Recensione Half Nelson (2005)

Un dramma sobrio e asciutto, mai urlato, ma piuttosto suggerito sottovoce dall'uso della macchina a mano che va a indagare il volto intenso dello straordinario Ryan Gosling

Schegge di Brooklyn

Dan Dunne è un giovane insegnante di scuola e allenatore di basket della squadra femminile del liceo. Intelligente e brillante, dotato di fascino, capace di motivare i suoi allievi nonostante le difficoltà legate all'insegnamento nella periferia povera della metropoli, Dan vive un profondo tormento interiore che lo porta a consumare la sua esistenza, fuori dal lavoro, nell'abuso alcool e droghe pesanti. Sarà la nascita dell'amicizia con la sua allieva Drew, testimone silenziosa dei suoi stravizi, a scuotere Dan dal suo torpore esistenziale e a fargli prendere coscienza della separazione delle due diverse esistenze che lo stanno distruggendo.

Half Nelson è il nome di una mossa di wrestling che il regista Ryan Fleck utilizza come abile metafora dell'esistenza condotta dal suo protagonista. Un dramma sobrio e asciutto, mai urlato, ma piuttosto suggerito sottovoce dall'uso della macchina a mano che va a indagare il volto intenso dello straordinario Ryan Gosling. Lo script, inizialmente pensato e scritto per un interprete più anziano, sicuramente over trenta, ha incontrato l'insistenza di Gosling che, per ottenere il ruolo, ha passato numerose settimane nelle scuole di Brooklyn al seguito di un vero professore. Insegnante disilluso e autodistruttivo, Dan stringe amicizia con la giovane Drew, sorella di un piccolo spacciatore dei bassifondi che pretende di far parte della sua vita portandola con sé a riscuotere il denaro nel suo giro di consegne, e questo rapporto tra l'insegnate bianco e la giovane allieva afroamericana, rapporto visto con sospetto, viene scandagliato dal regista con essenziale e intensa sobrietà. Lo script si caratterizza, infatti, per la capacità di focalizzare l'attenzione sui momenti significativi, primi tra tutti gli scambi di battute asciutti e telegrafici che caratterizzano il rapporto di Dan con la sua allieva, ma anche con i colleghi di scuola, la ex fidanzata e la madre.

L'interpretazione notevole di Gosling, nonché del resto del cast, viene ulteriormente sottolineata dalla regia aspra e netta in puro stile indipendente che, oltre all'ampio uso della macchina a mano, si connota di colori sgranati, luci basse e raccordi di montaggio secchi in perfetto stile documentaristico. Questo linguaggio così nitido e privo di abbellimenti amplifica ulteriormente la forza del dramma, creando un senso di inquietudine che ben rappresenta il disagio interiore vissuto dal protagonista, pur nella semplicità di un'esistenza come tante. Le scene di vita quotidiana di Dan sono, spesso, intervallate da stralci delle sue lezioni. Half Nelson, infatti, nasconde, come il suo protagonista, una doppia anima svelando poco per volta una dimensione politico-filosofica che si concentra sulla situazione storica degli USA, sulla lotta per il rispetto dei diritti civili, sullo sviluppo del libero pensiero. Ideologie tanto più importanti in una classe di afroamericani come quella in cui insegna Dan, il cui intento di docente è quello di guidare i suoi allievi verso una maggiore consapevolezza del potere del singolo individuo là dove il crollo delle utopie e dell'idealismo ha lasciato il posto solo a desolazione intellettuale, la stessa che ha colpito il protagonista condizionandone l'esistenza quotidiana fino a sfociare in dramma personale.

Movieplayer.it

3.0/5