Quando, lo scorso 16 gennaio, su Apple TV+ è stato trasmesso Salve, signora Cobel, episodio d'apertura della stagione 2 di Scissione, le sorti della serie creata da Dan Erickson erano tutt'altro che scontate. C'era un motivo, in particolare, per temere che Scissione potesse passare un po' in sordina e rimanere relegato a una nicchia di spettatori: la lunghissima attesa per il suo ritorno in TV. La prima stagione era andata in onda tra il febbraio e l'aprile del 2022; da allora, la relativa lentezza della produzione e lo sciopero degli sceneggiatori hanno fatto sì che, per l'uscita della seconda stagione, si siano dovuti aspettare quasi tre anni. Una 'pausa' tanto estesa quanto rischiosa, considerando le abitudini di fruizione del pubblico odierno, ma che alla resa dei conti non ha impedito a Scissione di replicare il successo del 2022 e di presentarsi in prima fila per la premiazione degli Emmy Award 2025.
La serie di Dan Erickson dall'esordio nel 2022 alla pole position agli Emmy

Alla 77esima edizione dei trofei televisivi americani, infatti, la serie distopica creata da Dan Erickson ha raccolto un lauto totale di ben ventisette nomination, quasi il doppio rispetto alle quattordici della stagione inaugurale. E in attesa della cerimonia principale, fissata per domenica 14 settembre, il nostro pronostico è che Scissione andrà incontro a una sorta di plebiscito, con ottime chance di prevalere in quasi tutte le categorie di maggior peso e di raccogliere un bottino perfino superiore rispetto agli "assi pigliatutto" delle scorse edizioni: un anno fa Shogun aveva vinto quattro Primetime Emmy (miglior serie, regia, attore e attrice) e diciotto statuette complessive, mentre prima ancora la stagione finale di Succession era stata insignita di sei Emmy Award per miglior serie, regia, attore, attrice, attore supporter e sceneggiatura. Dopo queste piogge di trofei è possibile che Scissione faccia ancora meglio, sbaragliando la concorrenza fra le serie drammatiche?

In realtà, il consenso per Scissione era nato già tre anni fa, con la sua stagione iniziale. La storia delle "vite parallele" di un piccolo gruppo di impiegati della Lumon Industries, sottoposti a un esperimento che ha separato le loro esistenze private da quelle nell'ambiente lavorativo, aveva conquistato gradualmente tanto la critica quanto il pubblico, fino a diventare uno dei titoli di maggior prestigio nel catalogo di Apple TV+. I membri dell'Academy televisiva non avevano tardato a prendere nota e, pochi mesi più tardi, avevano attribuito a Scissione ben quattordici nomination; ma in un'edizione segnata dal testa a testa fra Squid Game e Succession, la serie di Dan Erickson aveva dovuto accontentarsi di due Emmy per la colonna sonora e il design dei titoli, a cui si sarebbero poi aggiunti due Writers Guild Award (miglior serie drammatica e miglior nuova serie) e tre nomination ai Golden Globe.
Le previsioni sugli Emmy: Scissione sarà l'asso pigliatutto?

Tre anni dopo, Scissione è di nuovo in concorso agli Emmy Award, ma stavolta circondato dall'aura del superfavorito. Il teso e incalzante finale di stagione, Cold Harbor, dovrebbe aggiudicarsi senza troppe difficoltà i premi per la regia di Ben Stiller e la sceneggiatura di Dan Erickson, e hanno buone possibilità di vittoria anche vari componenti del cast. Adam Scott, già candidato tre anni fa per il ruolo del protagonista Mark Scout, impiegato determinato a battersi per la propria libertà, se la vedrà soprattutto con Noah Wyle per il dramma ospedaliero The Pitt e con il veterano Gary Oldman, mattatore del poliziesco britannico Slow Horses; mentre per Britt Lower, alla sua prima candidatura come miglior attrice per il doppio ruolo di Helly R. e della sua alter ego Helena Eagan, si profila una sfida a tre con la grintosa Bella Ramsey del thriller post-apocalittico The Last of Us e con Kathy Bates per Matlock, ultimo ruolo della sua illustre carriera.

