Sei ciò che mangi - gemelli a confronto, la recensione: mens sana in corpore sano (e vegano)

La recensione di Sei ciò che mangi: gemelli a confronti, la docu-serie disponibile su Netflix dove un esperimento su quattro coppie di gemelli dimostra come l'adozione di una dieta rispetto a un'altra possa influire sulla salute e sulla salvaguardia del pianeta.

Sei ciò che mangi - gemelli a confronto, la recensione: mens sana in corpore sano (e vegano)

Vi sono emozioni di portata universale; sono scintille che nascono da un piccolo microcosmo personale, per poi estendersi a mille altre anime, così da bruciare insieme. E così, l'amore, la felicità, la sofferenza, il tradimento, diventano fili che legano insieme tanti corpi sparsi, facendone un un'unica essenza, un unico sguardo, un unico cuore. Poi, ci sono altri elementi, molto più personali, che devono rimanere tali. Sono abitudini, comportamenti, che senza la richiesta di consigli altrui, hanno il diritto di permanere confinati nello spazio di un'intimità insuperabile. Eppure, come sottolineeremo in questa recensione di Sei ciò che mangi: gemelli a confronto, se una cattiva alimentazione va a discapito non solo della persona, ma della preservazione eco-ambientale del nostro pianeta, allora non siamo più di fronte a qualcosa di personale, ma di interesse mondiale.

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Sei ciò che mangi: gemelli a confronto, il dettaglio di un panino nella docu-serie Netflix

Mettendo a confronto quanto di più identico vi sia nell'universo antropologico come una coppia di gemelli omozigoti, l'esperimento compiuto nel corso di questa mini-serie di quattro puntate disponibile su Netflix, intende dimostrare gli svariati benefici che una dieta vegana può comportare sia negli esseri umani che nei confronti dell'ambiente stesso. Ignorando l'inutile dibattito tra dieta onnivora e vegana, il documentario intende scuotere le menti, e sensibilizzare i propri spettatori verso l'adottamento di un'alimentazione più sana e lontana dall'abuso di alimenti trattati e di origine animale. Un miglioramento delle proprie abitudini che non solo va a beneficio della persona stessa, ma anche della salvaguardia di un ecosistema terrestre già in precario equilibrio.

Sei ciò che mangi: gemelli a confronto - La trama

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Sei ciò che mangi: gemelli a confronto, un'immagine della docu-serie Netflix

Quattro coppie di gemelli omozigoti di età, etnia e genere diversi sono stati selezionati per sottoporsi a un esperimento del tutto particolare della durata di otto settimane. Uno dei due dovrà seguire una dieta salutare contenente carne e latticini; all'altro sarà assegnata invece un regime alimentare di base vegana che gli esclude entrambi. Partendo dai risultati ottenuti sarà così possibile enfatizzare i rischi che una dieta come quella americana, basata sull'assunzione di carni trattate e fast-food, possano riscontrarsi sia a livello salutare, che ambientale. Nel corso del documentario viene infatti rimarcato come in America troppe persone stiano morendo a causa di malattie legate all'alimentazione e come la qualità del cibo stia crollando a ritmi vertiginosi.

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Scuotere corpo e mente

Cinema e televisione non si accontentano più del semplice ruolo di intrattenitori per spettatori passivi. Tra gli inframezzi delle loro inquadrature, si sviluppano silenti intenti denunciatori per una società che sbaglia, inciampa, trascinando tutto e tutti verso un baratro di auto-distruzione. Ciò si fa più ancor più intenso e necessario all'interno di un prodotto come quello documentaristico, dove la rivelazione di effetti e cause dei nostri comportamenti è il nucleo fondante del suo concepimento produttivo e narrativo. Sviluppato su una narrazione a più livelli, Sei ciò che mangi: gemelli a confronto diretto da Louie Psihoyos, parte dalla messa a confronto di elementi scientifici - e per questo inattaccabili - come peso, massa grassa e magra, grasso viscerale, libido, resistenza, età biologica e attività cerebrali dei propri partecipanti, per dimostrare quanto una dieta vegana, rispetto a quella onnivora, possa davvero produrre dei benefici al nostro stile di vita e alla nostra salute.

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Sei ciò che mangi: gemelli a confronto, due protagoniste della docu-serie Netflix

È un elemento essenziale, con il quale forse i propri spettatori - quelli statunitensi in primis - potranno modificare le proprie abitudini alimentari facendo del bene anche al proprio ecosistema. Per un universo come quello umano, caratterizzato da un'indole fortemente egocentrica, la messa in scena di immagini forti, disturbanti, di allevamenti intensivi e maltrattamenti animali, non basta: bisogna puntare maggiormente sui dati scientifici (e sensibili) riguardanti gli effetti negativi e positivi che una dieta specifica comporti sull'essere umano, tra prevenzione di tumori, o distruzione dei nostri organi, affinché qualcosa possa davvero smuoversi, spingendo a una modifica della propria forma mentis in campo alimentare.

