Tra i titoli più applauditi finora nelle proiezioni stampa rientra senza dubbio Populaire dell'esordiente Régis Roinsard, e non è difficile comprenderne il motivo. Sulla scia del premio Oscar The Artist, questa commedia romantica briosa e vivace omaggia un altro periodo del cinema classico, gli anni Cinquanta, riproponendo il candore e la leggerezza che animava le screwball comedy dell'epoca. E lo fa a partire da uno spunto decisamente singolare: i campionati di dattilografia che andavano di moda a quei tempi, bizzarra testimonianza di un mondo che desiderava essere "veloce" ad ogni costo. Confezionato in maniera impeccabile dal regista che, pur essendo alla sua opera prima, dimostra di conoscere alla perfezione tutti i meccanismi del genere, Populaire si appoggia anche a un delizioso cast che, oltre ai protagonisti Romain Duris e Déborah François (che sembrano essere usciti fuori da una commedia di Howard Hawks o di Billy Wilder) annovera anche comprimari d'eccezione, tra cui Bérénice Bejo e Miou-Miou. Giunti per presentare il film fuori concorso, il regista Régis Roinsard, il produttore Alain Attal e l'incantevole protagonista Déborah François, rivelano ai giornalisti le fonti di ispirazione che li hanno portati a realizzare questa convincente operetta lieve e nostalgica, destinata sicuramente a un successo "popolare".

Alain Attal: Il motivo per cui i film francesi oggi ottengono successo a livello internazionale è perché hanno il coraggio d'osare e di sperimentare al di fuori dei generi abitualmente considerati come tipici della nostra cinematografia. Gli autori francesi ormai cominciano a dedicarsi a qualunque tipo di film - dalle commedie romantiche al poliziesco, passando per l'horror - che erano solitamente ritenuti appannaggio di altri paesi come Inghilterra e Stati Uniti, spiazzando il pubblico globale. In particolare Populaire ha rappresentato una sfida ancora maggiore, dal momento che il regista era esordiente. A differenza della maggior parte delle opere prime, che di solito sono progetti a basso budget, questo film ha richiesto invece un finanziamento molto elevato dal momento che è un'opera in costume. Alla fine sono stati spesi circa quindici milioni di euro, che hanno reso Populaire una delle produzioni francesi più costose degli ultimi dieci anni. Ma credo che in questo caso la scommessa sia stata vinta.

In Populaire, tuttavia, sono presenti numerosi riferimenti espliciti a commedie del periodo e gli stessi interpreti protagonisti sembrano richiamare star degli anni Cinquanta e Sessanta come Rock Hudson, Cary Grant, Audrey Hepburn e Doris Day.
Certamente, perché, come ho detto, sono un grande appassionato del cinema dell'epoca, e quell'immaginario è ormai dentro di me. Del resto anche la protagonista del film è appassionata delle dive del cinema hollywoodiano e appende nella sua camera foto della Hepburn o di Marilyn, come se fossero le equivalenti delle pop star di oggi quali Britney Spears o Lady Gaga.

Aveva mai utilizzato una macchina da scrivere prima d'ora? Come si è preparata tecnicamente per il ruolo da dattilografa?
Déborah François: Prima di presentarmi al casting ho cercato di prepararmi prendendo in prestito una vecchia macchina da scrivere di mio padre, anche se naturalmente battevo la tastiera solo con due dita, come fa anche Rose all'inizio. Una volta scelta per il ruolo mi sono sottoposta a una dura preparazione, studiando dattilografia per quattro mesi prima di girare, facendo pratica almeno tre, quattro giorni la settimana.
Régis Roinsard: vorrei precisare che per le scene in cui Rose batte a macchina non sono state utilizzate controfigure, tutto quello che vediamo è merito di Déborah!