Mahmood parteciperà a Sanremo 2024, che prenderà il via il 6 febbraio, presentandosi sul palco dell'Ariston come uno dei favoriti, dopo aver vinto per due volte il festival (nel 2014 con Soldi e nel 2022, in coppia con Blanco, con Brividi).
A qualche giorno dalla fine della kermesse, il 16 febbraio, arriverà quindi in vendita il nuovo album Nei Letti degli Altri, che conterrà anche il brano in gara Tuta Gold. I fan potranno invece applaudire dal vivo il proprio beniamino grazie al tour europeo in partenza ad aprile, e che si concluderà il 17 e il 18 maggio al Fabrique di Milano, e con il Summer Tour 2024 che lo vedrà impegnato nei principali festival italiani dal 19 luglio.
Un progetto che riflette sul passato
Prima dei suoi impegni al Festival di Sanremo, Mahmood ha presentato alla stampa il suo nuovo album Nei letti degli altri, a cui ha iniziato a lavorare quasi due anni e mezzo fa e il cui titolo si ispira all'idea che sia il luogo sicuro in cui si torna la sera, "dove esorcizziamo un po' i nostri problemi, portiamo le persone che amiamo di più". L'artista ha aggiunto: "Per me è anche un luogo di autoanalisi. Ho avuto anche l'opportunità di viaggiare tanto, stare in tanti letti diversi di tanti hotel. Negli ultimi tre anni sono successe tante cose, ho dovuto cambiare molto nel giro di pochi mesi. Il letto è stato un po' quello del mio primo appartamento in affitto, ma anche quello di casa di mia madre. In più il letto è il posto in cui veniamo traditi o dove tradiamo, è un elemento che per me ha tantissimi significati, che esprimo in questo disco. Credo poi che sia il luogo in cui ho pensato, ho suonato tanto, e ho esorcizzato tanti demoni".
L'album è infatti frutto di un percorso e di una ricerca anche a livello di suoni e produzione, dove si ritrovano le influenze e le collaborazioni speciali che sono seguite ai viaggi all'estero, una continua sperimentazione in cui, prendendo spunto da momenti di vita vissuta, l'artista tesse la trama dei propri brani facendoli vibrare in una dimensione artistica e sonora dalle molteplici contaminazioni.
Mahmood ha spiegato: "A livello emotivo sento di essere maturato molto. Credo che questo disco mi abbia fatto un po' tornare alle origini: ho pensato al punto di partenza, a perché ho iniziato a fare questo lavoro, al modo di raccontare le storie". L'esperienza personale si è quindi intrecciata con quella professionale: "Negli ultimi due anni e mezzo sono cambiato tanto, anche a livello personale, per quanto riguarda come gestire i rapporti con le persone nuovo che ho conosciuto".
La canzone di Sanremo
Il brano Tuta Gold, che presenterà a Sanremo, rappresenta poi "il nucleo" di Nei letti degli altri: "Ho colto veramente tanti lati di me in questo disco e tanti lati di come io ho visto le persone che ho conosciuto negli ultimi anni. Tuta gold credo che sia il brano giusto da presentare a questo Sanremo. Sono mega felice di partecipare a questo festival. Tornerei a Sanremo quasi tutti gli anni e, comunque, avendo lavorato così tanto a questo album per due anni e mezzo, credo che sia il modo migliore per poterlo farlo conoscere alla gente, la vetrina migliore".
La canzone sarà diversa rispetto a quelle presentate al teatro Ariston in precedenza: "La canzone è difficile e ti lascia poco tempo per respirare sto vivendo questa esperienza come fosse la prima volta". Mahmood ha inoltre voluto precisare: "Non è reggaeton come qualcuno ha scritto, è baile funk con un ritornello forte. L'ho scritta l'estate scorsa dopo un rave di quattro giorni alle porte di Berlino. Parla di ricordi di un amore adolescenziale e di momenti meno felici, ma con un risvolto positivo perché sono eventi che mi hanno reso più forte. Rappresenta la maturità emotiva che questo disco mi ha regalato".
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Il ritorno all'Ariston
Tornare a Sanremo, nonostante le vittorie ottenute in precedenza, suscita sempre un po' di tensione: "Sono ancora più agitato. Sto studiando un po' di più: nel brano ci sono tante parole, c'è poco tempo per respirare, mi sto preparando davvero tanto. Lo sto vivendo come se fosse la prima volta, anche se sono maturato. A livello emotivo sono cambiato, anche nel relazionarmi con le persone. Prima magari mettevo più barriere quando conoscevo gente nuova, cercavo di essere simpatico a tutti i costi, per timidezza o altro non riuscivo a empatizzare subito. Ora sto cercando di essere più sincero, ma soprattutto con me stesso".
Nella serata di venerdì 9 febbraio, dedicata alle cover, Mahmood si esibirà con il brano Come è profondo il mare di Lucio Dalla, accompagnato dai Tenores di Bitti Remunnu 'e Locu, gruppo storico di canto a tenore, nato nel 1974. L'artista ha motivato la sua scelta dichiarando: "È una canzone tra le più belle di sempre, ci sono legato. Nell'album Ghettolimpo c'era Icaro è Libero e dunque mi piaceva proseguire sul filone della libertà perché il mare è come il pensiero: non lo puoi recintare. Trasmettere questo senso di libertà attraverso questa canzone credo sia molto forte sul palco dell'Ariston e in più si aggiunge questo elemento che rappresenta un po' la Sardegna, la terra di origine di mia madre: i Tenores di Bitti rappresentano le mie origini".