Allevamenti intensivi e miglioramenti alimentari

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Sei ciò che mangi: gemelli a confronto in una foto della docu-serie Netflix

Partendo dalle fasi principali di tale esperimento, Sei come mangi: gemelli a confronto si fa mappa concettuale da cui partire per collegare differenti realtà, ognuna portatrice di moniti schietti e decisi in campo medico, industriale, agricolo, culinario ed etico. Eppure, è proprio in questa distribuzione spazio-temporale a favore di realtà divergenti, che la macchina del documentario inceppa, sabotando il suo perfetto funzionamento. Nell'arco di quattro episodi da quarantacinque minuti ciascuno, il tempo destinato a quello che è il fulcro essenziale dell'opera - l'esperimento con protagonisti i gemelli - si riduce ad una quarantina di minuti. Il resto è perlopiù occupato da cuochi (in particolare lo chef Daniel Humm del ristorante Eleven Madison Park di New York che ha scelto di proporre un menu vegano al 100%), allevatori, industriali che hanno preferito la via del veganismo per salvaguardare il proprio pianeta. Sono testimonianze interessanti e coerenti con la tipologia di discorso prefissatosi dagli autori, che a lungo andare, rischiano di distogliere l'attenzione dello spettatore verso il punto nodale dell'intera opera: l'esperimento alimentare.

Saltelli narrativi che non fanno perdere peso, ma attenzione

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Sei ciò che mangi: gemelli a confronto, una foto tratta dalla docu-serie Netflix

Concentrare le proprie attenzioni su tali realtà a discapito delle fasi finali dell'esperimento, comporta inoltre il rischio di tramutare il documentario in mera opera propagandistica a favore dell'alimentazione vegana. Il che non sarebbe di per sé un demerito, se non fosse che non è stato dichiarato questo tema come il motore trainante dell'intera narrazione. Lo spettatore che sceglie di destinare tre ore e quaranta del proprio tempo per dedicarlo alla visione di Sei ciò che mangi: gemelli a confronto è sopratutto per la curiosità intrinseca a un esperimento interessante come quello promesso da tale documentario. Venendo meno tale impegno, per perseguire un racconto alquanto dispersivo (sebbene sempre curato e chiaro nelle sue accezioni anche più tecniche) gli autori si arrogano il rischio di vedere il proprio lavoro ridotto a un semplice manifesto della dieta vegana, piuttosto che un messaggio impellente circa l'abbandono della nociva "standard american diet" a favore di stili di vita più salutari.

Il costo della salute

In questo compendio documentaristico circa i benefici di una dieta vegana, un aspetto importante viene inoltre tralasciato, facendo vacillare il senso di obiettività prefigurante ogni documentario che si rispetti: il costo a volte eccessivo richiesto da tale alimentazione. L'adozione di una dieta a base di cibo spazzatura, e di carni trattate, è spesso dettata dall'economicità di tali prodotti, il che li rende accessibili anche per le popolazioni meno abbienti. Decidere di seguire un'alimentazione più sana, se non addirittura vegana, (e quindi fondata sul consumo di frutta, legumi e verdura in abbondanza) al giorno d'oggi richiede un ingente impegno economico che non tutti, per quanto vorrebbero, possono permettersi.

Poteva essere un'opera destabilizzante, capace di scuotere le menti e spingere davvero i propri spettatori a cambiare abitudini e diete, Sei ciò che mangi: gemelli a confronto. Il documentario di Netflix si rivela invece un prodotto riuscito a metà, che strattona i propri spettatori senza per questo lasciarli a tappeto, disorientati, e per questo indirizzati verso a un profondo cambiamento personale (e ambientale).

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Sei ciò che mangi: gemelli a confronto sottolineando come la docu-serie di Netflix per quanto chiara e decisa nel perseguire i propri obiettivi, non riesca a sfruttare del tutto la potenzialità dell'esperimento posto al centro dell'opera, per dare troppo spazio a testimonianze e racconti che rischiano di ridurre il tutto a mera propaganda vegana. Un vero peccato se si pensa che l'interesse degli autori è quello di dimostrare quanto un'alimentazione più sana possa davvero beneficiare tutti, dagli esseri umani, alla natura e agli animali.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • La forza dell'esperimento.
  • Il desiderio di scuotere le menti a favore di un'alimentazione più sana.

Cosa non va

  • Il troppo spazio destinato a cuochi, industriali, che vanno a distogliere l'attenzione dello spettatore verso il fulcro dell'opera.
  • Il rischio di ridurre il tutto a propaganda vegana.
  • La poca chiarezza nella comunicazione dei risultati.