivono raggiunge il culmine, curiosamente, con un evento che funge da detonatore per una catena di disillusioni e ribellioni: il desiderio di maternità di Allison Becker (interpretata da Rashida Jones), spinto dal profondo amore per il marito Holston Becker (David Oyelowo) e dal bisogno primordiale di diventare madre.
Tutto si origina dal desiderio di diventare genitori, di dare vita a qualcosa di umano e di vivo e di combattere contro tutto pur di riuscirci. Eppure nel Silo la situazione non è delle più semplici, immergendo fin da subito gli ipotetici genitori in un mare di burocrazia e controlli che ne invadono l'intimità più profonda, fino a trasformare qualcosa di intimamente emotivo in uno step asettico e definito dall'alto in ogni sua forma.
All'interno del Silo il controllo delle nascite è rigido e inesorabile, visto come una necessità per la sopravvivenza della comunità, ma anche come mezzo di subdola repressione emotiva. La scoperta e ulteriore constatazione dell'impossibilità di avere figli in libertà, anche oltre le regole che tutti conoscono, è un trauma che sconvolge Allison e mette in discussione la sua fede nel sistema. La maternità, che per molte persone rappresenta l'esperienza umana più naturale e istintiva, diventa un miraggio negato dal sistema e scatena in lei una crescente consapevolezza e sospetto verso le menzogne su cui si regge la sua vita da sempre.
Il desiderio di genitorialità in Silo
Il desiderio di diventare genitori non è solo una scelta, ma anche una manifestazione della libertà personale e dell'amore. Allison e Holston, inizialmente fiduciosi nel sistema, vengono posti davanti a un crudele paradosso che non comprendono in toto fin da subito: la loro vita, confinata in una società oppressiva e guidata dal terrore verso la storia passata e il mondo esterno, e la spinta primordiale a generare una nuova vita, priva però di un futuro certo.
Questo contrasto strappa via gradualmente il velo di certezza che proteggeva la loro fiducia nel sistema di Silo e apre uno squarcio nella realtà che vivono, anche se in momenti e modalità differenti. La loro disillusione, poi, si espande a poco a poco diventando il seme di una ribellione tutta personale e profondamente umana, portando Allison a mettere in dubbio le verità che le sono state imposte.
Allison, una donna che avrebbe desiderato essere madre, viene privata della libertà di scegliere la sua vita, e ciò la porta a una lenta e dolorosa presa di coscienza sulla vera natura del Silo, ispirata anche da alcune compagnie che incrocia lungo il suo cammino. Questo desiderio, negato e represso, diventa il primo granello di sabbia che distrugge gli equilibri interni, sia personali che del posto, e innesca una miccia che non smette più di bruciare e bruciare.
La maternità, negata e reclusa, diventa un simbolo potente di disobbedienza e di liberazione dal giogo di un controllo opprimente. Dal desiderio di nascita e creazione, alla morte delle certezze e delle idee precedenti, dalla rettitudine alla disobbedienza più sfaccettata che ci sia.
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Il significato esistenziale di essere genitori
La lotta di Allison e Holston solleva una domanda esistenziale: ha senso vivere e fare figli quando si è costretti a perpetuare la propria esistenza in un buco nel terreno, senza vedere mai la luce del sole?
Ogni genitore desidera offrire al proprio figlio un mondo migliore, ma il mondo del Silo è tutto ciò che i suoi abitanti conoscono: un ambiente oscuro e confinato, un microcosmo di paure e sospetti. In un luogo simile, il desiderio di avere figli assume una connotazione eroica, quasi rivoluzionaria potremmo dire, o comunque sia disperata: è il desiderio di trasmettere qualcosa di più grande di se stessi, di lasciare un segno, anche se quel segno non avrà mai accesso al mondo esterno.