Il concetto di libertà è particolarmente importante per Mahmood: "La libertà artistica è l'unica cosa che mi permette di fare questo lavoro mantenendolo la mia passione. Credo che se dovessi lavorare in banca o in uno studio dentistico, probabilmente, tornerei comunque a casa la sera e continuerei a scrivere canzoni, per me. Ogni tanto ci penso perché faccio l'errore di dare tutto un po' per scontato. Un anno fa mi lamentavo tanto quando il lavoro era intenso, quando devi stare in studio fino alle due, svegliarti presto... Ma io ci rimango proprio perché sono libero di farlo, è una mia scelta. Il mio modo di vivere la musica è sempre in maniera totalmente libera, anche nel creare, nell'avere la possibilità di lavorare con tanti produttori diversi".
La spiegazione del titolo dell'album
Lo spazio personale del letto, nelle canzoni che compongono la tracklist, si fa amplificatore di emozioni comuni, è un luogo e un simbolo in cui tutto accade: si dorme, si sogna, ma si rimane anche svegli a pensare, soffrire, amare, leggere, osservare, e il tempo assume varie velocità. Nei confini del letto ci si confronta con se stessi e si esplorano i rapporti umani; il microcosmo fatto di lenzuola e cuscini diventa una scenografia di vita, la metafora di una casa in cui potersi rifugiare, un posto sicuro in cui si sa che si può sempre far ritorno. Mahmood ha sottolineato: "Racconta quadri di vita differenti. E l'elemento che collega tutti questi pezzi, queste sfere di vita quotidiana, è sempre legato al mio immaginario, al mio modo di raccontare le cose, raffigurato dalla cover realizzata da Frederik Heyman. Ci sono io che ascolto i provini del disco, poi c'è Gundam, la prima statuina che ho comprato in questa stanza. Nella piscinetta sotto il letto ci sono le carpe che rappresentano il mondo manga giapponese. Il letto è il cuore del disco quindi la cosa più visibile della cover. La candela serve per la luce e riassume la confidence che c'è in una camera da letto".
La creazione del nuovo progetto ha permesso a Mahmood di collaborare con numerosi produttori e artisti, esplorando in questo modo vari lati della sua personalità e diversi generi musicali, senza però dimenticare il lavoro compiuto con Marcello Grilli e Francesco Fugazza che considera i suoi "angeli custodi". Tra i brani ci saranno dei featuring, come quelli di Tedua e Chiello nel brano Paradiso. Il cantante ha anticipato: "Per la prima volta non canterò il ritornello di una mia canzone. Lo canterà Chiello, per me è un piccolo capolavoro".
Tra i brani anche Sempre Jamais, collaborazione con la cantante belga Angèle.
Le prime anticipazioni sui brani
Mahmood ha regalato anche degli aneddoti legati alla creazione di alcune delle canzoni. Nei letti degli altri è nata una sera a Manchester: "La sera siamo andati in questo locale dove doveva esserci una serata disco, ma era vuoto e c'era più gente fuori che fumava rispetto a quella dentro che ballava. Ho bevuto un paio di gin tonic e ho iniziato a scrivere questa canzone. Ero in un periodo in cui avevo iniziato a ragionare sugli sbagli che ho commesso in passato e che continuavo a commettere anche in quel momento, soprattutto nelle relazioni. A volte tendo a giustificarmi troppo invece che capire perché si agisce in un determinato modo. Nei letti degli altri è una canzone che mi ha fatto capire tante cose di me. La frase che racchiude un po' il senso di questa canzone è 'Potremmo parlare anziché immaginarci nei letti degli altri per dimenticarci'. Questa frase me la sono ripetuta tante volte, ma soprattutto quando sei in una relazione a distanza magari ti vedi poco con l'altra persona e nei giorni in cui non ti vedi pensi al peggio, immagini la persona amata nel letto di un altro. Sono sbagli in cui sono caduto tante volte, rifacendo gli stessi errori".
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Tutti contro tutti è nata ancora prima di Brividi, durante un periodo difficile che stavo attraversando: "Sei felice, ti prendi la prima casa in affitto e ti brucia il palazzo. E devi tornare a trent'anni a casa di tua madre perché stai un attimo inguaiato. Rappresenta quel periodo della mia vita".
Nel tuo mare è invece molto autobiografica: "Credo sia uno dei brani più intimi del mio disco. Parla di una delle mie relazioni più importanti, della difficoltà che si affronta a volte nel dover lasciare andare qualcosa. Non vuoi, ma devi farlo".
La propria vita si intreccia con la musica
Le esperienze del passato, che alimentano la creazione di molti brani come accaduto in passato con Soldi in cui parla del rapporto con il padre, sono diventate fonti di ispirazione: "A volte parlo di situazioni spiacevoli successe in passato. Ringrazio di avere avuto tutte queste situazioni, anche un po' infelici, che sono successe nella mia vita perché ho avuto la fortuna di riuscire a superarle in un modo o nell'altro, in una maniera che mi hanno fatto diventare più grande anche a livello emotivo. L'unica cosa che posso fare è raccontare la mia esperienza e cercare di essere il più sincero possibile nel raccontarla".
Con sua madre, invece, il rapporto è sempre stesso, nonostante i problemi vissuti nel dover ritornare a casa sua dopo l'incendio: "L'indipendenza ti ha cambiato, non riesci più a riconoscere del tutto quel posto. Per me è stato un po' pesante, ma non per mia mamma. Io con lei ci vivrei sempre, siamo come Cip e Ciop, ma hai bisogno della tua indipendenza. Quando le ho detto 'Vado di nuovo a Saremo' è stata felicissima, nob vede l'ora".