Tutta colpa dell'amore. Con una magliettina rosa con su scritto sopra "ritirato", il leggendario Taro Sakamoto, l'assassino temuto dai suoi nemici e apprezzato dai suoi colleghi, decide di abbandonare la sua vita insanguinata per mettere su famiglia. Così cominciano le avventure intitolate Sakamoto Days su Netflix, portando in vita il manga di Yuto Suzuki che negli ultimi anni ha conquistato una vasta schiera di fan. Ma il primo episodio è solo l'inizio di questo lungo ritiro dai giochi pericolosi. Ecco che cosa è successo e che cosa ci aspettiamo che possa succedere.
Sakamoto Days: giorni di pace dopo una vita di battaglie
Il primo episodio di Sakamoto Days si è presentato come un mix ben calibrato di azione e commedia, offrendo alcuni spunti di profondità narrativa. Un po' come nel caso di La via del grembiule - Lo yakuza casalingo, anche qui ritroviamo un criminale che decide di cambiare vita. Il leggendario sicario Taro Sakamoto, dopo una vita piena di uccisioni e massacri, ora "si è innamorato, si è sposato, è diventato padre ed è ingrassato".
La trama si apre con una scena domestica apparentemente ordinaria: Sakamoto gestisce un mini-market a conduzione familiare, ha una moglie affettuosa e una vita tranquilla. Ma presto viene rivelato che il suo passato sanguinario non l'ha del tutto abbandonato e nonostante il suo aspetto paffuto, lui è ancora quell'agile, letale assassino. Il primo a scoprire tutto ciò è Shin, un giovane e talentuoso sicario con capacità telepatiche. Shin viene inviato per convincere Sakamoto a tornare nel mondo del crimine. Tuttavia, ciò che segue è una serie di eventi che mettono in evidenza la determinazione di Sakamoto a proteggere la sua nuova vita e, al tempo stesso, la sua incredibile abilità nel gestire ancora le situazioni più pericolose.
Il primo episodio adatta fedelmente i primi capitoli del manga, catturando lo spirito ironico e dinamico che ha reso l'opera originale così amata. I dialoghi, in particolare quelli tra Sakamoto e Shin, riescono a bilanciare momenti di tensione con un umorismo brillante e mai forzato.
Sakamoto e Shin a ritmo di pallottole sullo schermo
Taro Sakamoto è un personaggio buffo che ha ancora molto da mostrare al pubblico: la sua stazza imponente e il suo atteggiamento bonario contrastano con le sue abilità assassine. Nonostante abbia lasciato alle spalle il mondo del crimine, il suo istinto e la sua precisione da sicario emergono in ogni movimento.
Shin, d'altra parte, è un complemento adatto a Sakamoto. La sua capacità di leggere la mente porta a momenti di interazione spesso esilaranti ma anche pratici. D'altronde, Shin compensa i silenzi di Sakamoto. La scena in cui legge i pensieri di Sakamoto per anticipare i suoi movimenti durante uno scontro è non solo divertente, ma anche dinamico per la narrazione. Anche i personaggi secondari, come la moglie di Sakamoto, Aoi, che, pur avendo un ruolo minore in questo episodio, riesce a trasmettere un senso di calore e sicurezza che ben spiega la motivazione del protagonista per proteggere la sua famiglia.
Aspetti tecnici: animazione e differenze col manga
Dal punto di vista tecnico, l'anime presenta luci e ombre. Lo studio d'animazione ha svolto un buon lavoro nel catturare l'estetica vivace e stilizzata del manga, ma alcuni elementi della grafica, in particolare nei volti di alcuni personaggi, risultano meno incisivisi. Ed è un peccato questa rigidità rispetto all'intensità visiva delle tavole originali, ricca di dettagli.
Ciò nonostante, la regia compensa con una messa in scena creativa in altri momenti: la scena in cui Sakamoto utilizza oggetti comuni del negozio come armi improvvisate è un esempio ben riuscito, anche nell'animazione, di come l'anime riesca a mescolare il quotidiano con l'eccezionale, creando situazioni uniche e memorabili.
Per i fan di lunga data, il primo episodio rappresenta un adattamento rispettoso, ma non privo di differenze. La narrazione segue fedelmente il manga, ma alcune scene sono state leggermente semplificate o abbreviate. Per esempio, il confronto tra Sakamoto e Shin nel negozio è meno dettagliato rispetto al manga, perdendo alcune sfumature che enfatizzavano l'abilità strategica di Sakamoto. Tuttavia, l'anime compensa con l'aggiunta di elementi visivi e musicali che arricchiscono l'esperienza. Le espressioni facciali del protagonista, spesso esilaranti nella loro impassibilità, sono rese in modo efficace, mantenendo l'umorismo che caratterizza l'opera originale.
Cosa aspettarci nei prossimi episodi
Il primo episodio pone alcune promesse, ma è con l'introduzione di nuovi personaggi e antagonisti che ci aspettiamo che Sakamoto Days salga di livello, esplorando ulteriormente il passato del protagonista e le sue dinamiche con il mondo criminale, senza perdere il suo tocco comico.
Le sfide che attendono Sakamoto e Shin saranno probabilmente sempre più difficili e creative, offrendo agli spettatori azione, risate e momenti di riflessione. Se l'anime saprà superare i limiti tecnici e mantenere l'attenzione sulla profondità dei personaggi, potrebbe diventare una delle sorprese più piacevoli della stagione.
Conclusioni
Con il primo episodio, Sakamoto Days dimostra di avere il potenziale per conquistare sia i fan del manga sia i nuovi spettatori. Pur con alcune imperfezioni tecniche, riesce a trasmettere l'essenza dell'opera originale, offrendo una miscela di azione, umorismo e calore umano. Una serie da tenere d'occhio, soprattutto perché l'avventura del sicario ritirato è appena iniziata.
Perché ci piace
- Narrazione e animazione coinvolgenti tra azione e umorismo.
- I personaggi sono ben bilanciati, con dinamiche interessanti tra i complementari Sakamoto e Shin.
Cosa non va
- La grafica talvolta è poco curata rispetto alla ricchezza di dettagli del manga e potrebbe deludere qualche fan più esigente.