Tra i prodotti più amati della scorsa stagione televisiva c'è, senza dubbio, Sex Education, la serie Netflix che ci ha mostrato il mondo degli adolescenti e della loro sessualità in maniera inedita, con concretezza e realismo ma, al tempo stesso, leggerezza e ironia. Come vi racconteremo in questa recensione di Sex Education 2, gli otto episodi che compongono la seconda stagione ci riportano nel territorio familiare della prima, cosa che può essere, al tempo stesso, sia un pregio sia un difetto. Almeno all'inizio, infatti, la sensazione è quella di non star vedendo nulla di nuovo e che, dopo l'esordio originale e scoppiettante dell'annata passata, showrunner e registi (rispettivamente Laurie Nunn, Kate Herron e Ben Taylor) non siano riusciti a trovare i giusti spunti per una seconda stagione all'altezza della precedente.
Col procedere della narrazione, però, le varie sottotrame si fanno sempre più interessanti, catturandoci in una storia divertente e, al tempo stesso, commuovente, toccando corde che il pubblico adulto come quello adolescente (destinatario principale della serie) non possono che sentire come proprie. Il nostro consiglio è, quindi, quello di non farsi scoraggiare da un inizio di stagione un po' sottotono, lasciando a Sex Education il tempo di ingranare e (per chi come noi il periodo dell'adolescenza l'ha passato da un pezzo) di ricordarci emozioni e situazioni che tutti abbiamo, in qualche modo, condiviso. Il messaggio di fondo è sempre lo stesso, attualissimo e perfetto per le nuove generazioni di spettatori: nel sesso e nell'amore, giusto e sbagliato non esistono, l'importante è essere se stessi ed essere felici.
Una trama accattivante ma forse poco coesa
La trama di Sex Education 2 riparte con un Otis (Asa Butterfield) finalmente libero dai problemi che lo affliggevano nella prima stagione: messi da parte i blocchi psicologici ed emotivi che lo limitavano dal punto di vista sessuale, per lui e per la nuova fidanzata Ola (Patricia Allison) il futuro sembra estremamente roseo. Anche Maeve (Emma Mackey) ed Eric (Ncuti Gatwa) superano pian piano i loro scogli: lei riesce a tornare a scuola e a farsi includere in un gruppo di studenti dall'intelligenza brillante quanto la sua e lui può vivere liberamente una nuova relazione. Entrambi dovranno, però, scontrarsi con il proprio passato: per Maeve, gran parte delle difficoltà in questa stagione dipenderanno dal ritorno di sua madre, in cerca una riconciliazione dopo essersi disintossicata; per Eric, invece, dal ritorno di Adam, non ancora pronto ad accettare la propria sessualità. Tra gli adulti troviamo ancora la splendida Gillian Anderson nella parte di Jean Milburn, che, nei nuovi episodi, vedremo accettare il ruolo di consulente scolastica di educazione sessuale nel liceo frequentato da Otis, in un ribaltamento di ruoli con il figlio che darà vita a situazioni inaspettate e divertenti.
Come nella prima stagione, ciò che risulta più interessante sono le linee narrative legate ai comprimari, come Maeve ed Eric, rispetto a quella principale che ha per protagonista Otis. In Sex Education 2 il racconto si fa ancor più corale, lasciando che la storia di Otis diventi progressivamente più marginale e trasformando così il suo personaggio in una sorta di collante per il resto delle vicende. Questo tipo di narrazione, purtroppo, rende il tutto meno coeso: si passa troppo velocemente da una situazione all'altra, dando l'impressione che ci fosse tanto da raccontare ma poco tempo e spazio per farlo.
Un cast ricchissimo e alcuni personaggi indimenticabili
Per quanto Asa Butterfield sia estremamente convincente nel ruolo di Otis, ancora una volta Maeve ed Eric riescono a rubare la scena per verve e carisma. Come abbiamo già detto, le sottotrame legate ai loro personaggi risultano sempre le più interessanti ma, in questa seconda stagione, hanno il loro (piccolo) spazio per brillare anche Connor Swindells nel ruolo di Adam, Aimee Lou Wood in quello di Aimee e una quasi inedita Samantha Spiro nel ruolo di Maureen Groff, personaggio che iniziamo ad approfondire. Tra i membri del cast di Sex Education non possiamo, infine, non citare Gillian Anderson, in splendida forma e protagonista (ancora una volta) di alcune delle scene più esilaranti della stagione.
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Parliamo di sesso come d'amore
Tra i pregi più evidenti di Sex Education, anche in questa seconda stagione c'è sicuramente quello di trovare il modo di raccontare temi importanti attraverso una prospettiva inaspettata e con un linguaggio adatto alle nuove generazioni. Se nella prima stagione si parlava di aborto e di accettazione della propria sessualità (tema che resta comunque estremamente presente), in questa seconda annata una linea narrativa molto importante sarà quella legata alla violenza sessuale. In che modo deve essere affrontata? Che tipo di traumi può causare in chi la subisce? Il settimo episodio, in particolare, con un'evidentissima citazione a The Breakfast Club, ci parla di questo tipo di violenza in tutte le sue forme e di come, purtroppo, la gravità di certe vicende venga spesso sminuita e sottovalutata.
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Gli ultimi episodi della stagione, a nostro parere, sono tra tutti più convincenti. L'ironia che caratterizza la serie viene messa da parte per prepararci ad un finale agrodolce ma, al tempo, stesso appagante, apertissimo ad una terza stagione che non vediamo l'ora di vedereS. Anche in questa seconda stagione, la nostra opinione sulla serie non cambia: Sex Education ha trovato un modo brillante e innovativo per parlare ai giovani di sesso ma, al tempo stesso, per raccontare l'amore, in tutte le sue espressioni.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di Sex Education 2 ribadendo ancora una volta come la seconda stagione della serie Netflix, dopo un inizio un po’ sottotono, ci abbia catturato con la sua trama toccante ma al tempo stesso divertente (anche se a tratti poco coesa). Il cast è sempre all’altezza anche se, come nel caso della prima stagione, a brillare sono più i comprimari Emma Mackey e Ncuti Gatwa rispetto al protagonista Asa Butterfield. Sempre strepitosa e in splendida forma Gillian Anderson.
Perché ci piace
- La trama, al tempo stesso toccante e divertente.
- I personaggi, in particolare Maeve ed Eric.
- Come la serie parla di sesso e amore: con originalità ma al tempo stesso con il linguaggio adatto per il suo giovane pubblico.
Cosa non va
- Rispetto alla prima questa seconda stagione sembra meno coesa.