Resistance - La voce del silenzio, la recensione: il dramma della guerra in un bio-pic ispirato

La recensione di Resistance - La voce del silenzio, film biografico sulla figura del mimo Marcel Marceau, con protagonisti Jesse Eisenberg e Bella Ramsey, stasera in prima tv su Cielo.

Resistance - La voce del silenzio, la recensione: il dramma della guerra in un bio-pic ispirato

Francia, 1938. Mentre il Paese è scosso dall'ombra del conflitto, con la Germania di Hitler che sembra essere prossima a sconfinare anche Oltralpe, in quel di Strasburgo il giovane Marcel Marceau si esibisce come mimo in piccoli locali, nonostante la netta opposizione da parte del padre, macellaio ben conosciuto nella comunità ebraica locale.

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Resistance - La voce del silenzio: Jesse Eisenberg durante una scena

Come vi raccontiamo nella recensione di Resistance - La voce del silenzio, Marcel decide di unirsi alla resistenza francese - dove milita anche la bella Emma, della quale è innamorato e ricambiato - e ben presto si trova a doversi occupare di un centinaio di bambini, rimasti orfani dei genitori uccisi dai nazisti e in cerca di un posto sicuro dove stare. Quando la Francia viene infine invasa dal nemico, Marcel e i suoi compagni di lotta sono costretti a evacuare verso sud in compagnia dei loro piccoli protetti, ma il crudele ufficiale delle SS Klaus Barbie è sulle loro tracce e pronto a tutto pur di catturarli.

Un'incredibile storia vera

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Resistance - La voce del silenzio: Jesse Eisenberg in un'immagine del film

Marcel Marceau è considerato come il mimo più famoso di sempre, noto per la sua straordinaria abilità sul palcoscenico che ha fatto scuola nonché per essere considerato come l'inventore del moonwalk, poi portato alla fama in tempi più recenti da Michael Jackson. Certo è che prima di tutto Marceau è stato un eroe di guerra, artefice diretto e indiretto della salvezza di migliaia di bambini durante la Seconda Guerra mondiale. Resistance - La voce del silenzio ne racconta la storia in un film forse idealizzato ma di indubbia presa sullo spettatore, che sfrutta tutti gli stereotipi del genere bellico a tema con una notevole energia, tra una retorica a prova di grande pubblico e una discreta dose di tensione che raggiunge picchi inaspettati in diverse scene madri, soprattutto quando a prendere il sopravvento è il rabbioso e spietato Klaus Barbie di Matthias Schweighöfer, cattivo tra i cattivi.

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Lontano dall'orrore

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Resistance - La voce del silenzio: una scena del film

D'altronde è l'intero cast a brillare, con nomi di supporto che solleticheranno i fan di The Last of Us: nei panni di una delle ragazzine rimaste orfane infatti troviamo Bella Ramsey, interprete di Ellie nel recentissimo adattamento televisivo a marchio HBO. Ma anche un'intensa Cleménce Poesy nelle vesti di interesse romantico, pur in un contesto così aspro e drammatico come quello del conflitto, non è da meno e non sfigura di fronte alla magnetica performance di un Jesse Eisenberg che in più occasioni rischia di mangiarsi tutto il resto: una prova gigantesca nella sua finezza, con la quale rende omaggio nel migliore dei modi al vero Marceau. Spesso sono gli attori a brillare in una messa in scena decorosa ma ordinaria, che non spicca eccessivamente ma si fa comunque apprezzare per la semplicità di intenti nella gestione di location e comparse, con sequenze di massa limitate al minimo indispensabile. Resistance - La voce del silenzio è un film che vive di sussulti, come in quella disperata fuga finale tra le montagne, nel tentativo di raggiungere la Svizzera, che non si dimentica.

Fuga per la vittoria

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Resistance - La voce del silenzio: Jesse Eisenberg in una foto del film

Lottare non per uccidere, ma per aiutare altri a sopravvivere, con la vendetta che può essere consumata salvando più persone possibili dalla furia nazista. Questo è il credo di Marceau, che applica fino allo sfinimento allo scopo di condurre in un luogo sicuro i bambini dei quali si è trovato a prendere cura. La sceneggiatura a tratti pare parzialmente vaporosa nello scegliere cosa raccontare e cosa no nella vita dell'artista-eroe, ma d'altronde il periodo di tempo limitato agli anni clou della guerra ha giustificato in partenza la mancanza di altre diramazioni. Nella complessità della storia Resistance - La voce del silenzio aggiunge forse poco ad un filone che ha più volte indagato la tragedia vissuta dagli ebrei nello scorso secolo, e può risultare poco spettacolare nella sua pressoché totale assenza di sequenze d'azione classica, ma nella sua anima biografica e nel dar vita a figure umane messe allo stremo da un mondo caduto nelle barbarie, il film di Jonathan Jakubowicz riesce a mantenere costante l'attenzione di chi guarda per le due ore di visione.

Conclusioni

Il giovane Marcel Marceau, destinato a diventare il più grande mimo di sempre, protegge alcuni piccoli orfani e si unisce alla Resistenza francese nelle fasi cruciali della Seconda Guerra Mondiale. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Resistance - La voce del silenzio, ci troviamo davanti ad un biopic a sfondo bellico che indaga soprattutto nelle relazioni tra i personaggi, sfruttando un notevole cast guidato da un magnifico Jesse Eisenberg, capace di rubare la scena in più occasioni. E a dispetto di qualche ingenuità e forzatura in fase di sceneggiatura e una parziale mancanza di originalità, il film avvince e convince proprio grazie alla forza della storia vera qui raccontata.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Un magnifico Jesse Eisenberg guida un ottimo ed eterogeneo cast.
  • Una sceneggiatura che arriva al cuore dei personaggi e della storia.

Cosa non va

  • Nel suo complesso il film aggiunge poco a quanto già detto in decine di altri film a sfondo bellico sulla Seconda Guerra Mondiale e a tratti cede a qualche ingenuità.