Il ViewConference di Torino è sempre l'occasione per sentir parlare una serie di artisti e tecnici che normalmente si tengono ai margini del palcoscenico dell'intrattenimento moderno, perché il loro ruolo, per quanto prezioso e fondamentale, non è paragonabile a quello degli interpreti, delle star che per loro natura sorreggono sulle proprie spalle il peso della promozione di un progetto. Ciò non toglie che sia sempre interessante sentire quello che gli artisti dietro le quinte hanno da raccontare, in modo particolare quando sono responsabili di un progetto attesissimo dagli appassionati di animazione come Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia.
Leggi anche: La recensione di Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia: 50 sfumature di frigo
Se il film era così atteso è perché rappresenta un passaggio fondamentale per il mondo dell'animazione occidentale, abituato a considerare i bambini il suo (unico) pubblico. Sausage Party si allontana da questo concetto con grande veemenza e mette in scena quello che in tanti hanno chiamato food porn scherzando sulla dicitura in voga su internet per tutt'altro scopo. Ma se questa definizione ha senso è perché il film di Conrad Vernon un porno lo è quasi, ma le sue scene spinte non sono interpretate da uomini e donne, bensì frutta, verdura e cibi in generale. Per questa particolarità ci è sembrato interessanti fare qualche domanda ad uno dei suoi realizzatori, per sentire dalle parole dello stesso Vernon se avvertivano l'attesa per questo film nel corso delle realizzazione, quanto sia stato difficile convincere qualcuno a produrlo e soprattutto come sono arrivati a tenere alto il livello produttivo con un budget inferiore a quello della concorrenza diretta. Sentiamo cosa ci ha raccontato!