Prima la tv, con la serie Shaun, vita da pecora, poi il lungometraggio del 2015, ora lo spazio: Shaun la pecora, nata negli studi di animazione Aardman Animations, è pronta a una nuova avventura in Shaun, vita da pecora: Farmageddon - Il film, che arriverà nelle sale italiane il 26 settembre, distribuito da Koch Media.
Atterrata al Giffoni Film Festival, la navicella spaziale di Farmageddon ha portato con sé i due registi del film, Will Becher e Richard Phelan, che abbiamo incontrato proprio a Giffoni per un'intervista: impossibile non chiedergli cosa penserebbe Shaun del detto "meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora": "Credo che Shaun sarebbe d'accordo perché non si comporta da pecora: è un ragazzo disubbidiente, ama l'avventura, quindi è più un leone" ci ha detto divertito Becher.
Shaun, Vita da Pecora - Farmageddon Il Film è un omaggio a molti dei più grandi film di fantascienza, in cui spesso però gli alieni sono il nemico: Shaun incontra la colorata aliena Lu-La e scopre che gli extraterrestri non sono così male come credeva: "Amiamo la fantascienza, a volte gli alieni sono i cattivi, a volte gli eroi" ci ha detto Richard Phelan, continuando: "Nel nostro film l'antagonista principale è a capo di un'organizzazione che caccia gli alieni e pensa che siano tutti cattivi. Shaun invece, quando li incontra, capisce che sono buoni: nel corso del film Shaun capisce che non sono come pensava."
Shaun, Vita da Pecora: Farmageddon, al Giffoni avvistato un UFO misterioso!
La video intervista a Richard Phelan e Will Becher
Shaun la pecora tra Ritorno al Futuro e Incontri ravvicinati del terzo tipo
In Shaun, vita da pecora: Farmageddon - Il film ci sono riferimenti a diversi classici della fantascienza: qual è il rapporto dei registi con questo genere? E a quali pellicole si sono ispirati? Per Will Becher: "Siamo cresciuti entrambi negli anni '80, guardando i film di Steven Spielberg, abbiamo cercato di catturare l'influenza che hanno avuto su di noi: da ragazzino uno dei miei preferiti era Ritorno al futuro, ci sono dei riferimenti sottili, e, ovviamente, Incontri ravvicinati del terzo tipo, 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick." Per Phelan invece: "Ero troppo giovane per averlo visto all'epoca, ma ci sono riferimenti a Robocop e a libri, quelli di H.G. Wells e Guida galattica per autostoppisti."
Shaun, gli alieni, la stop-motion e la commedia slapstick
I film della Aardman sono quasi muti: quanto è difficile far ridere senza usare le parole? "Siamo grandi fan della commedie mute: abbiamo studiato Charlie Chaplin, Buster Keaton e Jaques Tati e come sono in grado di farti ridere senza usare nessun dialogo. Molto spesso dipende dalla faccia del personaggio, loro sanno che cosa è successo, è da lì che viene la battuta" ci ha detto Phelan. Fondamentali anche le prove però, come ha spiegato il collega: "Abbiamo passato molto tempo con il team di animatori, provando insieme a loro e recitando davanti alla telecamera, cercando di trovare i tempi comici migliori per le battute."
La stop-motion è una tecnica di animazione affascinante, ma purtroppo sempre meno popolare e diffusa: cosa si può fare per permetterle di continuare a vivere? "Venite a vedere Farmageddon: è fantastico!" ci ha detto Phelan, proseguendo: "È una commedia di fantascienza realizzata in stop-motion, abbellita dalla CGI, abbiamo usato nuove tecnologie, ma nel profondo è fatta di tre personaggi di argilla che si divertono."
Quindi, se dovessimo mai incontrare delle forme di vita extraterrestri, avremmo più possibilità di dimostrare la nostra intelligenza mandando un essere umano o una pecora? Per gli autori: "Dipende dalla pecora: credo che se mandassimo Shaun saremmo a posto. Il più delle volte sembra piuttosto intelligente. Sicuramente ci divertiremmo di più mandando una pecora."