Rokugatsudou no sanshimai: l'incontro con Kiyoshi Sasabe e Seishiro Nishida
Viaggio alla scoperta della famiglia giapponese, non più tanto tradizionale, con il regista e il protagonista maschile della delicata commedia che ha inaugurato il Wa! Japan Film Festival.
I miei maestri? Prima di tutto Yasujiro Ozu, e poi il neorealismo italiano. De Sica, Germi, i film con la Loren e Mastroianni, in cui le donne sono più forti degli uomini.
Una pasticceria in difficoltà, tre sorelle unite nelle diversità, un Giappone diviso tra modernità e tradizione, tanti divorzi che, incredibilmente, sanciscono l'amore. Questi sono gli ingredienti di Rokugatsudou no sanshimai, delicata commedia familiare diretta da Kiyoshi Sasabe presentata in anteprima intenazionale al Wa! Japan Film Festival. Il film d'esordio di questa nuova edizione della manifestazione fiorentina celebra la doppia anima di un paese lontano, ma partecipe dello stesso percorso sociale dell'Italia, dove la famiglia tradizionale si va disgregando e l'emancipazione femminile passa per vie sorprendenti. A raccontarci la genesi del film è il regista Kiyoshi Sasabe, amante del cinema italiano neorealista che, proprio grazie all'Italia, ha vissuto un'importante esperienza lavorativa impiegato come aiutoregista in un film interpretato da Giuliano Gemma. Oggi Sasabe, autore coraggioso che sfida le remore dei produttori giapponesi affrontando temi scomodi come la depressione e i PACS (sì, avete capito bene), afferma di avere nostalgia del cinema italiano di un tempo. "In Rokugatsudou no sanshimai ho scelto di raccontare una storia familiare perché non ho mai amato il cinema spettacolare, tutto effetti speciali, di Hollywood. Volevo parlare di una famiglia per suscitare nel pubblico le stesse emozioni che provo io quando sono con la mia. I miei maestri sono prima di tutto Ozu, e mi fa piacere quando i media notano il legame tra il mio e il suo cinema, e poi il neorealismo italiano. Vittorio De Sica, Pietro Germi, i film con la Loren e Mastroianni, in cui le donne sono più forti degli uomini. Credo che oggi abbiate perso questo gusto per il realismo, ma è ciò che ho provato a ritrovare io. Se nelle due ore di film sono riuscito a riprodurre un frammento di verità di una famiglia allora sono riuscito nel mio intento".
Epidemia di divorzi, epidemia d'amore?
A riflettere sul tema centrale del film, il divorzio, epidemia che ha colpito i membri della famiglia che gestisce la pasticceria Toraya di Kagoshima, è il 'Marcello Mastroianni' di Sasabe, Seishiro Nishida, attore teatrale e produttore che ha deciso di produrre e interpretare il film di Sasabe dopo un folgorante incontro lavorativo avuto nel 2005. "Io non sono divorziato solo perché non mi sono mai sposato, ma ho convissuto a lungo con una donna. Solo dopo che ci siamo lasciati siamo tornati a essere amici, perciò per alcuni il divorzio può essere una soluzione. Il divorzio placa l'ira e col tempo alcune persone sono in grado di riavvicinarsi. Perciò la mia famiglia cinematografica rispecchia la reale situazione del Giappone dove tre coppie su cinque divorziano e dove le donne sono sempre più indipendenti. La citazione dei PACS in sceneggiatura è voluta proprio per fare conoscere al Giappone un'altra forma di famiglia". E sul set Nishida è stato letteralmente circondato da donne, visto che interpreta un (ex) marito padre e patrigno di ben tre sorelle. Come ha vissuto quest'esperienza? "Diventare padre delle tre meravigliose attrici con cui ho lavorato è stato semplicissimo tanto che ora ci sentiamo anche fuori dal set e andiamo a bere insieme. Sasabe ci ha aiutato molto guidandoci e provando con noi ogni singola battuta, ma quando sul set sbagliavo qualcosa le mie colleghe mi picchiavano scherzosamentre dicendo 'Hai sbagliato, Papà'. C'è una scena, verso il finale del film, particolarmente commovente. Si tratta del momento in cui il padre piange dopo aver scoperto che la sua figlia minore è cresciuta e raccoglierà la sua eredità in pasticceria. Bene, lì non c'è stato bisogno di ripetere il ciak tante volte. Ero realmente commosso e ho pianto davvero. Non riuscivo a smettere perciò è stata buona la prima".
Il Giappone di oggi e di ieri
In un film che corre sul filo della nostalgia Seishiro Nishida, originario di Kagoshima, città in cui la storia è ambientata, racconta cosa lo ha spinto ad aderire al progetto. "Quando ero piccolo esisteva davvero una pasticceria Toraya, nota per i dolci fatti con i fagioli rossi. Ricordo che era buonissima, ma a un certo punte chiuse a causa della concorrenza della grande distribuzione. Sono stato felice di poter raccontare questa storia perché mi ricorda la mia infanzia, però, per onor di cronaca, devo dire che nella realtà i proprietari della pasticceria non hanno mai divorziato". A spiegare la suggestione del titolo, Rokugatsudou no sanshimai, per noi italiani quasi impronunciabile, è invece il regista Sasabe che spiega: "Rokugatsudou è una festività tradizionale nata in epoca feudale, nel periodo Edo, a Kagoshima. Dopo aver costruito un tempio dedicato a una dea buddhista, un signore feudale lo ha inaugurato accendendo lanterne di carta. La tradizione si è estesa ad altri templi ed è diventata una festività vera e propria. Ho scelto di ambientare il film in quel momento dell'anno proprio per ricreare quest'atmosfera magica sul grande schermo e per assaporarne le emozioni".