Nelle discussioni sul cinema che molte volte nascono tra amici, le opinioni scivolano verso gli aspetti più disparati di un film; dalle dinamiche della trama al significato del finale, dal valore di un dialogo all'efficacia di una battuta. Uno degli eterni dilemmi, ad esempio, è quello che riguarda la preferenza nel vedere un film in lingua originale o la tendenza ad affidarsi al doppiaggio.
Se nel doppiaggio non mancano modifiche che finiscono per stravolgere il significato di battute e dialoghi, uno dei punti su cui quasi tutti i cinefili italiani sono d'accordo è la traduzione del titolo originale dei film. A tale proposito, il pensiero va subito a Se mi lasci ti cancello, il secondo film di Michel Gondry il cui titolo originale è Eternal Sunshine of the Spotless Mind.
Ne approfittiamo quindi per tornare a parlare del film con Jim Carrey e Kate Winslet, ma anche di quei film con i titoli storpiati dalla distribuzione italiana.
Grazie al lavoro in sede di sceneggiatura della mente geniale di Charlie Kaufman, il gusto visionario di Gondry trova massima espressione in un tortuoso labirinto romantico e logorante, dall'evocativo titolo originale Eternal Sunshine of the Spotless Mind, piuttosto lungo in quanto ripreso da un verso di un'opera del poeta inglese Alexaner Pope, Eloisa to Abelard. A causa della difficoltà nel proporre un titolo di questo tipo sul mercato italiano, si scelse di tradurlo distaccandosi completamente dalla versione originale. Il film uscì quindi in Italia col titolo Se mi lasci ti cancello, facendo riferimento alla trama del film, dove il protagonista Joel sceglie di affidarsi ad una particolare clinica, Lacuna Inc., per cancellare completamente i ricordi della ragazza che gli ha spezzato il cuore, Clementine. E nonostante la decisione sia riconducibile a questa particolare dinamica, purtroppo la decisione risultò più che mai infausta, soprattutto perché facilmente equivoca. Se mi lasci ti cancello potrebbe infatti essere il titolo di una delle tante commedie che arrivano da Hollywood e non ha niente a che vedere con la malinconia e il dramma della pellicola di Gondry. La marcata differenza tra la sensazione che trasmette il titolo allo spettatore, quello di una normalissima comedy americana, e ciò che invece si rivela essere il film del regista francese, ha contribuito a rendere Se mi lasci ti cancello un esempio della superficialità con cui troppe volte viene cambiato il titolo dall'inglese all'italiano.
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A volte modifiche irragionevoli hanno accompagnato alcuni film passati in sordina, finiti nel calderone delle innumerevoli produzioni hollywoodiane. In altri casi le variazioni hanno colpito pellicole entrate nell'immaginario popolare e nei dizionari cinematografici. Gli esempi sono molti, le motivazioni altrettanto frequenti e diversificate.
In questo articolo ripercorriamo dieci film che in Italia abbiamo imparato ad apprezzare, o semplicemente ricordare, con un titolo differente da quello originale. In alcuni dei film citati la modifica ha finito per fuorviare completamente lo spettatore. In altri casi addirittura non si conosce con esattezza il motivo della scelta ma gli aneddoti s'intrecciano tra un film e l'altro. In ulteriori situazioni la modifica italiana si rese necessaria per rendere il titolo comprensibile al pubblico nostrano.
Ombre rosse (1939)
Titolo originale: Stagecoach
Leggenda narra che quando Federico Fellini fece visita a John Ford si complimentò per il suo film, Red Shadows. Leggenda vuole che Ford in risposta a quell'apprezzamento guardò perplesso Fellini, non capendo a quale pellicola si riferisse. L'equivoco è presto detto perché il regista de La dolce vita era convinto che il titolo di uno dei capolavori del cinema western, Ombre rosse, fosse la traduzione letterale di Red Shadows. Un errore piuttosto semplice da spiegare: il titolo originale è Stagecoach, ovvero 'diligenza', adattamento del racconto di Ernest Haycox del 1937, intitolato 'La diligenza per Lordsburg'. E proprio il mezzo di trasporto del titolo, la diligenza, è un elemento fondamentale della narrazione, in quanto i protagonisti tentano di attraversare il territorio Apache proprio a bordo del classico mezzo di trasporto del vecchio West. Simbolo archetipico del genere western, con la Monument Valley sullo sfondo e John Wayne tra i protagonisti, Ombre rosse vinse due premi Oscar e divenne fonte d'ispirazione per svariati classici negli anni successivi.
