Romolo + Giuly 2, la recensione: sempre più (innamorati) pazzi

La recensione di Romolo + Giuly: la guerra mondiale italiana, la seconda stagione che vede protagonisti Alessandro D'Ambrosi e Beatrice Arnera.

Fox Romolo E Giuly 2   Giorgio Mastrota Fortunato Cerlino
Romolo + Giuly 2: Giorgio Mastrota e Fortunato Cerlino in una scena

Nello scrivere la recensione Romolo + Giuly 2, una premessa è d'obbligo: se non avete amato il primo ciclo di episodi difficilmente apprezzerete i nuovi, perché tutti, dagli sceneggiatori agli attori, hanno spinto con decisione sul pedale della follia. Facciamo un piccolo passo indietro: previously on Romolo + Giuly: avevamo lasciato gli innamorati segnati dal confine tra Roma Nord e Roma Sud sommersi da una tempesta infuocata di rifiuti, eruttata direttamente dal Vesuvio. Nella seconda stagione della serie, in onda dal 16 settembre su Fox, la situazione non cambia, anzi, la monnezza dilaga e purtroppo non è solo finzione, vista la situazione in cui versa la vera capitale sotto un'amministrazione che sembra uscita da una serie comica come questa. La storia d'amore tra Romolo Montacchi e Giuly Copulati è surreale, ma nemmeno troppo, tanto da rendere la serie non una semplice commedia demenziale, ma una vera e propria satira politica e di costume. Detto questo,

Roma sommersa dai rifiuti dicevamo: il disastro ambientale ha giovato non poco ai diabolici Giorgio Mastrota (interpretato da se stesso, o da uno che gli somiglia davvero molto) e Don Alfonso (Fortunato Cerlino), che si sono spartiti l'Italia dividendola tra quella del Nord e quella del Sud, tracciando un confine che separa in due proprio la Capitale. Accomunati dall'odio per Roma, Mastrota e Don Alfonso hanno anche pensato bene di creare un campo di concentramento per romani, in modo da estirpare per sempre questa immonda razza di ladroni e cialtroni che, secondo loro, hanno rovinato la Penisola. Per essere sicuri che nessun romano veda più la luce, a ogni esponente di sesso maschile viene messa di forza una cintura di castità. L'unica speranza per Roma è quindi l'amore tra Romolo Montacchi (Alessandro D'Ambrosi) e Giuly Copulati (Beatrice Arnera), che troveranno la forza per liberarsi dalle catene (e dalla castità).

Più Romolo + Giuly per tutti (e per Totti)

Fox Romolo E Giuly 2   Alessandro Dambrosi Tute Arancioni Niccolosenni Jpg
Romolo + Giuly 2: Alessandro D'Ambrosi e Niccolò Senni in una scena

Benedetti dalla luce del "Pupone" (Francesco Totti, l'ottavo re di Roma), che si è prestato per lo spot promozionale, i nuovi episodi di Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana 2 sono un concentrato di tutti i pregi e i difetti della serie, con un risultato completamente folle. Forti di una libertà di scrittura rara, gli autori non hanno messo freni alla loro fantasia, non solo facendo nomi e cognomi di politici, ma creando situazioni surreali che mettono ancora una volta alla berlina vizi e virtù degli italiani. Ecco quindi che all'improvviso sulle immagini compare una grafica anni '80 quando si attraversa un tunnel spazio-temporale che porta nella Cortina del 1984, dove è sempre Capodanno e i litigi vengono risolti a colpi di bombardini, o l'arrivo, da deus ex machina, di Giobbe Covatta nel ruolo di Carlo Marzo, l'ultimo dei comunisti. C'è perfino spazio per una visita all'Inferno dove troviamo, accanto ad assassini e alle persone che dicono "ciaone", ancora lui, Giulio Andreotti, indelebile dalla nostra memoria collettiva.
Non mancano battute triviali e siparietti assurdi, come i riferimenti a realtà estremamente territoriali (la battuta sulla coratella forse non ha lo stesso effetto al di fuori del Grande Raccordo Anulare), ma non si può non riconoscere a Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana la voglia (e l'incoscienza) di scherzare davvero su tutto senza freni, senza inibizioni, scadendo magari a volte nel cattivo gusto ma sempre con il coraggio di mettere in immagini tutto ciò che è passato per la mente degli sceneggiatori.

Fox Romolo E Giuly 2 Beatrice Arnera E Federica Cacciola Martina Dallombra
Romolo + Giuly 2: una scena della nuova stagione

Romolo + Giuly, i protagonisti: "In amore viva le differenze, sennò sai che palle!"

I protagonisti e le new entry: da Luciana Littizzetto a Carlo Conti

Accanto ai sempre più affiatati protagonisti Alessandro D'Ambrosi e Beatrice Arnera, ritroviamo un Fortunato Cerlino che si diverte a fare la parodia del Don Pietro di Gomorra, il personaggio che l'ha reso celebre, e un Giorgio Mastrota che conferma il suo, prima insospettabile, talento comico (in questa seconda stagione messo alla prova anche da Michela Andreozzi, che ha il ruolo di Olimpia Copulati, con cui ha diverse scene). In questa nuova stagione, oltre al già citato Giobbe Covatta, accanto ai protagonisti "storici" ci sono diversi camei che faranno la gioia degli amanti della tv: Cristiano Malgioglio dà la voce alla cintura di castità, Luciana Littizzetto è Dio, poi ci sono anche Carlo Conti, Enrico Papi e Roberto Da Crema (il Baffo delle televendite). A confermare la sua natura di una, nessuna e centomila c'è infine anche Federica Cacciola, alias Martina Dell'Ombra, moltiplicata in diversi ruoli.

Conclusioni

Come detto nella recensione di Romolo + Giuly, la seconda stagione conferma pregi e difetti della serie creata da Michele Bertini Malgarini, Alessandro D'Ambrosi e Giulio Carrieri, spingendo ancora di più sul pedale della satira e della follia: ritroviamo gli innamorati divisi dall’odio tra Roma Nord e Roma Sud, Romolo Montacchi (Alessandro D’Ambrosi) e Giuly Copulati (Beatrice Arnera), in un campo di sterminio per romani, istituito da Giorgio Mastrota e Don Alfonso (Fortunato Cerlino), che si sono spartiti l’Italia. L’unica speranza per Roma e per la Penisola è l’amore tra i due ragazzi.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • L’insospettabile talento comico di Giorgio Mastrota è una piacevole conferma.
  • I diversi camei, da Giobbe Covatta a Luciana Littizzetto, faranno la felicità degli appassionati di tv.
  • L’estrema libertà degli autori, nel bene e nel male, non può che far piacere.

Cosa non va

  • Alcune battute sono molto trash, un gusto che non tutti potrebbero apprezzare.
  • Diversi riferimenti alla cultura romana potrebbero non essere capiti al di fuori del GRA.