Scissione è tornata dopo tre anni e ci ha lasciato ancora una volta con il fiato sospeso. Sperando di non dover aspettare altrettanto tempo per vedere il prosieguo - ma il regista Ben Stiller ha già dichiarato che non sarà così, anche perché i problemi dietro le quinte dovrebbero essere risolti - cerchiamo di capire in che modo questa conclusione è il perfetto contraltare di quella del ciclo inaugurale. Ma attenzione agli spoiler
Scissione 2: un finale al cardiopalma
L'epilogo della seconda stagione della serie Apple TV+, uno dei fiori all'occhiello della piattaforma, reitera in un certo senso quanto fatto col folgorante ciclo inaugurale. Era impossibile replicare quella tensione narrativa, quei pochi minuti degli interni nei panni degli esterni, quel clamoroso colpo di scena, quel "Lei è viva" strozzato, ma quest'ultimo episodio ci è andato sicuramente molto vicino. Una corsa contro il tempo per riuscire a liberare Gemma (Dichen Lachman) prima che perda per sempre coscienza di sé e venga fatta fuori dalla Lumon.

Ci sono molti momenti stridenti come la banda del reparto Coreografia & Meraviglia che suona a più non posso, mentre Mr. Milchick (Tramell Tillman) viene rinchiuso in una stanza e Helly (Britt Lower) e Dylan (Zach Cherry) provano a far guadagnare tempo a Mark (Adam Scott). Tanti i momenti surreali presenti che forse spezzano un po' il ritmo, altri estremamente toccanti come la coppia di interni che preme insieme l'ultimo pulsante del progetto Cold Harbor (titolo dell'episodio).
Scontro tra pari nella serie Apple TV+

Una delle trovate più geniali del finale di Scissione 2 è sicuramente il dialogo tra Mark esterno e Mark interno attraverso un registratore ed un montaggio ad hoc (qui Adam Scott dà veramente il meglio di sé). I due si confrontano finalmente e capiamo quanto (giustamente) l'interno si fidi poco dell'esterno e siano per davvero due personalità separate, con desideri e "vita" propria, lo stesso vale per gli altri protagonisti. Questo fino alla fine, dato che ognuna delle anime di Mark sembra scegliere una donna diversa tra Gemma e Helly.

Con Mrs. Cobel dalla parte di Mark e della sorella, la Lumon sembra necessariamente perdere terreno, e scopriamo nuovi elementi come il ruolo delle capre nel disegno generale - richiamando gli antichi sacrifici pagani e questa sorta di religione-fanatismo che sembra guidare il mondo raccontato dallo show. Da Gwendoline Christie al poker di attori protagonisti, tutti fanno un lavoro egregio nelle proprie performance per farci empatizzare con tutte le parti coinvolte.
Il destino dei personaggi

In questo finale sembra vincere l'amore sulla scienza degli esperimenti tremendi della Lumon. Se lasciamo in sospeso il destino di Irving (messo su un treno da Burt) e Dylan (che chiede al proprio esterno di terminare la scissione), altrettanto si può dire del triangolo protagonista oramai diventato un quadrangolo. Mark infatti riesce a riunirsi con Gemma ma una volta che l'ha fatta uscire, divisi simbolicamente da una porta a vetri, ha un momento di titubanza e Helly lo attira all'interno.

Una sequenza sicuramente straziante. Non poteva che essere diretto da Ben Stiller e scritto dal creatore Dan Herickson quest'episodio. Il montaggio si dimostra ancora una volta fondamentale in quelle scene finali, soprattutto quando c'è un continuo scambio tra 'scissi' e 'non scissi' per i coniugi Scout. Ancora una volta, la (fanta)scienza migliore è quella che proviene dall'amore... e dal cuore.
Conclusioni
Il finale di Scissione 2 ci regala un’ora e venti di emozioni, concentrandosi soprattutto sul destino dei personaggi e sul triangolo al centro della storia. Mark sarà portato a fare una scelta mentre prova a salvare la moglie da poco ritrovata. La regia di Ben Stiller e il montaggio sono il fiore all’occhiello di questa puntata, per esaltarne l’aspetto visivo mentre gli interpreti raggiungono nuove vette interpretative. Non si poteva replicare il folgorante ciclo inaugurale, ma ci si è andati sicuramente molto vicino.
Perché ci piace
- Il dualismo in tutte le sue forme.
- La tensione narrativa crescente.
- La regia e il montaggio.
- Le interpretazioni degli attori, Adam Scott su tutti.
Cosa non va
- Era impossibile replicare la scena clou del finale del ciclo inaugurale.
- Alcuni momenti forse troppo surreali e stridenti alla ritmo.