Un dollaro d'onore (1959)
Titolo originale: Rio Bravo
Per parlare del titolo completamente inventato di uno dei più grandi western di Howard Hawks bisogna fare un passo indietro. Nel 1950 il duo John Ford/John Wayne lavora al film Rio Grande. Quando la pellicola arriva in Italia gli viene cambiato inspiegabilmente il nome in Rio Bravo, titolo con il quale il film esce sul mercato italiano. Paradossalmente questa modifica, all'apparenza inspiegabile, creò qualche problema nove anni dopo. Nel 1959 Howard Hawks, maestro del genere, realizza uno dei western maggiormente ispirati della storia del cinema, capace di mescolare dramma e commedia all'interno del selvaggio West. Il protagonista, anche in questo caso, è John Wayne, e il film viene intitolato Rio Bravo. Tuttavia nove anni prima fu il film di John Ford ad uscire nelle sale con quel titolo. Alla distribuzione italiana del film di Hawks, non sapendo cosa fare, non restò che cambiare Rio Bravo in un decisamente più vago Un dollaro d'onore. La parola 'dollaro', manco a dirlo, diventerà negli anni successivi un marchio di fabbrica per altri storici western.
Quarto potere (1941)
Titolo originale: Citizen Kane
Uno dei massimi capolavori della cinematografia mondiale passa alla storia in Italia con un titolo completamente differente e più sottile, seppur in questo caso sensato. Il Quarto potere del titolo è quello della stampa, capace di manipolare a proprio piacimento l'opinione pubblica. Negli Stati Uniti il film passa alla storia ovviamente con il suo titolo originale e di sicuro più esplicito: Citizen Kane. Il Cittadino Kane, magnate - interpretato da Orson Welles - muore, lasciando il giornalista Thompson ad indagare sulla vita e sulle sue ultime parole nel bel mezzo del nucleo familiare rimasto. Un film straordinario che si rivela un manuale di tecnica cinematografica inarrivabile, destinato a rivoluzionare il mondo del cinema. E se alcuni spettatori in Italia si chiedono a cosa si riferisse esattamente il 'quarto potere', negli Stati Uniti è piuttosto chiaro che al centro della trama ci sia Charles Foster Kane.
La donna che visse due volte (1958)
Titolo originale: Vertigo
Una delle vette massime del cinema di Alfred Hitchcock è anche uno degli esempi più lampanti del cambiamento del titolo nel passaggio dall'inglese all'italiano. Il titolo originale del film è Vertigo, e si riferisce alle vertigini del protagonista interpretato da James Stewart, il detective John Ferguson. A causa dell'esistenza di un'altro film uscito in Italia con il titolo Vertigine, la distribuzione italiana optò per La donna che visse due volte. Una scelta controversa, soprattutto perché lo spoiler è dietro l'angolo e al giorno d'oggi probabilmente una decisione del genere porterebbe ad una valanga di critiche.
Vertigine (1944)
Titolo originale: Laura
Il motivo della mancata traduzione letterale del film di Alfred Hitchcock risiede proprio nella presenza in Italia di Vertigine, splendido noir degli anni '40 firmato da Otto Preminger. Peccato che il titolo originale sia Laura, protagonista defunta della pellicola, interpretata da Gene Tierney. Non si conosce la motivazione che spinse la distribuzione italiana a chiamare Vertigine un film che si apre con la battuta:"Non dimenticherò mai il giorno in cui Laura morì...". Soprattutto perché Laura è anche il titolo del romanzo da cui è tratto il film. Il libro venne pubblicato in Italia con il titolo originale ma film non si salvò dall'inspiegabile alterazione.
