L'animazione è un potente strumento di sensibilizzazione su determinati argomenti, come la diversità, di qualunque tipo essa sia, grazie anche al fatto che, nel bene e nel male, viene ancora visto come un tipo di linguaggio per bambini. I lungometraggi di questo tipo si stanno allora sbizzarrendo nel ribaltare le conoscenze del pubblico, grande o piccolo che sia, sulle figure più mitologiche, come ad esempio Bigfoot o Yeti.
Siamo tutti cresciuti, soprattutto se appassionati del genere piratesco, con miti e leggende riguardo il Kraken, il temibile mostro marino fatto di tentacoli capace di distruggere intere imbarcazioni durante le tempeste e fagocitarle in un sol boccone. Ma cosa accadrebbe se in realtà i Kraken non fossero così terrificanti e pericolosi? Partiremo da questo assunto nella recensione di Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, il nuovo film DreamWorks al cinema dal 5 luglio con Universal Pictures Italia.
La principessa con i tentacoli
Diretto da Kirk DeMicco e Faryn Pearl e intitolato in originale Ruby Gillman, Teenage Kraken, Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli arriva al cinema dopo la presentazione in anteprima al Festival di Annecy. La protagonista che dà il titolo alla pellicola, Ruby Gillman, è una Kraken adolescente di 16 anni che frequenta l'Oceanside High nella cittadina costiera dove i suoi genitori si sono trasferiti per rifarsi una vita. Un incidente casuale le farà scoprire la sua vera natura "mostruosa" (o almeno è così che gli umani e la gente del posto ha sempre visto i Kraken) ma anche la propria natura reale, dato che è l'erede al Trono dei Sette Mari. Ruby diviene così in pratica il corrispettivo di una Principessa Disney ma della DreamWorks, avvicinandosi più alla Fiona di Shrek che già aveva ribaltato il concetto favolistico di damigella in difficoltà.
A questo punto la protagonista dovrà scegliere chi vuole essere e a quale mondo vorrà appartenere, scontrandosi inevitabilmente con le idee dei genitori e con l'ingombrante nonna, la Regina Guerriera (in originale con la voce di una sempre meravigliosa e carismatica Jane Fonda). Si tratta di un film d'animazione in cui il punto di vista è prettamente quello femminile grazie anche alla tre generazioni di Kraken messe in campo (sono le donne a succedere al trono e a potersi ingigantire, proprio come la storia della famiglia reale inglese che tanto ha appassionato pubblico e tabloid). Ad emergere è soprattutto il personaggio della madre di Ruby (doppiato in originale da Toni Collette), una donna che ha fatto di tutto per dare una vita diversa alla figlia e non necessariamente quella che era sua per diritto di nascita. Su questo si potrebbero aprire molteplici parentesi, sui suoi significati e livelli di lettura, e attraverso i dialoghi di confronto tra nonna, madre e figlia emergono tutte le varie sfaccettature sul tema.
Il Gatto con gli Stivali 2 e il nuovo possibile corso della DreamWorks Animation
Gli uomini con i tentacoli
Sono proprio i dialoghi la forza della pellicola, piuttosto che l'animazione, che pecca di sfruttare troppo la CGI e il 3D con un risultato che lascia un po' perplessi dopo le ottime sperimentazioni fatte con Il Gatto con gli Stivali 2: L'ultimo Desiderio (la sorpresa animata dello scorso anno). Nonostante l'uso dell'acqua e dei tentacoli come fossero plastilina con cui giocare da parte degli animatori, il risultato non ci sembra accattivante e fluido e viene adombrato dalla caratterizzazione dei personaggi, che risulta più incisiva e la vera colonna portante del film. Come dicevamo, gli uomini della storia sono alla fine orpello, dal fratello e padre di Ruby allo zio scapestrato riemerso dagli abissi. Ma c'è anche chi sorprende, come l'interesse amoroso della protagonista, che esce dai canoni del ragazzo popolare biondo per proporre finalmente qualcosa di diverso in tal senso. Così come il suo gruppo di amici, tra l'emo e il metal, con l'amico capellone e dark e l'amica catastrofica.
Senza dimenticare il fatto che Ruby viene vista come strana dai compagni anche a causa del colore della pelle ("ma veniamo dal Canada" non ha mai fatto insospettire nessuno, ironicamente). Quello dei Kraken non è l'unico ribaltamento in atto nel racconto: ci voleva anche l'altro lato della medaglia e la rappresentazione della bellezza fatta a persona (o pesce) nell'oceano: le sirene. È così che l'ultima arrivata in città e a scuola, una sirena di nome Chelsea apparentemente iper-popolare ma in realtà intimidita dai compagni e dalla nuova realtà, darà vita ad una sorta di Mean Girls animato, e tanti sono i riferimenti a film cult del genere. Ed è proprio questo in fondo Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli: un nuovo teen movie animato per passare in spensieratezza un'ora e mezza al cinema d'estate col profumo del mare e della salsedine e il rumore delle onde in mente.
Conclusioni
Abbiamo parlato di ribaltamento del punto di vista e delle credenze nella recensione di Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, perché è questo il merito maggiore del nuovo film animato DreamWorks che fa invece un passo indietro a livello tecnico dopo l’ottimo Il Gatto con gli Stivali 2. Ma la storia e la caratterizzazione dei personaggi danno forza alla pellicola rendendola un ottimo intrattenimento per l'estate per tutta la famiglia e soprattutto un interessante spunto di riflessione sul ruolo della donna, a qualsiasi età, nella società odierna.
Perché ci piace
- I dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi, quasi mai banali o scontati.
- Il ribaltamento del punto di vista su mostri marini e sirene.
- Il personaggio della madre di Ruby.
Cosa non va
- L'animazione 3D e "plastilinosa" lascia un po' a desiderare.
- La regia è dinamica ma non ci ha particolarmente colpiti.