La perfezione nell'arte è merce rara. Ed è bene così, perché è spesso l'imperfezione a rendere peculiare, originale, personale un'opera. A patto però che ci siano cuore e passione a sostenere il lavoro, a dettare i tempi del racconto e sorreggerlo laddove il rischio di inciampare è in agguato. È una considerazione che abbiamo fatto guardando Rido perché ti amo, il delicato film di Paolo Ruffini in sala dal 6 luglio, interpretato da Nicola Nocella accanto allo stesso Ruffini, Daphne Scoccia, Barbara Venturato, Greg e Herbert Ballerina.
Guardare con affetto
Si nota quando lo sguardo del regista è carico di affetto per i propri personaggi e per la storia. È evidente che Paolo Ruffini abbia messo il cuore in questo film, dalle prime delicate sequenze con i personaggi da bambini all'amarezza nel seguirli adulti, quando la vita ha preso il sopravvento e segnato il protagonista Leopoldo (ne abbiamo parlato nella recensione di Rido perché ti amo). La passione che infonde nella storia ci contagia, solletica il nostro affetto, ci fa abbracciare i toni favolistici con cui la storia d'amore tra Leopoldo e Amanda, sull'orlo del baratro a una settimana dalle nozze, ci viene raccontata.
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Favola semplice
È una favola quella che ci racconta Ruffini in Rido perché ti amo, una storia semplice in ciò che viene narrato e nei modi scelti per farlo. Questo ci permette di sorvolare laddove funziona meno, su quelle situazioni in cui l'equilibrio rischia di non reggere, in cui la storia rischia di cadere da una parte o dall'altra, verso l'eccessiva banalità o verso trovate troppo sopra le righe. Rischia, si avvicina al bordo, ma non cade, perché è proprio quello sguardo carico di affetto a tenere in piedi tutto con grazia o quantomeno a permetterci di perdonare.
Tornare principe azzurro
"Il bambino che eri sarebbe orgoglioso dell'adulto che sei diventato?"
Così come è il perdono che cerca Leopoldo, figura maschile che non possiamo di certo definire un principe azzurro, per mantenere il parallelo con la fiaba. Eppure Leopoldo lo è stato principe azzurro, lo era da bambino quando è riuscito a conquistare un'altrettanto piccola Amanda, ed è necessario che torni a esserlo se vuole mantenere quell'amore. Deve ritrovare la purezza, cambiare lo sguardo con cui osserva il mondo, aprirsi a esso. Permettere al bambino che è stato di poter essere orgoglioso di ciò che ha costruito nella vita. Insomma, deve riuscire a fare ciò che Ruffini ha fatto nel girare Rido perché ti amo.