Il 2016 è stato il suo anno: un ruolo in Jason Bourne , un altro in Una, quello dello psicologo Elias Rahim nella serie Netflix The OA e soprattutto quello di Nasir 'Naz' Khan nella miniserie HBO The Night Of, per cui è stato nominato al Golden Globe come miglior attore insieme al co-protagonista John Turturro. Per concludere in bellezza, Riz Ahmed è anche uno dei ribelli di Rogue One: A Star Wars Story, spin-off della saga di Star Wars, disponibile dal 12 aprile in homevideo, in cui interpreta Bodhi Rook, semplice lavoratore che decide di aiutare l'Alleanza portando a Saw Gerrera (Forest Whitaker) un messaggio da parte di Galen Erso (Mads Mikkelsen), scienziato che ha progettato la Morte Nera.
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Anche musicista, Ahmed nella sua carriera da rapper ha scritto diverse canzoni di argomento politico, tra cui Post 9/11 Blues, e ha amato essere in Rogue One, film d'intrattenimento ma che riflette anche sulla situazione geopolitica di oggi: "Credo che le grandi storie diventino senza tempo e Star Wars è una di queste" ci ha detto a Londra, all'anteprima europea del film, continuando: "A vederlo al cinema vanno sia i bambini di sei anni che gli uomini di cinquanta, perché questo film dice loro qualcosa. Credo che Rogue One parli del periodo politico attuale e anche di una particolare esperienza umana, e continuerà a essere significativo anche per il pubblico a venire. Il messaggio del film è semplice: persone di differente provenienza si uniscono per affrontare una sfida più grande di loro. Credo sia un messaggio molto importante in questi tempi in cui c'è così tanta divisione, in Italia come in Gran Bretagna, America o India. Credo che l'immagine di un gruppo di persone che si unisce per fronteggiare una grande sfida e affrontare grandi problemi sia sicuramente un messaggio positivo".
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La forza di Bodhi, una persona qualunque
Nel film Bodhi trova il coraggio di ribellarsi all'Impero grazie all'ammirazione che prova per Galen Erso: tutti noi abbiamo bisogno della guida di una figura carismatica per riuscire a perseguire i nostri ideali? "Nella saga di Star Wars c'è spesso l'idea che gli eroi siano persone nate nella grandezza, che appartengono a famiglie importanti o alla politica" ha risposto Ahmed, spiegando meglio: "Mentre in questo film amo il fatto che, per esempio il mio personaggio, sia una persona qualsiasi, un semplice camionista, è un lavoratore e, anche se non viene da una famiglia importante e non è un leader carismatico, non significa che non possa fare la differenza. Anche le persone comuni possono lottare per i propri ideali e dare un impatto positivo".
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Visto che parla in modo così saggio, Ahmed sceglierebbe di abbracciare il Lato Chiaro o il Lato Oscuro? "Come persona preferisco il Lato Chiaro, ma amo l'architettura del Lato Oscuro" ci ha detto con aria quasi colpevole, continuando: "Le loro astronavi sono bellissime, lisce e lucenti, mi ricordano il Guggenheim Museum, con quelle linee moderne. Amo il design del Lato Oscuro, il suo stile". Rimpiange di non aver avuto una spada laser pur partecipando a un film di Star Wars? "Sì, ma posso soffocare usando la Forza. Quindi tutto ok" ha risposto serissimo. Siamo proprio sicuri che l'attore inglese appartenga al Lato Chiaro?