Il petroliere (2007)
Titolo originale: There Will Be Blood
Il film di Paul Thomas Anderson è l'adattamento del romanzo Oil! (Petrolio!) e la scelta d'intitolarlo Il petroliere potrebbe anche essere ritenuta sensata. Tuttavia Anderson scelse There Will Be Blood, un titolo volutamente distante da quello del libro perché, a suo giudizio, tra il romanzo e il film le differenze sono talmente nette che non avrebbe avuto molto senso intitolarlo con una parola che richiamasse troppo l'opera letteraria. Un'opinione a quanto pare sconosciuta alla distribuzione italiana del film che scelse di rinominarloIl petroliere, facendo riferimento al protagonista, il minatore texano Daniel Plainview, interpretato dal monumentale Daniel Day-Lewis.
Come un tuono (2012)
Titolo originale: The Place Beyond the Pines
Il bellissimo titolo originale del film di Derek Cianfrance deriva dalla traduzione inglese della cittadina di Schenectady, che nella lingua mohawk significa proprio The Place Beyond the Pines ("Posto al di là della pianura dei pini"). Un titolo suggestivo che si perde completamente nella versione italiana. Come un tuono, titolo nostrano del film, deriva da una battuta rivolta al personaggio di Ryan Gosling:"Sai una cosa, Luke. Se guidi come un fulmine, ti schianti come un tuono". Una scelta meno interessante e piuttosto telefonata del titolo originale, e che paradossalmente allontana un po' dal fascino evocativo del film.
Vogliamo vivere! (1942)
Titolo originale: To Be or Not To Be
Sembra un disperato appello quello del film di Ernst Lubitsch nella sua versione italiana. La pellicola del 1942 con protagonisti Carole Lombard e Jack Benny venne fortemente criticata perché ritenuta poco rispettosa nei confronti di una tragedia ancora in atto come la Seconda Guerra Mondiale, a causa della pièce dissacrante che si vorrebbe mettere in scena nel film. In realtà la pellicola di Lubitsch è un esempio mirabile di come la fantasia e l'inventiva intelligente del cinema possano confortare di fronte agli orrori dell'umanità. Il titolo italiano, Vogliamo vivere!, elimina la semplice bellezza del lampante riferimento all'Amleto di Shakespeare che avrebbe avuto probabilmente più senso mantenere intatto.
La parola ai giurati (1957)
Titolo originale: 12 Angry Men
Uno dei rari casi in cui la modifica del titolo dall'inglese all'italiano si rese necessaria perché il senso del titolo originale sarebbe risultato poco comprensibile al pubblico italiano. Il meraviglioso film di Sidney Lumet racconta la storia di una giuria popolare che si riunisce per decidere le sorti giudiziarie di un ragazzo nero, accusato dell'omicidio del padre. Un esordio folgorante per Sidney Lumet, che uscì nelle sale con il titolo 12 Angry Men, un riferimento ai dodici uomini che compongono una giuria popolare in un tribunale americano. Un dettaglio probabilmente sconosciuto in Italia, dove si è preferito modificarlo in La parola ai giurati. Curioso sottolineare come in altre nazioni europee si decise di lasciarlo inalterato.
Il braccio violento della legge (1971)
Titolo originale: The French Connection
French Connection è un termine utilizzato per descrivere la criminalità organizzata marsigliese che s'impegnò nel trafficare eroina dalla Francia al Nordamerica intorno agli anni '40. Robin Moore decise d'intitolare The French Connection il suo romanzo, ispirato ad un famoso sequestro di droga in ambito internazionale proprio di quel periodo. Ispirandosi liberamente al romanzo di Moore, William Friedkin all'inizio degli anni '70 gira The French Connection, un poliziesco potente e memorabile, con protagonisti Gene Hackman e Roy Scheider. Cinque premi Oscar, tra cui la statuetta al miglior film, per una pellicola che la traduzione italiana decise di stravolgere nella titolazione: Il braccio violento della legge è un riferimento piuttosto macchinoso all'esistenza estremamente violenta dei due protagonisti.