Nel controllo delle nascite interno al Silo si potrebbe leggere e trovare una metafora della lotta contro il desiderio umano di libertà e di autodeterminazione. Il sistema impone delle limitazioni all'amore e alla famiglia, rendendo questi aspetti fondamentali della vita una merce rara e controllata, o anche un vero e proprio lavoro da attuare attraverso tempistiche determinate e sempre inquadrate in uno schema asettico e distaccato.
Un mondo distopico
Nel Silo, non c'è più grande atto di ribellione del volere un figlio, perché un figlio rappresenta il futuro, la speranza e, soprattutto, la libertà di una vita non completamente subordinata al potere autoritario... o forse lo è comunque?
Quando la prima stagione della serie di Apple TV+ inizia, una delle primissime cose che il pubblico apprende si lega proprio all'intimità di una coppia che vorrebbe costruire una famiglia, seguendo però delle rigide regole imposte dall'alto di una struttura consolidata e apparentemente accettata da tutti.
Le donne sono obbligate ad avere un apparecchio anticoncezionale impiantato addosso; si può tentare di avere un figlio solo previa autorizzazione e rimozione di questo da parte di un dottore specializzato. Inoltre la procreazione deve obbligatoriamente avvenire in un lasso di tempo definito dall'alto e non oltre.
Nell'esagerazione distopica di una dinamica del genere, però, è possibile scorgere una forma di controllo ramificata così in profondità da essere diventata parte integrante della cultura locale. Una vera e propria violenza che, se amplificata da alcune menzogne, potrebbe spingere qualcuno a sfidare la sorte con un effetto a catena considerevolmente importante.
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L'amore materno e paterno come forma di resistenza
Da sempre, l'amore materno è una delle forze più potenti e primordiali della natura. È un amore incondizionato e profondo, che trascende la logica e si oppone a ogni forma di autorità che tenta di dominarlo. In Silo, il desiderio di Allison di diventare madre diventa la manifestazione di un sentimento che non può essere contenuto, di un qualcosa che supera le barriere imposte e che trova nella ribellione un modo per sopravvivere, o comunque una risposta tutta personale.
La maternità e la paternità sono viste nella serie come un atto di obbedienza e uno step burocraticizzato. La genitorialità diventa quindi un diritto fondamentale negato e rappresenta una dichiarazione di sfiducia nell'amore in un ambiente che reprime e limita. Holston, pur amando Allison, vede svanire i suoi sogni di famiglia, ma il loro legame non si spezza; al contrario, diventa più profondo e si trasforma in una forma di disobbedienza, o comunque disillusione nei confronti del potere che li vorrebbe ridurre a semplici ingranaggi del sistema.
Da tutto ciò potremmo tranquillamente riflettere sulla potenza delle scelta di questa coppia, proiettandone le conseguenze su quello che vediamo accadere in seguito. Non a caso la serie mostra come il desiderio di libertà sia intrinsecamente legato all'amore e alla genitorialità anche in alcuni momenti successivi. Il sistema del Silo tenta di reprimerlo con la paura e il controllo, ma la pulsione di Allison e Holston di formare una famiglia è più forte. La loro disobbedienza non nasce solo dal bisogno di avere figli, ma anche dalla necessità di affermare la propria identità e libertà come individui.
Silo esplora le conseguenze della soppressione del desiderio umano di amore, libertà e continuità della vita stessa. I suoi personaggi lottano per trovare uno spazio di autonomia in un ambiente che vuole ridurli a semplici strumenti di un organismo disumano che sembra aver perso di vista il valore della vita.
Il controllo delle nascite non è solo una misura pragmatica per la gestione delle risorse, ma diventa un atto di controllo mentale, emotivo, fisico e sociale che annulla ogni forma di singolarità e di libertà, nonché l'apparente pretesto iniziale a mettere in moto tutto quello che vediamo. La storia di Allison e Holston è una storia universale di lotta per la libertà di scegliere come vivere e come amare, anche in un mondo apparentemente senza futuro.