Ancora più incerta risulta la gara fra gli interpreti supporter, con ben sette candidati per ogni categoria e una sostanziosa presenza dei membri del cast della terza stagione di The White Lotus, che con ventitré nomination è la seconda serie drammatica più candidata dell'anno dopo Scissione. Come miglior attore supporter Scissione schiera Zach Cherry, Tramell Tillman e John Turturro, con Turturro tra i potenziali favoriti subito dopo un altro volto noto del cinema, il Sam Rockwell di The White Lotus. Fra le attrici supporter, invece, la nostra previsione è una vittoria di Patricia Arquette per il suo ritratto della losca e ambigua direttrice Harmony Cobel, anche in virtù del vantaggio garantitole dalla concorrenza 'interna' fra le quattro interpreti di The White Lotus candidate in questa categoria. E con tali presupposti, appare decisamente probabile che Scissione otterrà a furor di popolo anche l'Emmy come miglior serie drammatica, surclassando la dark comedy antiborghese firmata da Mike White per la HBO.
Un'oscura fantascienza per raccontare il nostro presente

In tal senso, c'è un elemento che accomuna l'opera a tinte sci-fi di Dan Erickson al massimo beniamino degli Emmy nell'ultimo lustro, Succession: la loro essenza di prodotti decisamente 'sofisticati', in particolar modo nella scrittura e nella costruzione narrativa, e capaci al contempo di far presa sul proprio pubblico di riferimento. Certo, Scissione non può contare su gigantesche platee di spettatori, né tantomeno sulla grandeur dai toni epici di serie quali Il trono di spade o Shogun (il trionfatore agli Emmy dello scorso anno), ma in compenso rientra a pieno diritto nell'ambito della cosiddetta prestige TV: racconti seriali incentrati su temi di portata universale e realizzati con innegabili ambizioni artistiche, senza scendere ad eccessivi compromessi per venire incontro ai gusti del grande pubblico. Insomma, titoli che, per un verso o per l'altro, sfidano l'algoritmo e adottano un linguaggio specifico per parlarci del mondo in cui viviamo e delle sue contraddizioni.

Così come Succession, mediante il registro grottesco, metteva alla berlina le storture del capitalismo e la crisi di valori di una società ipermaterialista, Scissione utilizza i codici di un cupo thriller fantascientifico per esplorare il senso di alienazione di individui schiacciati dall'ideale di una produttività esasperata, al punto da rendere impossibile conciliare i vari aspetti del sé. Ci si può considerare davvero liberi laddove le logiche del lavoro spingono a trasformarsi in automi deumanizzati? È il dilemma con cui si scontrano Mark, Helly e gli altri comprimari di Scissione, nel tentativo di capire chi sono davvero e di riconquistare un'autentica 'pienezza'; ed è un interrogativo cruciale della nostra contemporaneità. Al di là dei gusti personali e delle tendenze della critica, gli Emmy - come gli Oscar per il cinema - finiscono spesso per riflettere lo "spirito del tempo"; e Scissione è una serie che, forse più di ogni altra, rivolge lo sguardo sui lati oscuri di una realtà in cui abbiamo paura di riconoscerci.
- Miglior serie drammatica: Scissione (runner-up: The Pitt)
- Miglior regista: Ben Stiller, Scissione (runner-up: John Wells, The Pitt)
- Miglior attore: Adam Scott, Scissione (runner-up: Noah Wyle, The Pitt)
- Miglior attrice: Britt Lower, Scissione (runner-up: Bella Ramsey, The Last of Us)
- Miglior attore supporter: Sam Rockwell, The White Lotus (runner-up: John Turturro, Scissione)
- Miglior attrice supporter: Patricia Arquette, Scissione (runner-up: Carrie Coon, The White Lotus)
- Miglior sceneggiatura: Dan Erickson, Scissione (runner-up: Mike White, The White Lotus)